Culture

Strega 2023: i giovani premiano Ada d’Adamo

Il toccante memoir Come d’aria, dell’autrice scomparsa lo scorso aprile, vince il concorso “ragazzi”. Ecco chi era la scrittrice e la sua storia di sofferenza e amore
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7 giugno 2023 Aggiornato alle 19:00

“Sei Daria, sei d’aria. L’apostrofo ti trasforma in sostanza lieve e impalpabile. Nel tuo nome un destino che non ti fa creature terrena. Perché mai hai conosciuto la forza di gravità che ti chiama alla terra”. Inizia così il bellissimo libro di Ada d’Adamo, la scrittrice scomparsa lo scorso aprile a 55 anni e oggi vincitrice postuma del decimo Premio Strega Giovani, assegnato da una giuria di ragazzi tra i 16 e i 18 anni di 91 scuole superiori italiane e straniere. Come d’aria (edito da Elliot) ha ricevuto 83 voti su 503, sorpassando Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli) di Rossella Postorino e Una minima infelicità (Neri Pozza) di Carmen Verde.

Pubblicato il giorno prima della sua scomparsa, il romanzo racconta il rapporto unico, tragico e delicato, tra Ada e sua figlia Daria. È il vissuto di una donna colta, amante dell’arte e della danza, mamma di una bimba nata con una grave malformazione cerebrale. È la storia di 2 malattie, quella della figlia con disabilità e dell’autrice, che scopre di avere un tumore metastatico nel 2013. È una storia di amore e sofferenza, di ospedali, terapie, quotidianità impossibili, di un destino che unisce corpi e dolore. È «un libro che dovrebbero leggere tutti», ha detto Alfredo Favi, marito di Ada, alla cerimonia di premiazione al Mann, il Museo Archeologico di Napoli, «la mia città e quella che ci ha fatto conoscere».

Come d’aria era stato presentato per il premio Strega dalla giornalista Elena Stancanelli, con questa motivazione: “Serviva la lingua esatta e implacabile di questa scrittrice per riuscire a sostenere un sentimento tanto feroce. Un memoir nel quale si entra con facilità e dal quale si esce cambiati. C’è una tale quantità di vita da lasciarci senza fiato”.

Nel 2008 Ada d’Adamo aveva fatto parlare di sé per una lettera aperta scritta alla rubrica di Corrado Augias su Repubblica in cui prendeva posizione riguardo l’interruzione di gravidanza a scopo terapeutico. “L’aborto è una scelta dolorosa per chi la compie, ma è una scelta e va garantita. Anche se mi ha stravolto la vita, io adoro la mia meravigliosa figlia imperfetta. Ma se avessi potuto scegliere, quel giorno, avrei scelto l’ aborto terapeutico” scriveva Ada. Descrivendo quello che vedeva, e pativa, nei reparti di neuropsichiatria infantile dove si curano i bimbi nati pretermine, le famiglie si sbriciolano e le madri sono condannate a un “eterno presente”.

Ieri è stata annunciata la cinquina finalista del Premio Strega, nato nel 1947 (il titolo andò a Ennio Flaiano), il 6 luglio verrà eletto il vincitore al Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma; tra i libri in gara: Rosella Postorino con Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli, 217 voti); Ada D’Adamo con Come d’aria (Elliot, 199 voti); Maria Grazia Calandrone con Dove non mi hai portata (Einaudi, 183 voti); Andrea Canobbio con La traversata notturna (La nave di Teseo, 175 voti); Romana Petri con Rubare la notte (Mondadori, 167 voti).

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