Diritti

Un anno di guerra: quali sono le posizioni nel mondo?

Al Jazeera ha analizzato i voti espressi durante le 4 sessioni d’emergenza dell’Assemblea Generale Onu. Il risultato è una mappa-riassunto che evidenzia come non tutti i Paesi condividano la stessa posizione
Credit: Edoardo Ceriani
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24 febbraio 2023 Aggiornato alle 11:30

Un anno fa è iniziata la guerra in Ucraina. Da quel giorno, alcuni Paesi hanno fornito assistenza militare al Paese invaso, altri hanno imposto sanzioni alla Russia - per esempio l’Ue ha impedito, dal 5 dicembre 2022, il trasporto marittimo di petrolio russo e, dal 5 febbraio 2023, anche quello di prodotti petroliferi - mentre altri ancora hanno espresso le loro posizioni all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (Unga), principale organo istituzionale dell’Onu composto da 193 Stati membri. Ma le risoluzioni approvate dall’Assemblea non sono vincolanti: quindi, non hanno potere legale ma rappresentano l’espressione della comunità internazionale riguardo un determinato tema.

L’Unga ha affrontato in 4 sessioni d’emergenza diverse questioni relative al conflitto. Al Jazeera ha analizzato i voti espressi e ha realizzato una mappa-riassunto delle posizioni politiche, militari ed economiche dei vari Stati, evidenziando che non tutti condividono la stessa posizione.

La prima sessione d’emergenza si è tenuta il 2 marzo 2022 e si è concentrata sul chiedere “immediatamente, completamente e incondizionatamente” alla Russia di ritirare le sue forze militari dall’Ucraina: 141 Paesi si sono mostrati favorevoli; 35 (tra cui Cina, India, Iran e Sudafrica) si sono astenuti; 5 Paesi, invece (Bielorussia, Eritrea, Corea del Nord, Siria e Russia) hanno votato “no”. Infine, 12 Paesi, tra cui il Venezuela (sospeso per 2 anni per mancato pagamento delle quote dovute all’Onu), erano assenti.

Durante la seconda sessione, il 24 marzo, 140 Paesi hanno votato a favore di una risoluzione redatta dall’Ucraina e dai suoi alleati, criticando la Russia per la creazione di una “situazione umana disastrosa”. I 5 voti contrari provenivano dagli stessi Paesi dell’incontro precedente: Bielorussia, Eritrea, Corea del Nord, Russia e Siria. 38 Paesi, invece, si sono astenuti. 10 paesi erano assenti dal voto.

La terza sessione si è svolta il 7 aprile, dopo il ritrovamento di corpi civili nella città di Bucha. In quell’occasione, è stata proposta la sospensione della Russia dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (Unhcr): 93 i voti a favore, 24 i contrari e 58 gli astenuti. La risoluzione, per essere attuata, richiedeva la maggioranza di due terzi, escluse le astensioni. La delegazione russa ha poi dichiarato di essersi dimessa dal Consiglio per i diritti umani quel giorno, in attesa del voto.

Il 12 ottobre l’Unga si è espressa riguardo il tentativo di annessione illegale della Russia di 4 regioni parzialmente occupate in Ucraina, esortando i vari membri a non riconoscere l’azione: 143 Paesi hanno sostenuto la risoluzione, riaffermando la sovranità, l’indipendenza, l’unità e l’integrità territoriale del Paese attaccato all’interno dei suoi confini, riconosciuti a livello internazionale. 4 Paesi si sono uniti alla Russia contro la risoluzione (Bielorussia, Nicaragua, Corea del Nord e Siria), mentre altri 35 si sono astenuti dal voto, tra cui Cina, India, Pakistan e Sudafrica. I restanti non ha votato.

Secondo il centro di ricerca Kiel Institute of the World Economy, almeno 32 Paesi nel mondo hanno fornito all’Ucraina assistenza militare, tra invio di armi, attrezzature e aiuti finanziari. I Paesi che fanno parte di questa lista includono: Australia, Austria, Belgio, Bulgaria, Canada, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Giappone, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Corea del Sud, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti. Inoltre, 25 di questi 32 Paesi fanno parte della Nato.

Secondo l’istituto, inoltre, tra il 24 gennaio e il 20 novembre 2022, 40 Paesi hanno fornito assistenza per almeno 108 miliardi di euro, tramite aiuti finanziari, umanitari e militari. Sul podio: gli Stati Uniti, con 47,8 miliardi di euro. Tra gli aiuti umanitari ci sono forniture di cure mediche, cibo e articoli per civili; l’assistenza finanziaria, invece, avviene tramite sovvenzioni, prestiti e garanzie. Le istituzioni europee - Commissione europea, Consiglio dell’Ue e Banca europea per gli investimenti - sono al secondo posto, con 34,9 miliardi di euro promessi all’Ucraina. Medagli di bronzo per Regno Unito, con 7,1 miliardi di euro.

Almeno 46 Paesi o territori, poi, hanno imposto sanzioni alla Russia: anche in questo caso, gli Stati Uniti sono al primo, seguiti da Svizzera, Canada, Regno Unito e Ue.

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