Bambini

Il caldo torrido mina la salute dei più piccoli

L’ultimo rapporto Unicef evidenzia che almeno il 23% dei bambini a livello mondiale è colpito da patologie correlate alle temperature elevate. E la situazione è destinata a peggiorare
Credit: Joshua Gaunt
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29 luglio 2023 Aggiornato alle 16:00

Le condizioni atmosferiche estreme e le forti ondate di calore in corso in molte aree del Pianeta stanno avendo effetti devastanti sulla salute globale dei minori, che sono maggiormente vulnerabili alle variazioni meteorologiche rispetto agli adulti.

La loro capacità di adattamento nei confronti degli sbalzi termici è infatti meno reattiva nel lungo periodo e per questo, stando alle nuove stime di Unicef, l’afa attualmente in atto sta portando a conseguenze nocive su 538.000.000 bambini di tutto il mondo.

Le forti ondate di calore a cui stiamo assistendo possono provocare nei più piccoli disturbi del sonno, malattie cardiovascolari e respiratorie croniche e ipertermia. Quest’ultima condizione patologica, come evidenzia il Ministero della Salute italiano è più evidente nella fascia di età che va dagli 0 ai 4 anni.

Le problematiche riguardanti i minori, tuttavia, sembrano non esaurirsi qui: intensi episodi di siccità sono capaci di stimolare nascite premature, infezioni, disturbi psico-fisici e malnutrizione. Nel Corno d’Africa, a esempio, dove il clima è desertico, oltre 7.000.000 di bambini al di sotto dei 5 anni hanno urgentemente bisogno di cure contro la denutrizione acuta. A lanciare l’allarme è l’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo la quale il tasso di mortalità infantile aumenterà anche a causa di condizioni termiche che ostacolano lo sviluppo dei più piccoli.

Si tratta di uno scenario preoccupante destinato a peggiorare nei prossimi anni se non verranno messi a punto piani d’azione specifici e immediati in grado di moderare e ridurre le ripercussioni degli avvenimenti atmosferici. In Italia, il Ministero dell’Ambiente ha presentato il Piano di adattamento alla crisi climatica che ha tra i principali obiettivi l’avviamento di azioni concrete per limitare il più possibile le conseguenze del calore dirompente, pur con la consapevolezza che la generazione attuale e quelle future dovranno confrontarsi con una realtà ostica in cui saranno presenti costantemente patologie frutto del cambiamento climatico.

Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia afferma che entro il 2050 tutti i bambini verranno esposti a un’elevata affluenza di ondate di calore “a prescindere dal fatto che il mondo raggiunga uno scenario a basse emissioni di gas serra”. A oggi, il rapporto risulta essere 1 su 4 mentre 1 bambino su 3 vive in Paesi dove le temperature sono estremamente elevate. I territori che verranno colpiti in maggior misura si troveranno in Africa, Asia ed Europa, dove a farsi sentire saranno anche le differenze sociali ed economiche. Gli effetti negativi dell’innalzamento della temperatura, infatti, si percepiscono maggiormente nelle popolazioni meno abbienti, dove l’accesso ai servizi abitativi migliori e a quelli di assistenza sanitaria risulta spesso difficile da raggiungere.

Le iniziative da mettere in pratica per evitare che a pagare il prezzo più alto siano i bambini possono essere tante e tra queste, sicuramente, spicca l’aumento dei fondi per l’adattamento climatico almeno entro il 2025. Si tratta di una strada difficile da intraprendere e lastricata di ostacoli ma sicuramente tanti minori riuscirebbero a beneficiare di una vita più sana e serena.

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