Diritti

Sicurezza e periferie: Montecitorio dà l’ok alla Commissione d’inchiesta

L’Aula della Camera ha approvato la proposta di legge per l’istituzione di una Commissione parlamentare sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città
Credit: Adli Wahid
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24 marzo 2023 Aggiornato alle 16:00

Lo scorso 6 marzo nelle vicinanze della stazione centrale di Milano sei persone sono state aggredite da un uomo senza fissa dimora.

A inizio febbraio in un altro snodo ferroviario importante - la stazione di Roma Termini - un passante ha subito un tentativo di rapina ed è stato accoltellato. Fatti di cronaca come questi hanno riacceso nel dibattito pubblico l’attenzione verso la sicurezza nelle grandi aree urbane, con particolare riguardo a quanto accade nelle stazioni ferroviarie, luoghi di transito per milioni di persone.

Un’attenzione che ha spinto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a inviare una specifica direttiva ai prefetti di Roma, Napoli e Milano per “intensificare le attività di controllo nelle zone adiacenti alle stazioni ferroviarie”, assicurando una presenza “rafforzata e visibile” delle forze di polizia e offrendo “una più efficace risposta al bisogno di protezione in zone dove la percezione di insicurezza è molto diffusa”.

La sicurezza nelle principali stazioni ferroviarie d’Italia e i temi che si sono sviluppati “a cascata” nel dibattito pubblico presto potrebbero essere trattati a Montecitorio, attraverso documenti, audizioni e focus specifici.

Il 23 marzo, la Camera ha approvato all’unanimità, con 212 voti favorevoli, la proposta di legge per l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie.

La proposta, partita da un’iniziativa del deputato di Forza Italia Alessandro Battilocchio, era stata esaminata nelle scorse settimane dalla commissione Affari costituzionali della Camera.

La Commissione

L’organo monocamerale - riguarderà soltanto la Camera e non il Senato - sarà composto da venti deputati, i quali “agiranno” con poteri simili a quelli previsti per altre commissioni istituite, come a esempio la bicamerale Antimafia.

La Commissione di inchiesta sulla sicurezza delle città e delle periferie non rappresenta una novità assoluta: un organo simile era presente nella XVII legislatura, ma aveva compiti limitati rispetto a quello che si appresta a iniziare i propri lavori.

La Commissione della XIX legislatura dovrà “accertare lo stato del degrado delle città e delle loro periferie, a partire dalle aree metropolitane”, tenendo in considerazione le “implicazioni del fenomeno in termini sociali e di sicurezza”.

L’organo avrà il compito di “rilevare” e “censire” le situazioni più difficili, in collaborazione con soggetti istituzionali, enti locali e istituti pubblici e privati che si occupano di immigrazione e povertà.

Particolare attenzione sarà dedicata ai fenomeni di “radicalizzazione”, per individuare “le connessioni eventualmente esistenti” con il “disagio delle aree urbane” e il rischio di “adesione al terrorismo di matrice religiosa fondamentalista”.

Tra i compiti della Commissione rientreranno anche la “ricognizione dello stato dell’edilizia residenziale pubblica”, l’analisi della “distribuzione territoriale delle risorse infrastrutturali e la situazione della mobilità nelle aree metropolitane”, l’individuazione di misure per il “rilancio delle realtà produttive” delle periferie, e l’accertamento dell’”offerta formativa complessiva disponibile” (al fine di “rafforzare le attività di istruzione e formazione e contrastare l’abbandono scolastico”).

Tra le altre cose, l’organo di Montecitorio si occuperà dell’abusivismo edilizio: i deputati dovranno “individuare le aree” a livello nazionale in cui ancora persiste il fenomeno, con l’obiettivo di indicare “le misure più opportune per contrastarlo e per avviare piani di recupero del territorio”.

Per svolgere le proprie attività la Commissione di inchiesta sulla sicurezza delle città e delle periferie potrà contare su 50.000 euro l’anno, risorse che sono a carico del bilancio interno della Camera.

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