Ambiente

22 milioni di persone scelgono i plant-based food

Secondo AstraRicerche e Unione Italiana Food, sempre più italiani decidono di inserire prodotti a base vegetale nelle proprie diete. Chi per variare l’alimentazione (41,8%), chi per ridurre il consumo di proteine animali (32,2%)
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13 aprile 2023 Aggiornato alle 08:00

22 milioni di consumatori abituali in Italia per un guadagno di 480 milioni di euro: questi sono i dati forniti dall’indagine svolta da AstraRicerche e Unione italiana food relativi alla spesa per cibi plant-based.

Come spiega il presidente del Gruppo prodotti a base vegetale di Unionfood, Salvatore Castiglione, questa tipologia di alimenti è entrata nelle diete di molte famiglie in Italia perché rispondono all’esigenza di avere un’alimentazione più bilanciata e sostenibile. La crescita del trend dei cibi plant-based deriva dalla consapevolezza dei consumatori di scegliere dei prodotti derivati da una produzione etica e sostenibile in tutte le sue fasi, dalla coltivazione priva di un trattamento industriale degli ingredienti alla tracciabilità dei circuiti di distribuzione.

La presenza di un’etichetta chiara e affidabile aiuta a informarsi riguardo ciò che si consuma e, di conseguenza, a comprendere se il prodotto è affine alla propria etica di acquisto.

Il 75,5% degli intervistati dichiara di essere a conoscenza della composizione dei cibi a base vegetale, il 23,1% di avere una conoscenza parziale, mentre solo l’1,4% ne è all’oscuro.

L’aumento complessivo dell’8% rispetto all’anno precedente per vendita dei prodotti dimostra che sempre più famiglie decidono di inserirli nella propria dieta, chi per variare l’alimentazione quotidiana (il 41,8%), chi per ridurre il consumo di proteine animali (il 32,2%). Ecco quindi che nella spesa quotidiana entrano a far parte burger vegetali e piatti pronti, che registrano un aumento dell’11,7%; dessert e gelati segnano un +2,6%, mentre rimane pressoché stazionaria la richiesta di bevande a base vegetale (+0,4%).

I numeri incoraggianti per questo nuovo mercato trovano pareri negativi tra gli scettici e i difensori della dieta mediterranea. Il 15,6% degli intervistati crede che i cibi a base vegetale siano particolarmente impattanti a livello ambientale per l’elevato consumo di acqua e l’emissione di anidride carbonica.

Tuttavia, secondo i dati raccolti dagli esperimenti della Bbc, l’intero processo di produzione e cottura di una dieta plant-based causa emissioni di CO2 di gran lunga inferiori rispetto a quelle di una dieta in cui vengono consumati anche prodotti a base animale.

Un altro dato raccolto è relativo al fatto che il 13% delle persone che conoscono i burger vegetali e la carne sintetica è convinto che siano lo stesso prodotto, mentre il 6% pensa che siano fabbricati in laboratorio o che abbiano una derivazione poco chiara.

Queste convinzioni sono state smentite da Lucilla Titta, biologa nutrizionista e ricercatrice presso l’Istituto Europeo di Oncologia-IEO di Milano, che spiega come i plant-based nascano da materie prime vegetali che hanno sempre fatto parte dell’alimentazione locale; la novità di questi prodotti risiede nel modo in cui questi ingredienti vengono usati per creare qualcosa che prima non esisteva, oltre all’opportunità di aiutare a integrare le quantità di cereali, legumi, frutta e verdura atte a mantenere una dieta equilibrata.

Castiglione assicura i consumatori riguardo il lavoro delle aziende per appagare le richieste di tanti clienti, con l’obiettivo di portare sulle tavole «prodotti buoni, di qualità, semplici da preparare e gustare, in linea con la dieta mediterranea».

Il rapporto di AstraRicerche e Unione italiana food mostra dati confortanti riguardo le abitudini alimentari degli italiani e serve come monito per “indirizzare” le scelte individuali verso una spesa attenta e consapevole dei prodotti che finiranno sulle tavole, sia per fattori ambientali che per quanto riguarda la salute personale.

Il World Cancer Research Fund (Wcrf) consiglia di distribuire in almeno 5 porzioni al giorno alimenti come cereali, legumi, frutta e verdura; anche i prodotti a base vegetale, per il loro basso contenuto di grassi saturi, sono un ottimo alleato per ridurre malattie cardiovascolari, diabete e cancro. Ma, come tutti gli alimenti, anche i plant-based vanno inseriti all’interno di una dieta varia che contenga il giusto apporto di macronutrienti nelle dosi e quantità consigliate.

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