Economia

Energia, energia canaglia

Se conosci il tuo operatore energetico lo eviti. Oppure, puoi invitarlo a un aperitivo, e guardarlo nelle palle degli occhi, per chiedergli tutta la verità, sulle sue marachelle
Cristina Sivieri Tagliabue
Cristina Sivieri Tagliabue direttrice responsabile
Tempo di lettura 5 min lettura
8 aprile 2023 Aggiornato alle 07:00

Ci sono persone che tengono d’occhio le tariffe e sono in grado di scegliere il miglior operatore. Non so quante siano. Secondo me, non tantissime. E poi ci sono gli sbadati come la sottoscritta, che si svegliano un giorno - dopo un anno di salassi senza senso - e si accorgono che il caro bollette non dipende solo dalla guerra in Ucraina e dalla questione Putin. Ma - anche - da operatori che in modo poco trasparente inviano lettere di cambio di tariffa unilaterale. Quelle lettere che tipicamente finiscono in fondo al cestino, e che invece, avresti dovuto leggere con grande attenzione.

Ecco, dopo un anno di bollette stratosferiche ho sentito il bisogno di fermarmi un attimo e di andare oltre la scrittura del pezzo sul caro energia. Ho sentito la necessità di capire cosa stesse succedendo nelle case delle persone, e più in particolare, nella mia. E per la prima volta, quindi, ho stampato tutte le bollette e ho iniziato a leggerle riga per riga, per capire perché un bene di prima necessità si sia trasformato in un bene di lusso, sotto i nostri occhi. Ma nessuno, ancora, abbia manifestato sdegno.

Che cos’è successo quest’anno lo sappiamo tutti. Abbiamo patito l’inflazione, e i costi non solo degli affitti, ma delle utenze, sono saliti a dismisura. Tutta colpa dell’amico russo? Non credo. Qualche operatore se n’è approfittato? Penso proprio di sì, perché la preoccupazione tra miei amici e conoscenti sale.

E ho personalmente assistito a persone che hanno ricominciato a studiare, o che hanno introiettato in profondità come fosse un mantra indiano, la parola Kilowatt/ora! Ed è inutile che adesso fai quello che “benvenuta” perché io sono certa che nessuna delle persone che legge ha avuto il piacere di approfondire il perché e il per come dei costi delle utenze. E il kilowatt/ora, e il megawatt/ora non sono esattamente come chilometri orari dell’auto. Per non parlare delle moltiplicazioni e delle divisioni che comporta fare ogni volta per capire qualcosa dei propri consumi. Stimo infinitamente chi conosce l’entità elettrica della propria abitazione. Io, fino a oggi, la ignoravo.

E allora, quando prendi coscienza della tua inadeguatezza energetica, prima di tutto ti metti a cercare su internet cos’è il PUN. Perché da questo “pun” dipendono le tariffe che leggi in bolletta. Cioè non solo, ma molto, ecco. E allora che cos’è sto PUN? È il Prezzo Unico Nazionale che rappresenta gli indici all’ingrosso dell’energia: a settembre 2022 era 429,92 per megawatt/ora, a ottobre è sceso a 211,50 euro per megawatt/ora, a dicembre è risceso a 306 megawatt/ora.

Ma allora, viste queste oscillazioni, perché - per un consumo di circa 420 kw/ora - in 2 mesi, in casa mia, ho ricevuto 2 bollette: quella di dicembre, era di 76,46 Euro. Quella di febbraio, invece, era, per gli stessi kilowatt, di 221,31 euro? La risposta risiede nel gentile ragazzo che mi risponde al call center. Se prima chiede di leggere il contatore bene, poi, capito che il consumo è lo stesso ma che la bolletta è quasi triplicata in un mese (manco il PUN avesse avuto un’erezione!) mi ha rivelato l’arcano: «signora, a settembre le abbiamo inviato una lettera di modifica unilaterale del contratto, che passava dalla tariffa di 0,020 euro per kilowatt/ora a a 0,031 kilowatt/ora, non l’ha letta?».

Mannaggia me no, non avevo letto la lettera del mio operatore di luce. Ma mi fidavo. E ora che mi ha inviato la lettera unilaterale - manco fosse una Pec dell’avvocato - sono profondamente sconfortata.

Le bollette di Cristina Tagliabue
Le bollette di Cristina Tagliabue

Chiedo all’operatore di tornare - se esiste - alla tariffa di prima. Mi risponde che quella tariffa, esiste ancora.

A quel punto, rimesse a posto le cose a modino, mi metto alla ricerca delle offerte di energia dei cosiddetti competitor del mio operatore, e scopro che più o meno, i costi della luce sono questi, al momento. Quella tariffa nuova di Poste che ora fa anche la luce, per esempio, è di 0,259 euro per kilowatt/ora.

Ciononostante, il mio operatore al quale ero stata molto fedele, mi ha tradito. Insomma, come nelle relazioni, ormai altro che crisi mondiale dei mercati, crollo delle borse, inflazione in su, costo della vita in su, stipendi in giù. Ancora una volta, come in passato, noi giornali scriviamo e raccontiamo che il costo dell’energia sta scendendo ma in realtà - come ha spiegato un recente rapporto di Enea - rispetto all’anno precedente, il costo dell’elettricità è cresciuto oltre il 100%. Raddoppiato. Ora, raddoppiato non vuol dire triplicato, e questo significa che qualcuno con il quale sono legata contrattualmente, si stava approfittando della situazione. Prima che chiamassi.

Consiglio della zia. Almeno una volta all’anno, un aperitivo con l’operatore energetico me lo farei. Apri una bottiglia di vino, ti versi un calice - una birra è lo stesso - e metti in vivavoce finché non si passa dalla macchinetta elettronica alla voce di una persona. Ci passi mezz’ora al telefono, e - anche lì, come ormai dovunque - cerchi di farti valere. Poi, se va male, scegli un altro più bello, che problemi non ha. Fino al prossimo aperitivo!

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