Diritti

La ragazza che lavora le perle

Un’antica tradizione veneziana insegnata a una giovane africana che, una volta tornata in Kenya, trasmetterà alle sue compagne. Per trasformarla in uno strumento di emancipazione
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31 gennaio 2023 Aggiornato alle 09:00

Un elemento essenziale degli accessori di moda sono le perle. Storicamente sono state impiegate per una grande varietà di utilizzi da diverse culture e religioni: sono simbolo di prestigio sociale, vengono usate per scambi economici, il completamento di rituali matrimoniali tradizionali e molto altro. Fino al XIV secolo, quando le perle di vetro veneziane cominciarono a dominare il mercato, venivano prodotte con materiali naturali come conchiglie, ossa, argilla e coralli. Ora, le perle sono prodotte con una varietà di materiali come il vetro e l’acrilico. Al giorno d’oggi, vengono utilizzate in tantissimi modi, per acconciare i capelli, creare gioielli, per adornare i polsi e la vita, per il design dei costumi, la creazione di borse e altri accessori.

Gli ornamenti con le perle sono popolari tra la maggior parte delle comunità keniote. Gli appartenenti a queste comunità ne indossano di ogni tipo, con una grande varietà di colori e stili. Le perle sono un mezzo utilissimo per conoscere le diverse culture che, a loro volta, possono diventare parte di altre culture, man mano che le perle vengono trasmesse insieme a esse: così, da un lato, il loro uso tradizionale preserva queste culture e, dall’altro, il modo in cui le perle vengono utilizzate in modi sempre nuovi fa sì che si creino nuovi stili e tradizioni.

Vediamo allora quali sono le tribù keniote la cui cultura è rappresentata dalla loro lavorazione. Presentano uno stretto legame con questa attività le tribù Samburu, Masai, Turkana e Rendile. Le donne di queste comunità indossano pezzi di perle come simbolo di ricchezza, del proprio status civile o di salute, oppure per indicare il numero di figli che hanno. Per esempio, quando il primo figlio di una donna è un maschio, questa indosserà molti orecchini, anche nel caso in cui i figli maschi siano più di uno.

I Turkana, un gruppo di nomadi pastorali del Kenya settentrionale, sono famosi per i loro gioielli caratteristici fatti di perle. Le donne Turkana non si tolgono mai le perle, che possono pesare fino a 5 kg, a meno che non siano in lutto o in condizioni precarie di salute. I vari tipi di collane di perle che adornano i loro colli, tipicamente di colore rosso, giallo e marrone, sono un segno distintivo delle donne Turkana. A seconda del mittente o del destinatario, il colore e la forma di ogni perla trasmette un messaggio diverso.

La lavorazione delle perle della comunità Masai risale a centinaia di anni fa, quando venivano usate erba secca, legnetti, argilla, semi e conchiglie per realizzare gli ornamenti tradizionali. La lavorazione delle perle Masai incarna l’intera cultura della comunità, rappresentando la bellezza, la forza, la tradizione, l’età, lo stato civile e la posizione sociale. Le persone che possiedono un elevato status sociale indossano perle più colorate rispetto ai meno abbienti. Ed è qui che il discorso si fa interessante: i diversi colori hanno un significato proprio.

Il rosso simboleggia il coraggio, l’unità e il sangue. Il verde e il blu rappresentano la vegetazione naturale (acqua ed erba), vitale per il bestiame e la comunità. L’arancione simboleggia l’ospitalità. Il bianco rappresenta la pace e la purezza. Il nero rappresenta il popolo e le lotte che deve affrontare. Le donne non sposate indossano grandi dischi piatti di perle al collo quando ballano, come segno di versatilità. Le donne che si sposano indossano il giorno del matrimonio elaborate collane di perle e, una volta sposate, una più lunga.

Nella comunità Samburu, le perle sono utilizzate per commemorare tutti gli eventi significativi della vita. Le collane, i bracciali, i copricapi colorati raccontano la storia di ogni famiglia. I Samburu sono famosi per le numerose collane che le ragazze indossano. Quelle di perle e multicolori sono simbolo di bellezza, e riflettono lo status sociale e la ricchezza di chi le indossa. Le ragazze ricevono la prima collana dal padre quando sono giovani, a indicare che lui ha promesso di far sposare la figlia con un determinato uomo.

