Futuro

La risposta (europea) di TikTok alle preoccupazioni Usa

La Casa Bianca sembra pronta a un ulteriore giro di vite contro l’app cinese, mentre il social network annuncia il “Project Clover” per la costruzione di tre data center in Irlanda e Norvegia
Credit: EPA/ANDER HARRER
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
9 marzo 2023 Aggiornato alle 11:00

Altro giro di vite della Casa Bianca su TikTok.

Dopo che il mese scorso ha dato alle agenzie federali un ultimatum di 30 giorni prima di cancellare TikTok dai dispositivi governativi, la Casa Bianca ha sostenuto il disegno di legge presentato il 7 marzo da una dozzina di senatori bipartisan allo scopo di dotare l’amministrazione Biden di maggiori poteri di controllo sul social network cinese di proprietà di ByteDance e altre tecnologie.

I timori riguardano la possibilità che il governo di Pechino utilizzi l’app illegalmente per ottenere informazioni sensibili degli utenti, rappresentando una minaccia per la privacy dei cittadini e la sicurezza nazionale. In direzione analoga si sono mossi di recente anche il Canada, l’Unione europea (prima Consiglio e Commissione Ue, poi anche l’Europarlamento) e i governi nazionali di oltre la metà degli Stati Uniti.

La proposta legislativa presentata in Campidoglio, secondo quanto riferito dal democratico Mark Warner, a capo del Comitato per l’intelligence del Senato, darebbe al Dipartimento del Commercio la possibilità di imporre restrizioni fino al divieto di TikTok, e si applicherebbe anche ad altre tecnologie provenienti da Cina, Russia, Corea del Nord, Iran, Venezuela e Cuba.

Alla lettera, il testo del disegno di legge, ribattezzato Restrict Act, prescrive alla Segretaria del Commercio, ruolo attualmente ricoperto da Gina Raimondo, di «identificare, scoraggiare, interrompere, prevenire, vietare, indagare o mitigare in altro modo» i rischi associati alle tecnologie di questi Paesi stranieri.

Oltre ai social media, l’attenzione del dipartimento statunitense è rivolta a monitorare una vasta gamma di prodotti e servizi che includono e-commerce, piattaforme per i pagamenti digitali, intelligenza artificiale, informatica quantistica e droni.

La portavoce di TikTok Brooke Oberwetter, dal canto suo, ha replicato che vietare l’utilizzo dell’app negli Stati Uniti equivarrebbe a «un divieto di esportazione della cultura e dei valori americani a oltre un miliardo di persone che utilizzano il nostro servizio in tutto il mondo».

Il 23 marzo l’amministratore delegato di TikTok, Shou Zi Chew, dovrebbe testimoniare davanti al Comitato per l’energia e il commercio della Camera, in quella che sarebbe la sua prima apparizione davanti a un comitato del Congresso statunitense.

Ieri, intanto, TikTok ha voluto rassicurare il mercato Ue annunciando il “progetto Clover”, definito dall’azienda «un nuovo standard nella sicurezza europea dei dati». Si tratta nello specifico della creazione di due data-center: il primo a Dublino, in aggiunta a quello già previsto nella capitale irlandese, e l’altro a Hamar, in Norvegia.

«Il progetto Clover è un programma incentrato sulla creazione di un’enclave sicura per i dati degli utenti TikTok europei», ha dichiarato Theo Bertram, vice president, government relations & public policy di TikTok in Europa. «Questa iniziativa introdurrà una serie di nuove misure per rafforzare le protezioni esistenti e allineare ulteriormente il nostro approccio generale alla governance dei dati con il principio della sovranità europea dei dati».

I tre data center saranno ultimati entro il 2024, e l’azienda afferma che il sito norvegese funzionerà con il 100% di energia rinnovabile proveniente principalmente dall’energia idroelettrica locale. Una volta operativi, i centri di elaborazione dati rappresenteranno un investimento complessivo annuale stimato in 1,2 miliardi di euro.

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