Ambiente

La crisi climatica in Lombardia colpisce 1 impresa su 4

Una nuova ricerca di Assolombarda ha esaminato l’impatto del cambiamento climatico sul tessuto produttivo della regione e gli sforzi in atto per accelerare la transizione ecologica
Credit: Tom Fisk
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20 febbraio 2023 Aggiornato alle 09:00

La crisi climatica-ambientale sta diventando una questione sempre più centrale nel mondo imprenditoriale lombardo, nonostante vi siano ancora ritardi e problemi nelle strategie adottate per conseguire la transizione ecologica, al momento guidata soprattutto da un gruppo di imprese all’avanguardia.

Questo è il quadro che emerge dalla ricerca Il cambiamento climatico e le strategie delle imprese presentata il 15 febbraio e commissionata da Assolombarda, Confindustria Lombardia e Banca d’Italia, in collaborazione con le associazioni territoriali lombarde. «La transizione ecologica è una delle sfide più significative che le imprese sono chiamate ad affrontare oggi, così come anche nel prossimo futuro. Si tratta di un percorso non più rinviabile, ma già in corso, che richiede un ripensamento delle fasi della catena del valore. Per vincere la partita della transizione ecologica è necessario che istituzioni, parti sociali, imprese e stakeholder del territorio lavorino insieme sul tema delle competenze per formare professionisti capaci di rispondere alle nuove esigenze dettate dalla sostenibilità. Allo stesso tempo, occorre agire per ridurre gli eccessivi oneri burocratici e rendere più stabili le norme nel tempo, oltre che incentivare l’investimento in sostenibilità, per accompagnare le imprese in questo lungo percorso» ha affermato il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada.

Lo studio ha posto l’attenzione su diversi ambiti industriali, dall’approvvigionamento energetico, ai pericoli per la filiera, fino agli investimenti eco-sostenibili, sottoponendo un questionario a 533 imprese manifatturiere. Dalle risposte è emerso che oltre 9 aziende su 10 affidano la cura del tema climatico-ambientale ai vertici aziendali, ma che la maggiore specializzazione, con funzioni dedicate e figure apposite, è presente principalmente nelle grandi imprese.

Le preoccupazioni sono in crescita, così come l’attenzione verso le possibili soluzioni anche perché quasi 1 impresa su 4 ha dichiarato di aver subito danni e conseguenze da eventi meteorologici estremi tra il 2017 e il 2021. Le problematiche causate dalla pandemia hanno però determinato un rallentamento degli investimenti green, tanto che il 21% ha affermato che le risorse dedicate sarebbero state maggiori senza l’impatto pandemico degli ultimi anni.

Allo stato attuale solo il 12% delle imprese riesce a fare affidamento sulle fonti rinnovabili per oltre il 10% del proprio fabbisogno energetico, e sempre solo il 12% dispone di impianti di cogenerazione ma nonostante le difficoltà la stragrande maggioranza delle aziende all’avanguardia ha effettuato investimenti per l’efficientamento energetico.

Per il presidente Jacopo Moschini, dei Giovani Imprenditori di Confindustria Lombardia, «la nostra regione è l’osservatorio perfetto da dove assistere ai cambiamenti che la transizione ecologica sta apportando al mondo industriale. Transizione che necessita di ulteriore sostegno a questo percorso attraverso l’attivazione di formule di supporto alle imprese, in particolare alle Pmi (piccole medie imprese), che siano sempre più aderenti alle loro esigenze».

Questo sostegno va però accelerato perché «i rischi derivanti dal cambiamento climatico influiscono sulla crescita effettiva e potenziale dell’economia e sulla stabilità del sistema finanziario» ha commentato la vicedirettrice generale della Banca d’Italia, Alessandra Perrazzelli.

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