Diritti

Macron vuole riconciliarsi con l’Africa

Il Presidente ha iniziato il suo viaggio con destinazioni Gabon, Angola, Congo e Rdc. L’obiettivo è ricucire i rapporti con alcune Nazioni africane, sempre più distanti dall’orbita geopolitica francese
Credit: EPA/STEFANO RELLANDINI / POOL MAXPPP OUT
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3 marzo 2023 Aggiornato alle 08:00

Il Governo francese ha deciso di avviare una serie di iniziative diplomatiche per migliorare i rapporti con diverse nazioni dell’Africa centrale nel tentativo di abbandonare alcune politiche del passato, comprese le strategie adottate nelle ultime missioni militari. Il viaggio di Macron è iniziato mercoledì, per visitare le capitali del Gabon, dell’Angola, del Congo e della Repubblica Democratica del Congo.

Da tempo la Nazione europea sta subendo un’erosione della propria sfera d’influenza nelle ex colonie, con interventi sempre più aggressivi in ambito militare ed economico da parte di Russia, Cina e altre potenze: «Macron sta andando in Africa in una posizione di debolezza questa volta. L’influenza russa sul continente è in aumento, la Francia è sulla difensiva dopo la fine dell’operazione militare Barkhane e le aziende francesi stanno perdendo quote di mercato» ha sottolineato il giornalista Antoine Glaser, esperto di relazioni tra Francia e Africa.

I rapporti con i Governi locali si sono deteriorati dopo il fallimento delle operazioni anti-terrorismo nel Sahel, mentre le leadership del continente sono sempre più critiche nei confronti dell’amministrazione francese, anche a causa del passato coloniale: «Per molto tempo la Francia è stata oggetto di critiche e rifiuti perché la sua posizione è sempre stata di dominio. Ma c’è una nuova opportunità da sfruttare. C’è una popolazione giovane che non ha mai conosciuto la colonizzazione e c’è un nuovo paradigma che la Francia deve considerare per migliorare il proprio rapporto con gli altri Stati», ha affermato Mahamoudou Savadogo, esperto di sicurezza della società Granada Consulting in Burkina Faso.

La prima tappa del viaggio diplomatico è stata Libreville, capitale del Gabon, dove Macron ha incontrato il presidente Ali Bongo Ondimba. «Misurare la nostra influenza attraverso una serie di operazioni militari, basarsi su degli esclusivi legami con certi leader, o considerare certi mercati economici come nostri di diritto perché eravamo lì prima – queste sono cose del passato» ha affermato il leader francese.

Inoltre, ha sottolineato le possibilità di cooperazione in ambito economico e ambientale, ricordando l’importanza delle foreste dell’Africa Centrale che rappresentano la più grande area tropicale del mondo dopo l’Amazzonia. Per incentivare l’adesione alle prossime iniziative francesi, ha partecipato anche al One Forest Summit, sottolineando l’importanza della tutela della biodiversità e la lotta contro la crisi climatica-ambientale.

Ma nonostante i buoni propositi espressi, continuano a esserci forti tensioni nei confronti dell’ex potenza coloniale: «Abbiamo l’impressione che vi sia una forma di ipocrisia attorno a questa questione climatica. Viene usata come espediente per sostenere una dittatura, perché il regime gabonese è considerato una dittatura, e crediamo che la Francia, attraverso l’arrivo di Macron in Gabon, stia semplicemente sostenendo la dittatura dei Bongo» ha denunciato Orca Mouellé, giornalista e attivista critica del Governo.

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