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Splash! Sacchi di pasta, vasetti delle spezie, retine per alimenti: dove si buttano?


Ci sono materiali e prodotti davanti ai quali la raccolta differenziata a volte sembra una lotteria. Ecco la rubrica per non sbagliare bidone
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20 giugno 2023 Aggiornato alle 18:00

L’insegnamento della raccolta differenziata nelle scuole dovrebbe essere una materia obbligatoria. “A cosa serve, il suo significato e i suoi simboli” potrebbe essere il titolo della prima lezione, a cui tutti gli studenti italiani dovrebbero assistere. Gli allievi dovrebbero imparare come dividere i rifiuti nei contenitori e le regole per farlo in modo corretto, oltre al funzionamento di riciclo e smaltimento. D’altra parte, i Comuni potrebbero tenere corsi ad hoc, visto che le indicazioni variano in base alla località.

In fondo siamo tutti studenti e apprendisti della vita, pieni di dubbi, confusi e sempre di fretta. Soprattutto quando si parla di differenziare. Dove si butta questo? E quello? Si tramandano leggende di persone sopraffatte dall’incertezza davanti ai cassonetti tra plastica, vetro, carta, umido e indifferenziata. E i rifiuti ingombranti? Ah, già.

Scherzi a parte, qui si fa sul serio. Se ti è capitato di restare di fronte a un bidone insicuro ed esitante sul da farsi con un oggetto in mano, per qualche istante o per ore, sei nel posto giusto. Questa rubrica cerca di dissipare la nebbia della raccolta differenziata che avvolge alcuni oggetti e materiali, per evitare errori e fare “Splash” nel contenitore giusto.

Sacchetti di pasta

Pasta, pizza, spaghetti e mandolino. Alcuni stereotipi inseguono gli italiani come ombre dalla notte dei tempi. L’immagine del mandolino probabilmente appartiene per lo più a un retaggio del passato ma si può trovare ancora in qualche ristorante con il menù turistico e si può sentire, si spera, sul palco dal vivo nelle orchestre.

Il connubio tra il nostro Paese e il cibo, invece, è eterno. Se la pizza è un’eccellenza italiana nel mondo, sulla pasta siamo davvero imbattibili: ne mangiamo più di tutti e ne produciamo 3,6 milioni di tonnellate.

Secondo Coldiretti, siamo quindi i primi in classifica con 23,5 chilogrammi a persona consumati in dodici mesi e celebriamo con orgoglio la Giornata mondiale della Pasta il 25 ottobre di ogni anno.

Per smaltire correttamente quello che è uno dei nostri alimenti preferiti, è sempre bene controllare cosa dice la confezione e a quale materiale fa riferimento. Tendenzialmente butteremo il sacchetto in cui è contenuta la pasta nella plastica e l’eventuale scatola nel bidone della carta.

Vasetti delle spezie

Cosa sarebbe la vita senza le spezie? Una spolverata di peperoncino al momento giusto, un pizzico di pepe nero qua e là starnuti permettendo, per me invece un tè alla curcuma. Un po’ di cannella? Perché no, ci sta sempre bene, grazie. E via così.

Quei vasetti sono tanto preziosi in cucina quanto possono risultare ostici dal punto di vista della raccolta differenziata. Partiamo dal “corpo” principale: il classico contenitore di solito è in vetro e quindi va buttato di conseguenza.

A essere pignoli però, per uno smaltimento super preciso, occorrerebbe separare il tappo che può essere di plastica o metallo e bisognerebbe anche staccare l’etichetta quasi sempre applicata sul vasetto: quella naturalmente andrebbe nella carta.

Intanto una studentessa spagnola di nome Berta Daina ha inventato Agro Biomaterials Kit, un pacchetto composto da materiali riciclabili che combatte lo spreco alimentare permettendo di creare biomateriali a partire dai rifiuti organici.

Retine per alimenti

Per tanti l’estate è sinonimo di scorpacciate di frutti, verdure e ortaggi. Spesso questi cibi sono venduti all’interno delle tipiche retine colorate: limoni, mele, zucchine, patate, cipolle…

A voler guardare nel dettaglio, quelle retine non sono tutte uguali: alcune sono di plastica dura, altre sono fatte di una plastica più leggera. Hanno tutte un aspetto in comune però: vanno gettate nel bidone della plastica.

A proposito della frutta, le banane sono tra i protagonisti della giornata mondiale del Fair Trade del 13 maggio. In questa occasione è tornata la Grande Sfida per il clima organizzata da Fairtrade Italia, il network internazionale che si occupa della certificazione di alcuni prodotti provenienti da filiere etiche.

Chi ha aderito all’iniziativa organizzando momenti dedicati al cibo sostenibile ha ricevuto una cartolina per adottare un albero di caffè, cacao o altri frutti nella foresta Fairtrade in Colombia.

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