Ambiente

Plastica monouso: da oggi capitolo chiuso

Dal 14 gennaio entra in vigore la nuova legge europea che vieta l’usa e getta. Per la plastic tax, invece, ci vorrà un altro anno.
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
14 gennaio 2022 Aggiornato alle 07:00

Forchette, coltelli, cucchiai, bacchette, piatti, cannucce, cotton fioc. E ancora contenitori in polistirolo per il consumo di cibo e bevande sul posto o da asporto, tappi e coperchi: se questi articoli verranno venduti da oggi 14 gennaio 2022, scatterà una sanzione da 2500 a 25 mila euro per i trasgressori. Lo sancisce la legge che vieta l’uso della plastica monouso, non biodegradabile e non compostabile, per combattere questo particolare tipo di inquinamento.

Si tratta dell’attuazione della direttiva antiplastica Sup - Single use plastic - entrata in vigore a luglio 2019 e che, come per tutte le direttive europee, prevede l’obbligo di essere recepita dagli stati membri entro due anni, cioè non oltre il 2021. Quindi non vale solo in Italia, ma in tutti e 27 i Paesi dell’Unione europea.

Per la plastic tax italiana, che è una delle misure atte a recepire la direttiva Sup, però, si dovrà aspettare il 2023: deve passare un altro anno, infatti, prima che entri in vigore una tassa tutta nostra sugli oggetti in plastica. Disincentiverà l’uso dei materiali plastici da parte delle aziende, che prevede un’imposta a 45 centesimi al kg sul consumo dei manufatti “con singolo impiego” e, in caso di mancato pagamento, sanzioni fra i 500 e i 5000 euro. Ma a un anno dalla sua futura applicazione la tassa non ha ancora decreti attuativi, dunque le imprese ancora non sanno cosa verrà richiesto per adeguarsi.

Per ora, non resta che accontentarsi della legge anti plastica Sup: la sanzione per chi venderà quella monouso, che oggi costituisce circa il 50% della spazzatura sparsa per le spiagge europee, potrà essere aumentata fino a 50 mila euro nel caso in cui vengano immessi sul mercato in quantità superiore al 10% del fatturato del trasgressore.

Il divieto non si applica, però, a tutti i prodotti biodegradabili e compostabili: sono esclusi quelli con percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40%. E, dal 1° gennaio 2024, superiori almeno al 60%: lo sottolinea l’art.5 del decreto legislativo 196/2021 che attua la direttiva Ue 2019/904.

Nel frattempo la Francia ha vietato a supermercati e altri negozi di vendere frutta e verdura avvolti nella plastica: il presidente Emmanuel Macron l’ha definita “una vera rivoluzione” in vista della legge francese che vuole eliminare gradualmente tutta la plastica monouso entro il 2040.

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