Diritti

Le proteste contro la riforma delle pensioni continuano a incendiare la Francia

Entro la fine dell’anno, il Governo alzerà gradualmente l’età pensionabile. I cittadini rispondono manifestando per le strade, dando fuoco a bidoni e occupando il Louvre. La polizia risponde con la forza
Credit: EPA/MOHAMMED BADRA
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28 marzo 2023 Aggiornato alle 16:00

Con la nuova riforma approvata il 16 marzo, senza il voto dell’Assemblea nazionale, in Francia aumenterà gradualmente l’età pensionabile dei cittadini: con l’aggiunta di 3 mesi in più ogni anno, tra 7 anni si andrà in pensione a 64 anni.

Per apportare questo decisivo cambiamento, Marcon si è appellato all’articolo 49.3 della Costituzione, che conferisce al Governo il potere di bypassare il Parlamento. E così, mercoledì ha dichiarato di voler portare a termine l’approvazione di questa nuova riforma entro la fine dell’anno. Successivamente, la prima ministra Èlisabeth Borne ha dichiarato: «È una nostra responsabilità assicurarci che il nostro Paese abbia un buon bilancio».

La risposta dei cittadini è arrivata subito, con importanti proteste che hanno coinvolto tutto il Paese. A Parigi i cittadini si sono riuniti in strada a Place de la Concorde, dove si trova la sede dell’Assemblea Nazionale. Lì, sono iniziati da subito scontri con la polizia che ha bloccato i manifestanti con lacrimogeni e idranti, arrestando almeno 120 persone. Soltanto 2 giorni dopo il bilancio degli arresti è salito a 500.

Giovedì scorso a Bordeaux alcuni manifestanti si sono riuniti per una protesta, incendiando bidoni e appiccando il fuoco sulla facciata del Municipio, che è stato spento subito dopo dall’intervento dei pompieri.

Il Louvre, invece, è stato occupato da una folla di manifestanti, tutti operatori culturali: così il museo ha deciso di chiudere le porte ai visitatori. L’annuncio è arrivato su Twitter: «A causa di un movimento sociale interprofessionale, il Museo del Louvre non può essere aperto al momento. Vi ringraziamo per la vostra comprensione».

Il Guardian, poi, ha riportato che il principale watchdog europeo per i diritti umani ha accusato la polizia francese di usare una “forza eccessiva” contro chi protesta, effettuando “arresti arbitrari e utilizzando una forza inutile”. Dunja Mijatovic, commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, ha dichiarato che i manifestanti hanno il diritto di essere protetti dalla brutalità degli agenti.

Dal momento che i cittadini continueranno a protestare nei prossimi giorni, la commissaria ha invitato la Francia a rispettare il loro diritto di protestare e ha affermato che la situazione è «preoccupante».

«Si sono verificati incidenti violenti, alcuni dei quali hanno preso di mira le forze della legge e dell’ordine. Ma atti sporadici di violenza da parte di alcuni manifestanti o altri atti riprovevoli commessi da altri durante una protesta non possono giustificare l’uso eccessivo della forza da parte di agenti dello Stato», ha infatti aggiunto Mijatovic in una dichiarazione venerdì.

In una registrazione audio di 20 minuti arrivata alla redazione di Le Monde, si sente che alcuni agenti della polizia francese minacciano dei giovani manifestanti durante una protesta avvenuta lunedì scorso. «Abbiamo rotto gomiti e facce», afferma uno di loro. Reporter senza frontiere (organizzazione non governativa e no-profit che promuove e difende la libertà di informazione e la libertà di stampa) ha spiegato che la polizia ha aggredito “diversi giornalisti chiaramente identificabili” durante le recenti proteste.

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