Canada: la cultura indigena verrà riabilitata
Il governo canadese verserà oltre 2,8 miliardi di dollari canadesi (1,93 miliardi di euro) in un fondo senza scopo di lucro che finanzierà progetti per sostenere l’istruzione, la cultura e la lingua indigena. Lo rende noto Deutsche Welle, il canale pubblico tedesco dedicato alle trasmissioni all’estero.
Si tratta di un accordo transattivo, che deve ancora essere approvato da un tribunale - ottenuto grazie a un’azione legale collettiva di 325 gruppi indigeni abusati per quasi un secolo nelle scuole gestite dalla chiesa, con il governo di Justin Trudeau e che ha come obiettivo quello di affrontare il danno causato dal sistema delle scuole residenziali, inclusa la perdita di lingua, cultura e patrimonio. E che con questo accordo saranno finalmente tutelati, garantendo il benessere delle comunità indigene e dei loro rappresentanti.
«Il Canada ha impiegato troppo tempo per ammettere la sua storia, ammettere il genocidio che ha commesso e riconoscere il danno collettivo causato alle nostre nazioni dalle scuole residenziali», ha detto Garry Feschuk, uno dei leader indigeni che ha condotto la storica intesa. «È ora che il Canada non solo riconosca questo danno, ma aiuti a ripararlo camminando con noi. Questo accordo è un buon primo passo», ha aggiunto nell’intervista riportata da DW.
Tra la fine del 1800 e gli anni ‘90, quasi 150.000 bambini e bambine dei popoli indigeni dell’odierno Canada, come le Prime Nazioni, i Metis e gli Inuit, furono mandati dal governo canadese in 139 scuole residenziali gestite dalla chiesa secondo una fallimentare politica di assimilazione forzata. Molti hanno subito abusi fisici e sessuali da parte di presidi e insegnanti, mentre si ritiene che migliaia di persone siano morte a causa di incuria, malnutrizione e malattie.
Rosanne Casimir, altra esponente dei gruppi autoctoni della class action, ha affermato che ci vorranno “sforzi incredibili” per ripristinare il “profondo danno” causato alle lingue e alla cultura indigene in oltre 100 anni.
Nel 2021, nel sito di una ex scuola dello Saskatchewan, provincia del Canada occidentale, sono stati trovati i resti di 751 persone, in gran parte bambini e bambine nativi. La notizia venne stata data da un gruppo indigeno meno di un mese dopo il ritrovamento di altri 215 corpi di bambini e bambine a Kamloops, nella British Columbia, vicino un’altra delle scuole fondate dal governo canadese e gestite dalla Chiesa cattolica.
Durante il viaggio in Canada dello scorso anno, Papa Francesco si è scusato personalmente per gli orrori delle scuole residenziali indigene gestite dalla Chiesa cattolica.