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Chi è Riikka Purra, leader del secondo partito finlandese?

Il Finns Party ha registrato il 20% dei voti alle elezioni, mancando per pochissimo il Partito della coalizione nazionale (20,8%). Intanto, però, festeggia una vittoria: il sorpasso su Sanna Marin (19,8%)
Credit: MARKKU ULANDER / LEHTIKUVA
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3 aprile 2023 Aggiornato alle 17:00

Riikka Purra e il suo Finns Party (in italiano “Finlandesi” o “Partito dei finlandesi”) sono stati la sorpresa delle elezioni politiche finlandesi di questa domenica. Hanno raccolto il 20% dei voti, finendo poco dietro a Petteri Orpo, 53 anni, ex ministro delle Finanze e ora leader del centrista Partito di Coalizione nazionale (20,8%), staccando invece di pochissimo la formazione politica della premier in carica Sanna Marin, 37 anni, leader del Partito Socialdemocratico finlandese (19,9%).

Nata a Pirkkala nel 1977, Purra ha iniziato a interessarsi alla politica quando aveva circa 20 anni, leggendo il blog di Jussi Halla-aho, leader della destra anticomunista e predecessore di Purra alla guida del Finns Party. Questa formazione è discendente dei “Veri finlandesi” (il Finns Party), a sua volta nati dal Partito rurale che negli anni ’50 si basava su posizioni populiste di destra.

Purra, ultraconservatrice ed euroscettica, è alla guida del partito dal 2021. Nel suo primo discorso da leader del Finns Party, la politica aveva fin da subito messo in chiaro quale sarebbe stata il suo cavallo di battaglia: l’immigrazione. «Se un partito non è pronto a rendere più rigorosa la politica sull’immigrazione, allora i giochi sono fatti e non abbiamo la possibilità di cooperare (con loro, ndr)». E ancora oggi, il tema è uno dei principali del suo partito. Secondo Purra, il Governo Marin fornisce agli immigrati «i sussidi che i finlandesi non hanno più». Inoltre si è schierata contro gli infermieri stranieri assunti in pandemia, «che non parlano bene la lingua».

I suoi scontri con Sanna Marin (le 2 sembrano infatti concordare solo riguardo l’ingresso della Finlandia nella Nato) hanno raggiunto il culmine nell’estate dell’anno scorso, quando è stato diffuso un video che ritraeva Marin ballare a una festa (il filmato aveva avuto una grande risonanza non solo in Finlandia, scatenando molte polemiche). Secondo i critici, la leader del Partito Socialdemocratico si era fatta vedere in atteggiamenti inopportuni per il suo ruolo; Purra si era spinta oltre, chiedendo alla rivale di effettuare addirittura un drug test. Marin non si era tirata indietro e, dopo essersi sottoposta all’esame, era risultata negativa. La storia aveva causato molte critiche anche contro Purra, accusata di avere ingigantito strumentalmente la vicenda.

Anche le sue posizioni riguardo l’ambiente fanno discutere. La leader del Finns Party è l’unica ad avere in programma di “posticipare” la neutralità carbonica dal 2035 al 2050: una posizione che sicuramente può alienarle i voti di alcuni ambientalisti, ma non quello di chi nel Paese ha paura degli effetti di una transizione energetica troppo repentina.

Ma il vero asso nella manica di Purra è stato TikTok: molta della propaganda finlandese passa proprio attraverso il social cinese, sempre più usato. Emilia Palonen, docente presso la University of Helsinki, aveva detto alla Bbc che «il Finns Party sostiene di essere una voce nuova e alternativa, che piace alle nuove generazioni. Per molti giovani si tratta di un partito alla moda, con video cool su TikTok».

La situazione politica nel Paese resta incerta, tanto che alcuni ipotizzano anche un’alleanza tra i 3 partiti. Purra, nel frattempo, può festeggiare il sorpasso su Marin. E i suoi TikTok potrebbero diventare presto realtà.

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