Diritti

Fratelli d’Italia chiede un intervento del Governo sugli ex terroristi rifugiati in Francia

Per i deputati del partito di Giorgia Meloni, la mozione presentata alla Camera è un’iniziativa necessaria per fornire la dovuta assistenza ai parenti delle vittime
Credit: ANSA/ETTORE FERRARI
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2 aprile 2023 Aggiornato alle 13:00

Dopo la recente decisione della Corte di Cassazione francese di confermare il verdetto della Corte d’Appello di Parigi, negando così definitivamente l’estradizione per 10 terroristi ex militanti italiani di estrema sinistra, Fratelli d’Italia ha presentato alla Camera dei deputati una mozione per chiedere un intervento del Governo italiano.

«Dopo l’inspiegabile decisione della Corte di Cassazione francese di non procedere alla loro estradizione, assicuriamo che il governo Meloni farà quanto è nelle sue possibilità per garantire pene esemplari ai crudeli terroristi e giustizia alle famiglie», ha spiegato in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti, che ha presentato la mozione insieme al collega di partito e vicepresidente della commissione Affari costituzionali Riccardo De Corato.

L’obiettivo è quello di «fornire tutta la necessaria e dovuta assistenza legale ai parenti delle vittime dei reati commessi dai dieci terroristi italiani rifugiati in Francia. - ha aggiunto Foti, sottolineando come - Fratelli d’Italia è sempre dalla parte delle vittime del terrorismo e delle loro famiglie».

Le mozioni sono atti di indirizzo politico con cui le Camere possono chiedere al Governo un impegno su un determinato argomento o una misura da prendere su un tema specifico. Il testo presentato da Foti e De Corato - secondo quanto anticipato da Adnkronos - impegna l’Esecutivo “a proporre alla Francia la possibilità di ricorrere all’espulsione dei dieci terroristi italiani, in qualità di persone non gradite dalle autorità francesi”, ferma restando “l’intenzione di non voler interferire in questioni interne”.

Nel testo si ricorda come il Governo francese abbia già riconosciuto il diritto dell’Italia a pretendere l’applicazione delle condanne inflitte nel nostro Paese contro i dieci terroristi ora rifugiati in Francia.

I 10 ex terroristi militanti di estrema sinistra sono uomini e donne di età compresa tra i 62 e i 79 anni, di cui circolano le foto in bianco e nero risalenti agli anni ‘70 e ‘80: Giorgio Pietrostefani, Marina Petrella, Enzo Calvitti, Roberta Cappelli, Narciso Manenti, Giovanni Alimonti, Sergio Tornaghi, Maurizio Di Marzio, Raffaele Ventura e Luigi Bergamin. Una nota pubblicata dal tribunale francese ha spiegato che la giustizia italiana li ha giudicati colpevoli, tra il 1983 e il 1995, di attentati terroristici, eversione dell’ordine democratico e omicidio aggravato, commessi in Italia, tra il 1972 e il 1982, durante gli ‘anni di piombo.

Commentando a caldo la decisione della Corte di Cassazione francese, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha spiegato che l’Italia «ha fatto tutto quanto in suo potere perché fosse rimosso l’ostacolo politico che per decenni ha impedito alla magistratura francese di valutare le nostre richieste».

Il guardasigilli ha anche ringraziato l’omologo francese Eric Dupond-Moretti «per essere stato al fianco dell’Italia e per la sua costante attenzione nei confronti delle nostre richieste - e per aver compreso - il nostro bisogno di verità e giustizia». Il ministro transalpino ha dato corso «alle nostre domande di estradizione, ha testimoniato la piena fiducia del Governo francese nella nostra magistratura, che ha giudicato gli imputati degli anni di piombo sempre nel rispetto di tutte le garanzie», ha spiegato Nordio.

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