Diritti

Stati Uniti: in aumento le famiglie con partner dello stesso sesso

Secondo i dati dell’US Census Bureau del 2020, le coppie sposate che convivono costituiscono lo 0,5% del totale, le non sposate quasi lo 0,4%. Ma mancano single e persone transgender
Credit: Ivan Samkov
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
29 maggio 2023 Aggiornato alle 07:00

L’1% delle famiglie americane è composto da coppie dello stesso sesso: quelle sposate costituiscono lo 0,5%, le non sposate quasi lo 0,4% delle 127 milioni totali. Si tratta di 1,2 milioni. Lo rivelano i dati dell’ultimo censimento condotto negli Stati Uniti per analizzare le tendenze demografiche e abitative dei nuclei americani. È la prima volta che l’indagine a cadenza decennale mostra in categorie separate le famiglie composta da coniugi e partner eterosessuali e omosessuali.

Secondo quanto emerge dall’indagine decennale dell’US Census Bureau, che si riferisce a dati del 2020, la composizione delle famiglie americane è cambiata a 5 anni dalla legalizzazione, da parte della Corte Suprema statunitense, dei matrimoni tra persone dello stesso sesso a livello nazionale. Le unioni tra persone dello stesso sesso sono garantite da una sentenza della Corte Suprema del 2015, ma dopo l’annullamento della Roe v. Wade, la sentenza che garantiva il diritto all’aborto a livello federale, molti progressisti hanno temuto che anche questo diritto fosse a rischio. A dicembre dello scorso anno il presidente Joe Biden ha firmato il “Respect for Marriage Act”, la legge che garantisce a livello nazionale la protezione per i matrimoni tra persone dello stesso sesso.

Dai censimenti precedenti, spiega il Wall Street Journal, i ricercatori avevano ricevuto dati limitati sulle coppie dello stesso sesso, ma stavolta sono il ritratto nazionale più completo mai compilato”, perché analizzano anche la situazione in aree più piccole, come i quartieri, e includono una ripartizione delle coppie dello stesso sesso anche per etnia.

L’indagine era stata lanciata all’inizio della pandemia, tre anni fa. Nonostante i cambiamenti generati da lì in avanti, questi dati - su età, etnia e nuclei familiari - saranno il punto di riferimento per i programmi di aiuto pubblico e per i ricercatori di mercato per il prossimo decennio. Tuttavia, «coprono meno di un quinto della popolazione Lgbtq+ perché non comprendono persone single o transgender», ha spiegato al quotidiano statunitense Kerith Conron, direttrice della ricerca presso il Williams Institute della UCLA School of Law, un centro di ricerca su orientamento sessuale e identità di genere. E includono solo le coppie dello stesso sesso che convivono.

Le persone che rimangono invisibili a una delle più rilevanti indagini nazionali, quindi, sono numerose: i dati, che vengono utilizzati per “determinare la rappresentanza politica, far rispettare la protezione dei diritti civili, informare la ricerca e la definizione delle politiche”, spiega l’emittente statunitense Npr, aiuteranno comunque a «dimostrare che le coppie dello stesso sesso vivono nei quartieri di tutto il Paese», ha aggiunto Conron, e con queste cifre «saremo in grado di fare un po’ più di lavoro demografico descrivendo queste coppie», compreso chi vive con loro.

È stato durante l’amministrazione dell’ex presidente Donald Trump che sono stati bloccati gli sforzi per porre domande sull’orientamento sessuale e l’identità di genere nel sondaggio del Census Bureau. Con l’avvento di Biden, questo processo è stato ripreso per capire al meglio le esigenze delle persone appartenenti a una comunità attualmente nel mirino delle politiche conservatrici.

Alcuni Stati ne hanno registrate di più di altri - sia sposate che non sposate -: in cima ci sono Delaware e Oregon (1,3%), due Stati che sorgono il primo sulla costa orientale, e si affaccia sull’Oceano Atlantico, il secondo sulla costa occidentale, e tocca il Pacifico. Ma anche Distretto di Columbia, Florida, Hawaii e New Mexico. In fondo alla classifica troviamo North Dakota e South Dakota (0,4%), al centro degli Stati Uniti. Nell’area metropolitana di New York, rappresentano l’1,1% e l’1,4% nella città di New York.

Nel 2010, quando è stato effettuato l’ultimo censimento, i matrimoni tra persone dello stesso sesso erano legali o riconosciuti solo in una manciata di Stati. Stavolta, nonostante il censimento non prevedesse una domanda sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere, ne includeva una sulle relazioni familiari e consentiva di identificarsi come coniugi o partner non sposati “dello stesso sesso” o “di sesso opposto”. La mancanza di quesiti sui single, e l’impossibilità di identificarsi come persone transgender, però, dimostra che c’è ancora molta strada da fare.

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