Ambiente

L’ambiente fa il suo ingresso in Costituzione

Giornata storica per l’ecologia e per tutti noi. L’articolo 9 tutelerà ecosistemi e la biodiversità
Save the date. 8 febbraio 2022. L'ambiente entra nell'articolo 9 della Costituzione
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8 febbraio 2022 Aggiornato alle 18:02

La Proposta di legge costituzionale approvata oggi dal Parlamento inserisce la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi fra i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica italiana.

«Penso che sia una giornata epocale» ha commentato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, presente in aula a Montecitorio al momento del voto. “È giusto - ha aggiunto Cingolani - che la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi diventi un valore fondante della nostra Repubblica, è un passaggio imprescindibile per un Paese come l’Italia che sta affrontando la propria transizione ecologica. Per le azioni che facciamo oggi e per le conseguenze che ci saranno in futuro sulle prossime generazioni, questa conquista è fondamentale e ci permette di avere regole ben definite per proteggere il nostro pianeta».

Il provvedimento, votato in via definitiva alla Camera dei deputati, modifica gli articoli 9 e 41 della Costituzione e incide direttamente sullo Statuto delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano in materia di tutela degli animali.

L’Articolo 9 fa parte degli articoli “fondamentali” della Costituzione. In esso era già contenuta la tutela del patrimonio paesaggistico e del patrimonio storico e artistico della Nazione: con la riforma si attribuisce alla Repubblica anche la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi e viene specificato esplicitamente il principio di tutela per gli animali. La modifica all’articolo 41, invece, sancisce che la salute e l’ambiente siano paradigmi da tutelare da parte dell’economia, al pari della sicurezza, della libertà e della dignità umana. E lo stesso articolo modificato sancisce anche come le istituzioni, attraverso le leggi, i programmi e i controlli, possano orientare l’iniziativa economica pubblica e privata non solo verso fini sociali ma anche verso quelli ambientali.

«Sono passati 24 anni dalla prima proposta che abbiamo fatto presentare per l’inserimento degli animali in Costituzione, aprendo la strada che ci avrebbe condotto alla grande conquista di civiltà ottenuta oggi, con il riconoscimento di Animali e Ambiente nella Legge fondamentale dello Stato» commenta Gianluca Felicetti, presidente della Lav, la Lega antivivisezione. «Dopo un lustro dalla prima presentazione e passate cinque Legislature, finalmente ecco il risultato del nostro impegno e di tante battaglie trasversali agli schieramenti politici», aggiunge Felicetti.

Il testo della riforma, che ha trovato un consenso trasversale in quasi tutto l’arco parlamentare, prevede peraltro la modifica dell’art. 41 della Costituzione in base alla quale lo svolgimento della iniziativa economica privata non può svolgersi ’’…in modo da recare danno alla salute, all’ambiente’’.

Oggi si conclude positivamente una battaglia su cui il Wwf si è speso con grande determinazione. «È significativo che questo storico evento coincida con l’anno del trentennale dalla entrata in vigore della legge sulla tutela della fauna selvatica e la disciplina dell’attività venatoria (L. n. 157/1992) che necessita con urgenza di essere modificata - sottolinea il Wwf - Oggi infatti gli strumenti normativi a tutela della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali non sono idonei a raggiungere nuovi fondamentali obiettivi di conservazione fissati a livello comunitario che trovano ora nella nuova riforma costituzionale. Un’esplicitazione di valori e dei principi a cui questi si riferiscono».

La legge di revisione costituzionale sul diritto all’ambiente è approvata in ultima lettura con 468 voti, superiori ai due terzi (420): entrerà quindi in vigore a breve, dopo la pubblicazione, sulla base dell’articolo 138 della Costituzione.

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