Culture

Il Jova Beach Party non va in letargo (e torna in un libro)

La luce nei tuoi occhi ripercorre tappa dopo tappa l’evento più controverso dell’estate, raccontando il JBP 2022 sopra, dietro e davanti il palco attraverso i disegni di Teresa Cherubini e le foto di Michele Lugarese
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27 dicembre 2022 Aggiornato alle 11:00

Anche se è durata molto più del dovuto, l’estate 2022 è ormai un ricordo. Se, però, oggi ci chiedessero di indicarne un evento simbolico, non faremmo fatica a tornare con la mente ai giorni in cui, dai social alle pagine dei quotidiani, a tenere banco è stato il Jova Beach Party. Il tour sulle spiagge del Peter Pan Lorenzo Cherubini è considerabile sicuramente l’evento dell’estate e non solo perché partecipatissimo ma, e forse soprattutto, perché è stato il più controverso, a causa delle accuse di greenwashing e dei rischi ambientali a cui avrebbe esposto le spiagge - respinte con forza al mittente - mosse da diverse associazioni ambientaliste all’evento sostenuto, tra gli altri, dal Wwf.

Con l’arrivo dell’autunno le spiagge si sono svuotate, la polemica è andata in letargo (in attesa della stagione 2023?) e oggi a raccontare quel periodo è La luce nei tuoi occhi il (maxi) volume edito da Mondadori (30€) che raccoglie il fumetto del Jova Beach Party e tantissime foto dell’evento.

Disegnata e scritta da Teresa Cherubini, la figlia 24enne di Jovanotti, la graphic ripercorre il tour in disegni, giorno dopo giorno, tappa dopo tappa, cercando di restituire l’autenticità del backstage e l’immensa macchina che ha attraversato il Paese e le sue spiagge - secondo i critici deturpandole irrimediabilmente - cercando di rendere giustizia, dando loro un nome e un volto, alle persone che quell’immensa macchina hanno mandato avanti.

Un esercito di persone che lavora dietro le quinte di un settore che da anni vive una crisi che la pandemia ha solo esacerbato, con una perdita dal 2019 al 2020 di 8 miliardi di euro e del 21% dei lavoratori, di cui il 12,7% tecnici, secondo i dati del Quaderno della Fondazione Centro Studi Doc dedicato alla ricerca sull’impatto del Covid-19 sui tecnici dello spettacolo.

Prevedibilmente il dibattito che ha accompagnato il tour una tappa dopo l’altra, dalle analisi e gli allarmi delle associazioni ambientaliste per la tutela dell’ecosistema delle spiagge e dei suoi animali, alle risposte degli sponsor (tra cui il Wwf) e dello stesso Jovanotti - compresa l’infelice storia in cui definiva i contestatori “eco-nazisti” - non trova spazio tra le pagine. I riflettori, è proprio il caso di dirlo, sono tutti sulla magia e sull’eccezionalità di un evento fatto di suoni, luci, colori, energia che ha spostato centinaia di persone in tutta la penisola, sotto, sopra e dietro il palco.

Più che il breve racconto per disegni del diario di viaggio, però, a ridare vita all’estate di Jovanotti e degli oltre 550.000 spettatori che hanno affollato le spiagge d’Italia da nord a sud sono le fotografie di Michele Lugarese, dalle quali emerge un’umanità palpitante di corpi festanti, ammassati e legati in un grande ritmo collettivo che dà vita a un caleidoscopico rito pagano guidato dallo sciamano-pirata Jovanotti e animato dalla sua nutritissima lista di ospiti.

Corpi che occupano uno spazio ma che sembrano riappropriarsi, soprattutto, di quella libertà e disinteressata e incosciente spensieratezza che due anni di pandemia avevano ingabbiato. Questo è l’ombelico del mondo, e loro stanno già ballando.

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