Ambiente

Strada anti inquinamento e… piccole grandi idee per il Pianeta

Non solo raccolta differenziata e prodotti biodegradabili. Se vuoi prenderti cura della Terra in modo geniale e green, ecco la rubrica che fa per te
Potato plastic_via jamesdysonaward.or
Potato plastic_via jamesdysonaward.or
Tempo di lettura 4 min lettura
20 marzo 2023 Aggiornato alle 14:00

Tra gli slogan più ricorrenti delle manifestazioni per il cambiamento climatico e contro l’inquinamento ambientale, ricordiamo tuttə il famoso “There is no planet B”. Già, non esiste un pianeta B, ma un piano B c’è. Anzi, più di uno.

Ogni giorno c’è qualcunə che ne sa una più del diavolo e lancia idee geniali e invenzioni eccezionali ed ecosostenibili. Come? Dando una nuova vita a oggetti quotidiani che regolarmente gettiamo senza riflettere sulle possibilità di riutilizzo o ingegnandosi per trasformare il banale in straordinario.

Se ti sei chiestə almeno una volta cosa puoi fare per salvare il Pianeta - ma le risposte che hai trovato erano sempre le solite e banali raccomandazioni che segui già da una vita – allora questa è la rubrica che fa per te. Abbiamo raccolto le migliori invenzioni che possono aiutare la Terra che abitiamo. Tu sei dei nostri?

H.E.R.A

Si tratta di una pavimentazione stradale modulare e metallica in grado di ridurre del 60% l’inquinamento ambientale nei centri urbani e del 70% quello acustico.

Il manto stradale H.E.R.A è realizzato al 100% con materiali riciclati, per lo più provenienti da auto demolite e pneumatici danneggiati o in disuso e, quando le temperature scendono sotto lo zero, una particolare tecnologia permette alla pavimentazione di attivare un sistema di riscaldamento per sciogliere eventuale neve o ghiaccio.

L’acqua che deriva dallo scioglimento, poi, non viene accumulata sulla superficie grazie alla presenza di griglie e bordi drenanti.

Alkipaper

Si tratta di un nuovo materiale studiato per essere biodegradabile, compostabile, eco sostenibile, colorabile e dotato di tutte le caratteristiche della plastica, sia in fase di produzione che di utilizzo, che gli permettono di esserne il perfetto sostituto nell’utilizzo in numerosi settori industriali: dal packaging all’agricoltura, dallo sport al design, dall’ animal care fino agli oggetti di uso quotidiano.

Alkipaper nasce in Alkivio, una startup fondata nel 2023 grazie alla collaborazione tra l’Istituto italiano di Tecnologia e Novacart – la multinazionale della carta e cartoncino per prodotti dolciari – che con un finanziamento da 2 milioni di euro ha dato avvio alla produzione del materiale, già presente sul mercato in 90 formulazioni diverse e già testato da numerosi potenziali clienti.

Novacart, che produce gli imballaggi, invia i residui di produzione – composti per lo più da carta, cartone e cellulosa – a Alkivio e quest’ultimo li trasforma in Alkipaper, il nuovo biocomposito utilizzabile dalle aziende per produrre oggetti, contenitori o suppellettili di utilizzo quotidiano che a fine vita si decomporranno senza porre la resistenza tipica dei prodotti realizzati in plastica tradizionale.

Potato Plastic

Potato Plastic è un materiale che nasce dalla terra e, al termine del ciclo di vita, ci ritorna senza produrre danni all’ambiente: si tratta, infatti, di un materiale derivante dalle patate, in grado di bio degradarsi in meno di due mesi e con cui è possibile realizzare prodotti monouso per i fast food e non solo.

L’idea appartiene a Pontus Törnqvist, uno studente svedese che, a partire da fecola di patate e acqua, ha creato il composto che, in futuro, potrebbe facilmente sostituire la plastica.

Come funziona?

Il primo passo da compiere è mescolare acqua e fecola di patate, per poi riscaldare il liquido fino a farlo addensare. Successivamente, il composto viene versato in uno stampo - della forma e grandezza che si desidera in base all’utilizzo previsto - e poi lasciato essiccare al sole, fino a ottenere un pezzo unico e compatto.

In base alla quantità di fluido versato nello stampo, il risultato potrà essere un pezzo spesso e resistente o una pellicola più sottile. Essendo un materiale termoplastico, inoltre, può essere modellato facilmente sotto compressione dopo l’esposizione a calore o umidità.

Tutte queste caratteristiche aprono a molte possibilità di design che vanno oltre l’idea originaria di produzione di posate monouso, ma sostenibili per i fast food e che si prestano come valida alternativa sostenibile alla plastica negli ambiti più disparati.

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