Ambiente

Amsterdam dice addio a jet privati e voli notturni

L’annuncio dell’aeroporto Schiphol: dal 2025 stop agli aerei privati e nuove politiche per ridurre emissioni e inquinamento acustico. Esulta Greenpeace, che ora chiede il divieto ai jet anche in Italia
Credit: Tim Gouw
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6 aprile 2023 Aggiornato alle 08:00

Bye bye jet privati in uno dei principali scali d’Europa. L’aeroporto di Amsterdam-Schiphol, nelle sue politiche per ridurre le emissioni climalteranti e l’inquinamento acustico, ha deciso che entro la fine del 2025 vieterà il transito dei jet privati e i voli notturni.

Parlando con il quotidiano olandese Het Parool il Ceo dello scalo, Ruud Sondang, ha spiegato infatti della necessità di alcuni cambiamenti nell’operatività dell’aeroporto per avere un minor impatto a livello ambientale e climatico. Lo scopo è creare un sistema «più silenzioso, più pulito e migliore» tanto che «entro e non oltre il 2025-26 i jet privati non saranno più i benvenuti» a Schiphol. Più in generale, oltre ad accantonare piani per una nuova pista, non saranno più ammessi anche i voli che atterrano tra mezzanotte e le cinque del mattino.

I jet privati negli ultimi anni sono stati oggetto di critiche sempre più feroci da parte del mondo ambientalista perché questi mezzi a privilegio dei ricchi possono emettere anche due tonnellate di anidride carbonica all’ora e causano in media emissioni fra 5 e 14 volte superiori ai voli commerciali e oltre 50 volte di più di un viaggio in treno. Spesso, oltretutto, vengono utilizzati per tratte brevi, percorribili anche in treno, e in Europa purtroppo continuano ad aumentare (di oltre il 64% secondo Greenpeace, con l’Italia al quarto posto fra i Paesi che li utilizza di più).

Secondo i vertici di Schiphol causano “una quantità sproporzionata di rumore ed emissioni di CO2 per passeggero” e dal 30% al 50% di quelli che partono dallo scalo olandese si dirigono verso luoghi caldi per le vacanze come Ibiza in Spagna, Cannes in Francia o Innsbruck in Austria, suggerendo un uso più per motivi privati che per questioni di affari.

Coloro che sono abituati a usarli possono sempre pensare, come la maggior parte dei passeggeri, di prendere altri servizi, “quelli di linea che sono sufficienti per le destinazioni più popolari raggiunte da jet privati”, spiegano da Amsterdam ricordando che i piccoli aerei della polizia e per i soccorsi potranno sempre decollare e atterrare come prima.

L’obiettivo di riduzione delle emissioni e dell’inquinamento acustico è parte del Preliminary Scheme Schiphol del Governo olandese, piano pubblicato a gennaio che propone di ridurre drasticamente il numero di voli da 500.000 a 460.000 tra l’inverno 2023-2024 e l’estate 2024, una visione che non piace alle compagnie aeree come KLM, Delta, EasyJet e altre che si sono opposte anche legalmente.

Se lo scalo olandese continuerà con i piani annunciati il traffico aereo notturno godrà di 10.000 voli notturni in meno all’anno e si stima che la riduzione di atterraggi e partenze dopo la mezzanotte aiuterà il contrasto all’inquinamento acustico per i residenti locali che oggi soffrono di disturbi del sonno, inquinamento che dovrebbe calare del 54%.

Anche altri hub importanti, da Londra a Francoforte sino a Zurigo, hanno già in uso delle limitazioni per i voli notturni con lo stesso obiettivo.

Inoltre, Schiphol si è impegnato a stanziare 10 milioni di euro all’anno per un “fondo ambientale per il territorio” in modo da aiutare ambiente circostante e residenti, così come prevede regole più severe per i voli cargo rumorosi.

«Facciamo sul serio - ricorda il Ceo Sondang - abbiamo pensato alla crescita ma troppo poco al suo impatto. Dobbiamo essere sostenibili per i nostri dipendenti, l’ambiente locale e il mondo. Mi rendo conto che le nostre scelte possono avere implicazioni significative per l’industria aeronautica, ma sono necessarie», ha detto ribadendo gli impegni nel vietare i 17.000 voli di jet privati effettuati ogni anno nello scalo e responsabili di «sette volte più rumore di un volo di linea, e venti volte più emissioni».

Questa scelta drastica e radicale, con le prime modifiche che inizieranno già a novembre, chiaramente avrà alcune ripercussioni economiche: per esempio alcune compagnie potrebbero decidere di diminuire i voli verso l’aeroporto di Schiphol, oppure di alzare il costo dei biglietti.

Dal punto di vista ambientale però, ci guadagneremo tutti. Come ha spiegato Federico Spadini, della campagna Trasporti di Greenpeace Italia che chiede di vietare i jet privati anche nello Stivale, si tratta infatti di «un’ottima notizia per il clima del Pianeta e anche la salute delle persone che abitano nei dintorni, dal momento che i jet privati sono la forma di trasporto più inquinante che esista. Se vogliamo evitare la catastrofe climatica dobbiamo ridurre immediatamente i consumi di combustibili fossili, a partire da quelli più superflui. L’annuncio di oggi è un buon inizio, ora è il momento di vietare i jet privati anche in Italia e in tutta Europa».

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