Wiki

Che cos’è il love bombing?

Il “bombardamento d’amore” può manifestarsi (tanto nelle coppie quanto nelle amicizie tossiche) attraverso dichiarazioni premature e gesti eclatanti. Dopo l’idealizzazione del rapporto, segue la svalutazione
Credit: DESIGNECOLOGIST
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 6 min lettura
27 aprile 2023 Aggiornato alle 19:00

Attenzioni smodate, dichiarazioni premature e iperboliche, gesti eclatanti e un continuo, costante, “bombardamento d’affetto”. Siamo abituati ad associare tutte queste manifestazioni all’amore, addirittura a un grande amore. Eppure, le intenzioni che si nascondono sotto questa patina di romanticismo “troppo bello per essere vero” sono spesso meno nobili di quanto non vorremmo pensare.

Perché spesso quell’amore è davvero troppo bello per essere vero e, infatti, amore non è: è controllo, manipolazione, abuso, plagio. È una tattica deliberata e intenzionale attraverso cui predatori e narcisisti patologici fanno breccia nella fiducia delle proprie vittime. Si chiama love bombing e sapere di cosa si tratta è il primo passo per riconoscerlo e non diventarne vittime.

Love bombing: cosa significa?

Il concetto di “love bombing” non è nato nell’ambito delle relazioni: a coniarlo, infatti, sono stati i membri della Chiesa dell’Unificazione (fondata da Sun Myung Moon negli Usa negli anni ’70) per descrivere il meccanismo attraverso cui i capi di alcune sette religiose manipolano gli adepti e assumono il controllo sulle loro vite.

Il termine è diventato popolare 20 anni dopo grazie alla psicologa Marget Singer, che nel libro del 1996 Cults in Our Midst lo ha definito “uno sforzo coordinato, di solito sotto la direzione della leadership, che coinvolge i membri a lungo termine che inondano le reclute e i nuovi membri con adulazione, seduzione verbale, contatto affettuoso ma solitamente non sessuale e molta attenzione a ogni loro osservazione. Il bombardamento amoroso - o l’offerta di compagnia immediata - è uno stratagemma ingannevole che spiega molte iniziative di reclutamento di successo”.

Oggi si utilizza prevalentemente in psicologia nell’ambito delle relazioni disfunzionali e tossiche, per indicare l’abuso emotivo messo deliberatamente in atto per fare leva sulle fragilità della vittima al fine di manipolarla.

Love bombing: come si manifesta?

“Non mi sono mai sentito così”. “Non ho mai incontrato nessuno come te”. “Sei la cosa più bella che abbia mai avuto”. “Non mi è mai successa una cosa del genere”.

Quelle che potrebbero sembrare banali battute di una romcom di basso livello sono tutte manifestazioni di love bombing, che vengono messe in atto fin dai primi momenti della relazione: affermazioni precoci, premature, totalizzanti e seduttive.

Distinguerle da una sana attrazione o dall’innamoramento è molto difficile, soprattutto perché è proprio nella prima fase di un rapporto (quella della “luna di miele”) che il “bombardamento” è più intenso. A distinguere questi comportamenti tossici e disfunzionali da una manifestazione di affetto genuina è che, oltre a essere estremamente prematuri, sono sproporzionati, eccessivi ed esagerati.

Gesti grandiosi e plateali, regali costosi, dichiarazioni d’amore e progetti per un futuro condiviso sono ciò che siamo abituati a pensare come il massimo del romanticismo. Se si manifestano all’inizio di una relazione, però, potrebbero essere segnali di allarme a cui prestare attenzione, soprattutto se la persona da cui provengono richiede attenzione e impegno costante, inonda di messaggi e chiamate e risulta fin troppo compatibile con quello che desideriamo in un partner (una strategia chiamata “mirroring”), oltre a dirci sempre esattamente quello che vogliamo sentirci dire.

Non solo: i manipolatori che utilizzano questa strategia tendono a isolare progressivamente la vittima opponendosi a relazioni affettive esterne alla coppia e fanno sentire l’altra persona come se la avessero “salvata”, facendola sentire finalmente desiderata, amata e apprezzata come mai prima.

Quanto dura la fase di love bombing?

Il bombardamento d’amore, però, non ha vita lunga. Nel ciclo degli abusi, infatti, a questa prima fase di idealizzazione ne seguono altre 3, che vanno a formare una sorta di copione che si ripete ciclicamente uguale a stesso.

La seconda fase, che viene messa in atto quando il controllo sulla vittima è ormai saldo, è quella della svalutazione: dopo l’adulazione e le attenzioni della fase precedente, c’è un brusco cambiamento improvviso, senza che sia avvenuto alcun litigio o problema particolare. Il manipolatore ora è freddo e distante, quando non crudele, controllante e arrabbiato. È in questa fase che si concretizza l’abuso emotivo, fatto di critiche e di svalutazione nei confronti della vittima che, sentendosi tradita e ingannata, vive uno stadio di confusione e disorientamento e fa di tutto per essere di nuovo amata e ricoperta di attenzioni.

A questa fase segue quella dello scarto: il partner si allontana dalla relazione, pone fine ai rapporti o sparisce, talvolta senza dare giustificazioni e interrompendo di netto le comunicazioni (ghosting).

L’ultima fase, e quella che dà nuovamente inizio al ciclo degli abusi, è quella del recupero (anche detta della ricattura): il manipolatore cerca di riprendere il rapporto con la vittima per impedirle di allontanarsi, ricominciando con il love bombing per recuperare affetto e fiducia e poi passando nuovamente dalla fase di idealizzazione a quella di svalutazione e scarto, per poi arrivare nuovamente al recupero. Un circolo vizioso (e potenzialmente infinito) che dà vita a un’alternanza di alti e bassi (detti anche montagne russe o altalene emotive) capace di creare una forte dipendenza affettiva nella vittima.

Love bombing: non solo amore

Quando parliamo di love bombing, oggi ci riferiamo esclusivamente alle relazioni romantiche e, in effetti, nella maggior parte dei casi le dinamiche tossiche vengono instaurate da parte di uno dei partner nei confronti dell’altro. Questo può accadere sia all’interno di coppie a tutti gli effetti che nell’ambito di relazioni fittizie, come nel caso delle truffe amorose, in cui il predatore utilizza il “bombardamento d’amore” per abbattere le difese della vittima e conquistarne la fiducia e l’affetto prima di avanzare richieste di denaro o beni.

Come abbiamo visto dalla genesi del termine, però, il love bombing può essere una prerogativa anche di rapporti non romantici: è il caso non solo delle amicizie tossiche (che replicano le dinamiche amorose) ma anche di realtà come alcune sette, forme di culto coercitive, di gruppi motivazionali ma anche di aggregazioni o associazioni strutturate gerarchicamente attorno a un certo ideale, come alcune formazioni politiche. In questo caso, a mettere in atto le dinamiche manipolatorie e disfunzionali non è un unico individuo ma un gruppo di persone.

Secondo lo psicologo evolutivo Keith Henson, in queste realtà entrano in gioco anche i meccanismi di ricompensa del cervello: i culti e le sette di successo, infatti, ha spiegato in un articolo su The Human Nature Review, “inducono un intenso comportamento di interazione sociale tra i membri. Questo fa scattare i rilevatori di attenzione. L’attivazione dei rilevatori provoca il rilascio di sostanze chimiche di ricompensa”, proprio come accade con le droghe.

Leggi anche
San Valentino
di Chiara Manetti 3 min lettura
Violenza di genere
di Chiara Manetti 4 min lettura