Ambiente

Casamicciola Terme, cos’è successo?

Salgono a 8 le vittime della tragedia che ha colpito la zona settentrionale dell’isola di Ischia, dove si fa strada la polemica dell’abusivismo edilizio. 27.000 le richieste di condono presentate
Credit: ANSA/Ciro Fusco
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
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28 novembre 2022 Aggiornato alle 14:00

I vigli del fuoco hanno scavato a mani nude per tutta la notte alla ricerca delle cinque persone che questa mattina mancavano ancora all’appello, sepolte sotto il fango che ha travolto Casamicciola Terme, un comune di oltre 7.000 abitanti che sorge lungo la costa settentrionale dell’isola di Ischia, in Campania. Intorno alle 10, però, è stato individuato il corpo dell’ottava vittima accertata: si tratta di un ragazzo di 15 anni. A distanza di due giorni dalla frana che ha travolto auto e abitazioni e sepolto interi quartieri all’alba di sabato 26 novembre, il fango restituisce ancora dei corpi senza vita.

L’elenco delle vittime, così, si allunga: la prima persona trovata sabato dai soccorritori è stata Eleonora Sirabella, 31 anni. Lavorava in un negozio di Ischia e viveva insieme al suo compagno, che risulta ancora disperso, in una delle zone più colpite dal fiume di fango che ha travolto la sua abitazione e tutto ciò che si trovava sul suo percorso. Dopo la donna sono stati rinvenuti i corpi di Maurizio Scotto Di Minico, 32 anni, della moglie Giovanna Mazzella, 30 anni, e del loro figlio Giovangiuseppe, di appena 22 giorni di vita. Era nato lo scorso 4 novembre.

Tra le altre vittime ci sono due bambini: Francesco, 11 anni, e la sorellina Maria Teresa, 6 anni. I loro genitori figurano ancora tra i dispersi, mentre il terzo figlio, di 15 anni, è stato ritrovato questa mattina sotto il fango di Casamicciola. Tra le persone identificate, anche Nikolinca Gancheva Blagova, 58 anni, di cui si cerca ancora il compagno.

Continuano, intanto, le operazioni di soccorso alla ricerca dei dispersi, con 160 vigili del fuoco in azione, giunti sul posto con 70 mezzi da Campania, Lazio, Toscana, Abruzzo, Puglia, Molise. Molte delle zone colpite dall’alluvione «sono raggiungibili solo a piedi», ha spiegato il capo della comunicazione dei Vigili del fuoco Luca Cari, che si trova sul posto, «non possono arrivare né mezzi né ruspe e neppure escavatori». Secondo i dati della Protezione civile, gli sfollati sono circa 230, mentre sono 15 le abitazioni direttamente coinvolte nella frana.

Al termine del Consiglio dei Ministri di domenica 27 novembre, il Governo ha stanziato i primi 2 milioni di euro, su proposta del ministro per il Mare con delega alla Protezione Civile Nello Musumeci, dichiarando lo stato di emergenza che durerà un anno “per l’attuazione dei primi interventi urgenti diretti al soccorso e all’assistenza alla popolazione e al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche”, spiega il Dipartimento della Protezione Civile. Al primo stanziamento ne «seguiranno altri non appena avremo una ricognizione dei danni e delle esigenze immediate», ha dichiarato Musumeci, «diverso il ragionamento sul piano di ricostruzione che riguarderà strutture pubbliche e private».

È stato il ministro, per primo, a introdurre il tema dell’abusivismo edilizio, intervenendo alla trasmissione In Onda, su La7: «È un fenomeno tristemente presente dal Nord al Sud con particolare presenza nel Mezzogiorno d’Italia. Credo che in questo momento sia importante sperare che i dispersi siano in buone condizioni di salute. Ci sarà un momento subito dopo, e lo dico senza retorica, in cui bisognerà mettersi attorno a un tavolo per capire intanto cosa è accaduto a Ischia tra abusivismo e patrimonio vincolato, e tentare di rimuovere le cause che inesorabilmente potrebbero riproporre calamità come quella di stamani».

Le forti precipitazioni della notte tra venerdì e sabato, infatti, hanno interessato delle zone in cui non avrebbero dovuto sorgere case: a Ischia le richieste di condono edilizio sono circa 27.000, di cui la metà relative a case interamente abusive, su un totale di circa 60.000 abitanti. Sono state presentate dagli abitanti dell’isola in occasione delle tre sanatorie nazionali del 1985, 1994 e 2003. Nel solo comune di Casamicciola Terme, di soli 8.000 abitanti, le domande sono state circa 3.506, secondo i dati di Legambiente.

A commento di quanto emerso, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, intervistato da Rtl102,5, ha dichiarato: «Basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti quelli che lasciano fare. Il disastro sarebbe stato evitato se non avessero costruito nell’alveo e se fossero state fatte le opere di messa in sicurezza. Ci sono stanziamenti per quell’area previsti da dieci anni e oggi risultano solo a livello progettuale», ha aggiunto Fratin. Il ministro si è poi corretto: “La dichiarazione è una riflessione di carattere generale e non fa riferimento ad alcun amministratore in modo particolare”, ha chiarito in una nota.

Il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, è tornato a parlare del terremoto che cinque anni fa, il 21 agosto 2017, colpì l’isola causando «3.000 sfollati, 2 vittime, 1.700 fabbricati inagibili, una novantina di attività produttive travolte. Quella emergenza fu affrontata con una legislazione nazionale abbastanza sgangherata e inconcludente, molto diversa da quella adottata in maniera molto lineare per il terremoto del Centro-Nord Italia, dove fu adottata una norma molto efficace».

Sotto accusa l’articolo 25 del decreto del governo Conte, firmato dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, ma intitolato “Definizione delle procedure di condono”, in riferimento a tre Comuni di Ischia, tra cui proprio Casamicciola. In una nota, il Movimento 5 Stelle ha spiegato che “in quella normativa non è stato introdotto nessun nuovo condono ma è stato stabilito solo un percorso per accelerare la definizione delle pratiche avviate da anni e per consentire risposte certe su domande relative a condoni decisi da precedenti Esecutivi”.

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