Non tutte le perle sono indossate intorno al collo; alcune formano bracciali o fasce sulle gambe e sulla vita. Le cinture di perle sono gioielli africani fatti di piccole perline di vetro inserite in un filo o una corda e indossate intorno alla vita. Le donne africane le indossano da sempre. In passato le madri consegnavano alle figlie le cinture come rito di passaggio alla femminilità, quando iniziavano le mestruazioni. Queste perle, che il marito era l’unico a potere rimuovere durante la prima notte di nozze, rappresentavano il corpo in crescita, la fertilità e la purezza della donna. Oggi le perle sono utilizzate da molte culture africane per la seduzione, il modellamento del corpo e la bellezza.

Queste svolgono ancora oggi un ruolo molto importante nella conservazione delle diverse culture dei popoli africani ma anche in paesi non africani, creando nuove storie non raccontate. Storie di contaminazione tra culture diverse, che – grazie a La Svoltavogliamo raccontarti passo dopo passo.

Kenyan cultural heritage: beads a way to communicate

An essential component of fashion accessories are beads. Beads have been utilized historically for a wide range of functions by diverse cultures and religions, including social prestige, financial exchange, completing traditional marriage rituals, and many others. Up to the 14th century, when Venetian glass beads began to dominate the market, they were manufactured from natural materials such as shells, bones, clay, and corals. Today, the beads are manufactured from a variety of materials such as glasses and acrylic. In the modern day, beads are utilized in a variety of ways, including hair styling, jewelry making, wrist and waist adornment, costume design, and the creation of bags and other accessories.

Bead ornaments are popular among the majority of Kenyan communities. All communities wear some sort of beading, which of course comes in a variety of colors and styles. The beads are excellent tools for educating oneself about many cultures and these cultures may become part of different cultures as the beads are incorporated in them: so, on one hand, the use of traditional beads preserve these cultures and, on the other hand, the way the beads are incorporated in new uses create new styles and traditions.

Let us examine the Kenyan tribes whose beadwork-related cultures are represented. Beadwork has a strong connection to the Samburu, Maasai, Turkana, and Rendile tribes. Women from these tribes wear beaded pieces as a sign of wealth, marital status, or health and to denote the number of children they have. For instance, if a woman’s first child is a boy, she wears many earrings and the same applies to a woman with many male children.

Turkana, a group of pastoral nomads in northern Kenya, are renowned for their distinctive beaded jewelry. Turkana women never take off their beads, which can weigh up to 5 kg, unless they are in mourning or experiencing ill health. The varied types of beaded necklaces adorning their necks, which are typically colored red, yellow, and brown, can recognize Turkana women. Depending on the sender and the recipient, each bead’s color and shape conveys a different message.

The beadwork of the Maasai community dates back hundreds of years when they used dried grass, sticks, clay, seeds and shells to make the traditional ornaments. The Maasai beadwork embodies the whole culture of the community, representing beauty, strength, tradition, age, marital status and social status. People with higher social status wear more colorful and complicated beads compared to those who are not as wealthy. This is where it gets interesting; the different colors of the beads have a significant meaning.

Red symbolizes bravery, unity and blood. Green and blue represent natural vegetation (water and grass) which is vital for the livestock of the community. Orange symbolizes hospitality. White represents peace and purity. Black represents the people and the struggles they must endure. Unmarried females wear large flat beaded discs around their neck when dancing, as a sign of flexibility. A woman getting married wears elaborate and heavily beaded neckpieces on her wedding day and, once married, she wears a long necklace.

In the Samburu community, beads are used to commemorate all significant events in their lives. The colorful necklaces, bracelets and headdresses tell stories about their family history. The Samburu are famous for the countless necklaces that the girls wear. The multi-colored beaded necklaces are a symbol of beauty, reflecting the social status and wealth of the wearer. The girls receive their first necklace from their father when they are young, an indication that the father has promised to marry the daughter to an already identified man.

Not all beads are worn around the neck; some are worn as bracelets, as headbands, on the legs, and on the waist. Waist beads are customary African jewelry made of tiny glass beads strung on a wire or string and worn around the waist. African women have worn it for ages. In the past, mothers handed their daughters waist beads as a rite of passage into womanhood when their periods started. These beads, which the husband was the only one permitted to remove on the wedding night, represented the woman’s growing body, fertility, and purity. The waist beads are used by many African cultures today for seduction, body shaping tools and beauty.

Beads still play a very important role in preserving different cultures of African people. Beads play this role also in different countries creating new stories not yet told. Stories of contamination between different cultures, that – thanks to La Svoltawe wish to tell you step by step.

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