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Francia: monopattini elettrici, addio?

Parigi vuole vietare quelli in sharing. Intanto, il governo studia misure più rigorose per evitare gli incidenti, in aumento: nella capitale, nel 2022 hanno perso la vita 34 persone e altre 600 sono rimaste ferite gravemente
Credit: Mehdi Taamallah/NurPhoto
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13 marzo 2023 Aggiornato alle 11:00

“Dovremmo vietare l’utilizzo di monopattini elettrici in sharing in città oppure no?”. È questa la domanda che il comune di Parigi porrà ai suoi cittadini tramite un referendum il prossimo 2 aprile di quest’anno. Una domanda semplice, che deciderà il destino di questi piccoli mezzi elettrici sempre più gettonati, soprattutto dopo la pandemia di Covid.

I monopattini – che hanno invaso ogni angolo della capitale francese – sono 15.000 e vengono gestiti da tre diverse società: Lime, Dott e Tier. Nel complesso solo a Parigi sono stati registrati circa 2 milioni di utenti e 15,5 milioni di viaggi. Ma adesso gli interessi economici di queste aziende sono a forte rischio, dato che la sindaca, Anne Hidalgo, sarebbe intenzionata a vietarli. Ma vuole che siano i cittadini a decidere: il referendum sarà aperto a tutti i parigini e le parigine iscritte alle liste elettorali.

L’opposizione si dimostra molto critica nei confronti della scelta, lamentando il rischio che questo referendum possa diventare un referendum politico piuttosto che funzionale alla città. «Sta facendo pagare ai parigini la sua impreparazione – ha detto Nelly Garnier, consigliera comunale parigina , al quotidiano francese Le Figaro –  L’arrivo degli scooter nella capitale non è stato né sorvegliato, né controllato. Punisce gli automobilisti impedendo loro di entrare nella capitale e adesso vuole vietare i monopattini elettrici». La richiesta è quella di una maggiore regolamentazione piuttosto che un divieto totale.

In effetti, come sottolinea il quotidiano francese, è molto evidente la carenza di regole e di responsabilità da parte di molti utilizzatori dei mezzi nelle varie città: spesso li si vede sfrecciare senza rispettare il semaforo, utilizzare il cellulare, viaggiare sui marciapiedi a velocità elevate oppure stare in coppia su un solo mezzo. Tutti comportamenti che mettono in pericolo sia la loro vita che quella dei passanti, costretti a cimentarsi in rischiosi slalom. Solo nel 2022 hanno perso la vita 34 persone e altre 600 sono rimaste ferite gravemente. Nel 2021 i decessi erano stati 22.

Sono molte le città francesi che stanno adottando misure per regolamentare i monopattini elettrici: a Lione, per esempio, non possono essere utilizzati dai minori di 18 anni e nella stessa Parigi non posso essere utilizzati dai minori di 12, con una velocità massima di 25km/h ,  che può variare a seconda dei percorsi. Clément Beaune, Ministro dei Trasporti francese, sta pensando a un piano nazionale di regolamentazione che prevede, tra le altre cose: un’età minima di 14 o 16 anni, numero di identificazione e l’utilizzo di indicatori di direzione.

Se Parigi dovesse procedere con il divieto dei monopattini elettrici in sharing, la pratica del free-floating che consiste nel poter noleggiare mezzi elettrici come monopattini o bici in giro per le strade delle città senza doverli riporre in appositi stalli o depositi – potrebbe essere a rischio, dato che altre città potrebbero seguire l’esempio della capitale.

Per scongiurare questa possibilità, le società di sharing stanno iniziando a pensare a come tutelare gli abitanti delle città e gli utilizzatori dei mezzi senza che vengano vietati. «Ci sono molte misure che possono essere adottate  –  sostiene Maggy Gerbeaux, direttore degli affari pubblici della sezione francese di Dott –  come il riconoscimento facciale per l’età».

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