Economia

Paesi Bassi: 1,5 miliardi per chiudere le imprese agricole inquinanti

L’Ue ha approvato il progetto proposto dal Governo per far fronte all’inquinamento da azoto. Varato inoltre un piano da 28 miliardi per raggiungere gli obiettivi climatici entro il 2030
Credit: Envato
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8 maggio 2023 Aggiornato alle 13:30

I Paesi Bassi hanno un problema con l’inquinamento da azoto: stando ai dati Eurostat, l’Olanda è il primo Paese europeo per input di azoto per ettaro. Questo elemento viene utilizzato sia per l’agricoltura che per gli allevamenti intensivi: è una sostanza molto importante ma quando in eccesso può provocare gravi danni ambientali.

Il biossido di azoto è fortemente inquinante e, inoltre, è estremamente dannoso per la salute umana; anche il monossido di azoto e il protossido di azoto contribuiscono allo smog, alle piogge acide e al riscaldamento globale.

Insomma, un vero e proprio problema da affrontare, soprattutto perché l’Olanda è il primo Paese europeo per allevamenti intensivi e per l’esportazione di carne, secondo al mondo dopo solamente gli Stati Uniti.

Per tentare di risolvere la situazione, il Governo aveva imposto la chiusura degli allevamenti e delle aziende agricole più inquinanti e la riduzione di almeno il 30% del bestiame da qui al 2030, per cercare di ridurre le emissioni di azoto di almeno il 50%.

Sin da subito non sono mancate le polemiche da parte di allevatori e agricoltori, generando un malcontento che ha raggiunto l’apice con la sconfitta della coalizione di centro-destra di Mark Rutte, Primo Ministro dei Paesi Bassi, alle elezioni regionali dello scorso marzo. L’Unione europea ha approvato il piano olandese: 1,5 miliardi di euro saranno utilizzati per risarcire gli agricoltori che decideranno di chiudere volontariamente le aziende disposte vicino alle riserve naturali.

Non solo azoto: il Governo ha varato un piano di oltre 28 miliardi per cercare di raggiungere tutti gli obiettivi climatici entro il 2030: «i Paesi Bassi hanno mancato per anni i loro obiettivi climatici», ha dichiarato il ministro del Clima Rob Jetten.

Tutto è partito dalla Ong olandese Urgenda, in rappresentanza di circa 900 cittadini, che ha deciso di portare in tribunale il Governo con l’accusa di “inazione climatica”: la Corte Suprema dei Paesi Bassi ha confermato la sentenza nel 2019, obbligando il Governo a fare di più.

Proprio per questo, il Ministro Jetten ha presentato un piano che prevede circa 120 misure, con l’obiettivo di ridurre almeno del 55% le emissioni di gas serra, entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. Tra i provvedimenti: l’isolamento termico delle abitazioni per le famiglie con redditi bassi, l’acquisto di veicoli elettrici (anche di seconda mano), la costruzione di piccoli reattori nucleari e di impianti per l’energia solare. In cantiere anche la realizzazione di un cavo sottomarino nel Mare del Nord per collegare 2 futuri parchi eolici offshore.

Nel 2022, le emissioni erano inferiori al 30% rispetto al 1990, un primo passo con l’obiettivo di realizzare «un’economia completamente climate neutral e circolare entro il 2050», come sostiene Jetten.

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