Futuro

I benefici discreti dei flavanoli

Sono nutrienti contenuti in alimenti come tè, mele e pere, frutti di bosco e cacao. Secondo i ricercatori hanno effetti benefici sui livelli di pressione sanguigna e colesterolo, e potrebbero aiutare a prevenire la perdita di memoria negli anziani
Credit: Alice Pasqual
Tempo di lettura 3 min lettura
1 giugno 2023 Aggiornato alle 10:15

Le persone che hanno una dieta ricca di flavanoli potrebbero avere meno probabilità di sviluppare perdita di memoria legata all’età. A dichiararlo è uno studio pubblicato il 30 maggio sulla rivista statunitense Proceedings of the National Academy of Science.

Ma cosa sono i flavanoli? Si tratta di sostanze nutritive di origine vegetale, appartenenti alla classe dei flavonoidi, che si trovano comunemente in alimenti come tè, mela, pera, melagrana, frutti di bosco, uva, cacao e altri tipi di frutta e verdura.

Una ricerca finanziata dall’Ue diffusa nel 2015 dal British Journal of Nutrition evidenziò i benefici per la salute di queste sostanze nutritive in termini di abbassamento dei livelli di pressione sanguigna e colesterolo, con una conseguente riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, coronariche e infarto.

Nel 2020 un altro studio condotto dalle Università di Birmingham e dell’Illinois sottolineò come i flavanoli migliorassero l’ossigenazione della corteccia cerebrale e la risposta cognitiva negli adulti sani. Ora l’ultima ricerca su larga scala, realizzata dal Brigham and Women’s Hospital di Boston insieme alla Columbia University, sembra confermare questi risultati.

«Il miglioramento tra i partecipanti allo studio con diete a basso contenuto di flavanoli è stato sostanziale e aumenta la possibilità di utilizzare diete o integratori ricchi di flavanoli per migliorare la funzione cognitiva negli anziani», ha affermato Adam M. Brickman, professore della Columbia University e co-responsabile dello studio.

«In questo secolo, mentre viviamo più a lungo, la ricerca sta iniziando a rivelare che sono necessari diversi nutrienti per fortificare le nostre menti che invecchiano – ha aggiunto il collega Scott A. Small – Il nostro studio, che si basa su biomarcatori del consumo di flavanoli, può essere utilizzato come modello da altri ricercatori per identificare ulteriori nutrienti necessari».

Qual è la quantità giusta da assumere? I ricercatori hanno condotto i test somministrando ai pazienti 500 mg di favanoli al giorno, e l’Academy of Nutrition and Dietetics statunitense ha suggerito che il consumo di una quantità compresa tra i 400 e i 600 mg giornalieri “può ridurre il rischio associato a malattie cardiovascolari e diabete”.

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