Ambiente

G7, stop a inquinamento da plastica entro il 2040

È questo l’impegno, preso dai ministri dell’Ambiente riuniti domenica in Giappone, che sarà raggiunto grazie all’economia circolare e alla riduzione (o abbandono) delle plastiche usa e getta e non riciclabili
Credit: Anna Shvets
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
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18 aprile 2023 Aggiornato alle 15:00

«Siamo impegnati a porre fine all’inquinamento da plastica, con l’ambizione di ridurre a zero l’ulteriore inquinamento da plastica entro il 2040».

Ad annunciarlo i ministri dell’Ambiente, del Clima e dell’Energia a margine del vertice del G7 che si è tenuto nella città di Sapporo, nell’isola nipponica di Hokkaidō a nord del Giappone, dal 15 al 16 aprile.

L’obiettivo dichiarato è quello di «promuovere il consumo e la produzione sostenibili di materie plastiche, aumentandone la circolarità nell’economia e una gestione dei rifiuti rispettosa dell’ambiente».

Per riuscirci, i ministri affermano in una nota congiunta la necessità di «affrontare la plastica monouso, la plastica non riciclabile e la plastica con additivi nocivi attraverso misure come la graduale eliminazione quando possibile e la riduzione della loro produzione e consumo».

Propongono inoltre di «applicare strumenti per internalizzare i costi attribuibili all’inquinamento da plastica e affrontare le fonti, i percorsi e gli impatti delle microplastiche».

Il documento risultato dai colloqui ribadisce la necessità di abbandonare i combustibili fossili, ma senza fissare una data di scadenza precisa.

Se da un lato si riafferma l’impegno di accelerare la transizione energetica in modo da raggiungere lo zero netto entro il 2050, con il picco delle emissioni fissato «il prima possibile entro il 2025», e mantenere così l’aumento delle temperature entro la soglia stabilita di 1,5 °C, dall’altro ci si impegna a raggiugere un sistema energetico «completamente o prevalentemente» decarbonizzato entro il 2035.

A rappresentare l’Italia è stato Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, insieme alla viceministra Vannia Gava.

«Le tre crisi globali rappresentate da cambiamento climatico, perdita di biodiversità e inquinamento, vanno affrontate contemporaneamente e in modo efficace», ha affermato Fratin nel suo intervento alla sessione plenaria che ha introdotto il vertice.

Intervenendo in mattinata all’evento Corporate Sustainability Hub organizzato dal Sole 24 Ore in collaborazione con Core, Fratin ha ribadito che l’Italia «punta a oltre 70 GW di capacità rinnovabile da installare entro il 2030», come previsto dal pacchetto Fit for 55.

E mentre ricorda il prossimo G7 sull’ambiente che nel 2024 sarà organizzato dall’Italia, il ministro incassa con favore l’apertura del vertice verso i biocarburanti, che oggi appaiono come il Graal della filiera nazionale dell’automotive.

Fratin non ha dubbi: «I biocarburanti potranno sostituire benzina e diesel e mantenere viva l’industria dell’automobile italiana». L’Europa, invece, qualche dubbio ancora ce l’ha.

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