Bambini

Climate change: 12 bambini fanno causa al Governo austriaco

Un gruppo di minori ha chiesto alla Corte Suprema di imporre alle Istituzioni l’adozione di misure più severe per contrastare il cambiamento climatico. A difesa dei loro diritti costituzionali
Hayley Murray
Hayley Murray
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
22 febbraio 2023 Aggiornato alle 14:15

Alcuni giorni fa 12 minori hanno intentato una causa presso il Tribunale Supremo austriaco, con l’obiettivo di ottenere dal Governo, a garanzia dei loro diritti costituzionali, l’adozione di misure più stringenti per arginare il cambiamento climatico.

La loro avvocata, Michaela Kroemer, sostiene che la legge austriaca sul clima del 2011 non protegga a sufficienza i querelanti, di età compresa tra i 5 e i 16 anni, dalle conseguenze potenzialmente letali del riscaldamento globale. Nello specifico, ha affermato che il diritto dei bambini alla “giustizia generazionale” – garantito dalla Costituzione austriaca – sia violato dalla legge sul clima della Nazione alpina.

Kroemer ha affermato che la causa è sostenuta dal gruppo per il clima giovanile Fridays for Future e sostenuta finanziariamente attraverso donazioni filantropiche.

Il caso, presentato di fronte alla Corte Costituzionale, si ispira a una causa simile discussa in Germania 2 anni fa che ha spinto il Governo tedesco a fissare nuovi obiettivi per ridurre le emissioni di gas serra.

Allargando lo sguardo e spostandoci in altre regioni del mondo, nello Stato del Montana una quindicina di minorenni hanno avviato un’azione legale contro l’estrazione del petrolio. 13.000 abitanti di 2 villaggi in Niger hanno portato in giudizio a Londra il colosso petrolifero Shell per inquinamento. Privati cittadini ma anche 17 istituzioni, comprese addirittura chiese e scuole, hanno apposto la propria firma contro il colosso petrolifero per chiedere di ripulire l’ambiente dall’inquinamento e ottenere un risarcimento per i danni causati al territorio. «La nostra capacità di coltivare e pescare è stata distrutta dalle continue fuoriuscite di petrolio dovute all’attività della Shell», sostengono le associazioni di agricoltori e pescatori.

Secondo l’indagine dello studio legale Norton Rose Fulbright (uno dei 10 più grandi al mondo), nel 2022 sono aumentate anche le class action - le azioni promosse da gruppi di persone titolari di un diritto - contro varie forme di greenwashing delle società, per promuovere il rispetto dei criteri Esg (i fattori ambientali, sociali e di governance relativi alla sostenibilità).

In Italia, intanto, continua la causa Giudizio Universale, una campagna giunta fino al Tribunale di Roma e promossa da 24 associazioni, 193 persone e 17 minori contro l’inazione delle istituzioni italiane nell’affrontare la lotta al riscaldamento globale, oltre che l‘azione legale contro la Regione Piemonte promossa da una coppia di genitori per i danni causati dallo smog alla salute del figlio.

Quello delle Climate Litigation è un trend in crescita: dalle 800 registrate nel periodo compreso tra il 1986 e il 2014, siamo passati alle 3.000 nei 7 anni successivi. Il dato più impressionante, però, è il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di bambini e adolescenti. Le ragioni di questo aumento risiedono probabilmente nel fatto che i giovani, pur essendo i meno responsabili della crisi climatica globale, ne sono in realtà i più colpiti.

Come spiega Unicef, sono più vulnerabili dal punto di vista fisico: sostanze tossiche come il piombo o altre forme di inquinamento compromettono il loro sviluppo e li colpiscono più duramente rispetto a quanto accade agli adulti. Inoltre, in caso di catastrofi naturali o shock climatici come inondazioni, siccità o tempeste, hanno meno chance di sopravvivere e sono esposti maggiormente alle malattie infettive destinate a diffondersi a causa del climate change. La minaccia che incombe sul futuro delle prossime generazioni suscita ansia generalizzata e disperazione.

Oggi, quasi ogni bambino nel mondo (99%) è esposto ad almeno una forma di pericolo legato al clima e all’ambiente, a catastrofi naturali, penuria d’acqua o inquinamento atmosferico: 850 milioni di bambini, circa un terzo del totale, sono addirittura soggetti a un rischio estremo a causa dei mutamenti climatici.

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