Economia

Il welfare è ancora sostenibile?

Nel 2021, il costo del sistema assistenziale italiano è arrivato a 518 miliardi, circa 30 miliardi in più rispetto a 2 anni prima. Possiamo ancora permettercelo?
Credit: Sporlab
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25 gennaio 2023 Aggiornato alle 13:00

Cosa sono le politiche di welfare? Sono le misure che consentono a cittadini e cittadine la fruizione dei servizi sociali indispensabili, come la sanità o le pensioni.

Nel 2019, lintero sistema di welfare italiano era costato circa 488 miliardi, il 56% dell’intera spesa pubblica. Nel 2021, il costo complessivo è arrivato a 518 miliardi, aumentando di circa 30 miliardi in soli 2 anni. Ciononostante, è sempre più difficile sostenere il costo delle attività assistenziali a carico della fiscalità generale, ovvero l’insieme delle entrate fiscali dello Stato italiano, raccolte in base a obblighi di leggi che non indicano una specifica destinazione di spesa pubblica. Nel 2008, il costo delle attività assistenziali era di 73 miliardi: a oggi, c’è stato un aumento di 71 miliardi, con un tasso di crescita annuo del 6% (3 volte superiore a quello della spesa per le pensioni).

È quanto emerge dal rapporto Il Bilancio del Sistema Previdenziale italiano - Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell’assistenza per l’anno 2021 curato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali: una sintesi degli andamenti della spesa pensionistica, delle entrate contributive e dei saldi nelle differenti gestioni pubbliche e privatizzate, a cui si aggiunge unimportante opera di riclassificazione utile a tracciare un bilancio del 2021 e a effettuare previsioni sulla sostenibilità del welfare italiano.

La spesa pensionistica di natura previdenziale comprensiva delle prestazioni Ivs - invalidità, vecchiaia e superstiti - è stata di 238 miliardi nel 2021 (contro i 235 del 2020), con un incremento dell1,5%. Secondo il report, al netto delle voci assistenziali, le spese previdenziali si mantengono sostenibili e questo prova come sia proprio lassistenza il punto debole del nostro sistema.

Nel 2021 risultano in pagamento 4.106.597 trattamenti di natura interamente assistenziale (come invalidità civile, accompagnamento, assegni sociali, pensioni di guerra) e 7.047.365 prestazioni tipicamente assistenziali (come integrazioni al trattamento minimo, maggiorazioni sociali, importo aggiuntivo e quattordicesima). I pensionati e le pensionate che percepiscono prestazioni totalmente assistite sono quindi 3.704.275, per un costo totale annuo di 22 miliardi, malgrado il calo delle pensioni di guerra.

Sommando i titolari di altre prestazioni assistenziali, il numero di pensionati assistiti sale a 6.216.314, cui andrebbero però aggiunte le categorie di pensionati che, per età e anzianità contributiva, possono beneficiare separatamente di unulteriore prestazione, arrivando così a una stima di 7 milioni (vale a dire circa il 44% dei 16.098.748 pensionati totali). Il Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, Alberto Brambilla, ha ricordato che, a differenza delle pensioni finanziate dai contributi sociali, questi trattamenti gravano del tutto sulla fiscalità generale.

A causa di questi numeri, il rapporto suggerisce una separazione netta tra previdenza e assistenza, smettendo di allocare misure a sostegno delle famiglie o volte a contrastare lesclusione sociale sotto il capitolo pensioni. Brambilla ha precisato che, secondo i dati forniti da Istat a Eurostat, risulta che l’Italia ha una spesa molto alta rispetto alla media europea e che questo potrebbe portare all’errata convinzione che il sistema vada riformato. In realtà, il vero problema è la scelta dei Governi italiani di allocare misure previdenziali e assistenziali sotto lo stesso ambito.

Per mantenere il costoso welfare italiano, che vede la spesa assistenziale ormai uguale alla spesa pensionistica netta, il rapporto spiega che occorrerà risolvere urgentemente i problemi che fino a ora hanno limitato lo sviluppo del Paese, come i bassi tassi di occupazione, i bassi salari, linefficiente incontro tra domanda e offerta di lavoro, lelevata evasione fiscale e leccessiva assistenza.

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