Bambini

Barbie, il giocattolo che ha cambiato il mondo delle bambine

Apparsa nei negozi 64 anni fa, è una vera star. Protagonista di un film attesissimo, ancora oggi se ne vendono 3 al secondo. Attenta però a non paragonarti troppo a lei
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22 luglio 2023 Aggiornato alle 10:00

Si chiama Barbara Millicent Roberts. È nata il 9 marzo 1959 a Willows, Wisconsin, ha 64 anni ed è alta 29 centimetri. Si chiama Barbara Millicent Roberts ma tutti la chiamano Barbie ed è il giocattolo più famoso del mondo.

Nei suoi 64 anni di esistenza, Barbie ha esercitato più di 120 mestieri: è stata presidente degli Stati Uniti, astronauta, DJ, veterinaria, commessa, pugile, scienziata, pompiera, ginnasta. Barbie guida le macchine, gli aerei, i camper e le moto d’acqua, va a cavallo e in bicicletta. Barbie vive da sola in case da sogno, non ha un marito e non ha figli ma ha un sacco di amici e di amiche e, nel corso degli anni, ha avuto più di 40 animali domestici (compresi un panda e una zebra).

Quando Barbie è arrivata, nel 1959, ha rivoluzionato il mondo dei giocattoli per le bambine. All’epoca, per loro, c’erano solo i bambolotti. In pratica, se eri una femmina, potevi solo giocare a fare la mamma. E, all’epoca, fare la mamma voleva dire soprattutto occuparsi dei piccoli e della casa. Non proprio avventuroso.

Poi è arrivata lei, che era una bambola adulta. E gli adulti possono fare un po’ quello che vogliono, no? Non era la prima bambola adulta nella storia: prima di lei c’è stata Bild Lilli, una bambola tedesca che però era un giocattolo per i grandi.

Nel 1971, lo sguardo di Barbie ha cominciato a puntare l’orizzonte e non vezzosamente di lato, come nei primi modelli. Sai quante cose in più puoi fare quando guardi dritto davanti a te? Tante, per prima cosa non sbattere contro un lampione.

La sua prima casa dei sogni era tutto quello che non s’era mai visto nel mondo dei giocattoli pensati per le bambine. Una casa senza cucina ma piena di ricordi e di allegria. Una casa tutta aperta verso il fuori, fatta per divertirsi.

Negli anni, le Barbie sono state uno specchio di una fetta di mondo. E il mondo, lo hanno cambiato, in modo bello e in modo brutto. Hanno insegnato a tante ragazze a credere in loro stesse e a ragionare con la propria testa, senza bisogno di un maschio che fa le cose al posto loro. Col loro corpo flessuoso, la loro pelle bianca e i loro capelli biondi, però, hanno creato un ideale di bellezza per pochissime, e tanta inutile sofferenza.

Barbie, poi, non è proprio una Cenerentola che dorme accanto al camino. È una ragazza piena di soldini per cui il mondo è una grande porta aperta. Questa, purtroppo, non è la realtà di tantissima gente, e soprattutto delle ragazze. Cercare di assomigliarle può creare molta invidia e frustrazione. Uno non pensa che si possa invidiare un giocattolo - dopotutto, non ti verrebbe mai in mente di diventare un camion o una scatola di Lego - ma Barbie sembra così vera che le emozioni che genera sono verissime. E ogni tanto fanno veramente male.

Per cercare di piacere alle ragazze d’oggi - e quindi di vendere più bambole - Mattel, che è il nome della ditta che produce le Barbie e i suoi accessori, ha ampliato il mondo di Barbie per farlo assomigliare al mondo vero. Ora non ci sono solo Barbie bionde e qualche sparuta Barbie nera come quando ero piccola io. Ci sono 22 colori di pelle, 94 colori di capelli, 13 colori di occhi e 5 corporature diverse. Ci sono Barbie in carrozzina o con una protesi alle gambe, Barbie che hanno la vitiligine e, nel 2023, è nata anche la Barbie con la sindrome di Down. Ci sono Barbie altissime, piccoline e più rotondette. Ci sono Barbie senza capelli.

Ogni anno, vengono vendute circa 95 milioni di Barbie, ossia 3 Barbie al secondo. Mattel ha guadagnato dal suo lancio nel 1959 oltre 17 miliardi di dollari, cioè più di quanto ci sia nel forziere di zio Paperone e nella caverna di Aladino (lampada compresa). Giovedì è uscito il film di Barbie, prodotto dalla stessa Mattel. Ne parlano tutti e non è un caso: sono stati spesi 100 milioni di dollari in campagne pubblicitarie per fare in modo che ne parlassero tutti. Mattel è disposta a pagare un sacco di soldi perché, pur vendendo tre Barbie al secondo, prima se ne vendevano molte di più.

Barbie ha giocato un ruolo molto importante per noi bambine di ieri che siamo donne oggi, nel bene e nel male. Non so dire che ruolo giocherà per te, spero buono. Ricordati sempre, però, che Barbie è un giocattolo: lei è il burattino delle tue storie, non il contrario.

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