Culture

Moda: davvero la normalità è la vera trasgressione?

Al termine della sfilata che ha chiuso la settimana della moda maschile milanese, Giorgio Armani si è lasciato andare a dichiarazioni poco felici a tema Lgbtq+. Che continuano a far discutere
Sfila la collezione autunno/inverno 2023-24 di Giorgio Armani nel corso della Milano Fashion Week
Sfila la collezione autunno/inverno 2023-24 di Giorgio Armani nel corso della Milano Fashion Week
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
21 gennaio 2023 Aggiornato alle 06:30

«Signora mia, ormai è la normalità la vera trasgressione».

«Ha proprio ragione».

Me lo immagino più o meno così il dialogo tra due donne borghesi dalla mentalità ristretta degli anni Ottanta o Novanta, intente a commentare le gesta del vip di turno. E sono abbastanza certa che esistano film dell’epoca che ricalchino uno scenario simile.

Non mi sarei invece per nulla immaginata di dover parlare di normalità e trasgressione in relazione agli orientamenti sessuali oggi, nel 2023.

E ancor meno di farlo per commentare le parole di Giorgio Armani.

Anche i meno avvezzi alla moda associano a Armani il concetto di eleganza, sobrietà e discrezione. Gli abiti del marchio sono fuori dal tempo, sempre chic e scelti dalla maggior parte delle celebrità per le occasioni più glamour. E lui, “Re Giorgio” come viene ribattezzato da anni, parla quasi sempre attraverso loro. Raramente concede interviste e quando lo fa si allinea al mood che lo contraddistingue, la sobrietà.

Stupiscono quindi, le sue ultime dichiarazioni, arrivate in appendice alla sfilata del brand con la quale è terminata la settimana della moda maschile di Milano.

In passerella il designer ha presentato come di consueto abiti sartoriali impeccabili e ha chiuso lo show facendo sfilare una serie di coppie, tutte formate da un uomo e da una donna.

Una scelta non casuale ma voluta, che Giorgio Armani ha motivato in un’intervista, dicendo che «si parla di un uomo e di una donna che si vogliono bene, che si amano. Facciamo vedere questa realtà che piace a tutti: poi ci sono le trasgressioni, le varianti, le modernità. Vanno bene, non dico nulla naturalmente, ma mi piaceva rivedere una coppia carina».

Posto che mi sfugga la necessità di mostrare altro se non abiti nel corso di una sfilata, credo che se ancora oggi si accostino gli orientamenti sessuali e sentimentali delle persone ai concetti di trasgressione e varianti, esista un problema e anche bello grosso.

Ancora di più se a farlo è una persona che sulla sua vita privata ha sempre mantenuto un enorme, e assolutamente legittimo, riserbo, ma sulla quale tanto si è rumoreggiato.

Del Giorgio Armani fuori dai defilè poco si sa e non è certo questa la sede per alimentare gossip ma non è un mistero che le voci su sue presunte relazioni omosessuali si siano spesso susseguite e che lui stesso abbia detto di aver amato donne e uomini.

Se il diritto alla privacy è sacrosanto e nessuno si sognerebbe mai di pretendere da Armani dichiarazioni ulteriori, lo è anche non esternarne di offensive o escludenti o cadere nella doppia morale.

La moda prima di altri settori si è fatta portabandiera di una rivoluzione culturale che, passando anche attraverso gli abiti, ha spinto molte persone a sentirsi libere di indossare ciò che faceva sentire loro più comode, fuori ma anche dentro.

E probabilmente anche per questo le dichiarazioni del designer sono sembrate stonate e per molti versi inaccettabili.

Quel piace a tutti rappresenta il contrario di ciò che la moda predica. Non è inclusivo ma esclusivo, divisivo, classista.

Come espresso anche da Vladimir Luxuria in un tweet, dire che una coppia etero piace a tutti significa sottintendere, anche solo per ipotesi, che una formata da persone della comunità lgbtq+ non piaccia, e se non curarsi dei giudizi altrui è un consiglio che tutti dovrebbero seguire, non si può ignorare quanto messaggi simili possano essere pericolosi.

A dimostrarlo anche i tanti commenti social che facendo da contraltare a quelli sdegnati, difendono la scelta dello stilista parlando di libertà creativa ma dimenticando, forse, come le cronache dei giornali siano purtroppo piene di storie di ragazzi e ragazze bullizzati per il proprio orientamento sessuale, che nei casi più gravi si tolgono la vita perché si sentono esclusi dalla società.

Diversi in un mondo in cui un uomo e una donna che si baciano sono un bello spettacolo. Un uomo e un uomo, una donna e una donna un po’ meno.

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