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Forzista ed ex sindaco di Pavia: chi è Alessandro Cattaneo?

Breve biografia del capogruppo di Forza Italia alla Camera
Alessandro Cattaneo di Forza Italia al suo arrivo alla Camera in piazza Montecitorio a Roma, 12 ottobre 2022
Alessandro Cattaneo di Forza Italia al suo arrivo alla Camera in piazza Montecitorio a Roma, 12 ottobre 2022 Credit: ANSA/ CLAUDIO PERI
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21 ottobre 2022 Aggiornato alle 20:00

Lo davano ministro, ma alla fine si è dovuto “accontentare” della conferma a capogruppo.

Alessandro Cattaneo è stato eletto capogruppo di Forza Italia alla Camera. Un ruolo importante, ma forse non abbastanza per l’ex enfant prodige del centrodestra lombardo che sognava di guidare il centrodestra.

Nato a Rho nel 1979, Cattaneo si avvicina alla politica già a 19 anni divenendo coordinatore regionale di Forza Italia già a 27.

Il vero salto però arriva nel 2009: l’allora ingegnere dell’Enel viene eletto sindaco di Pavia.

Si tratta di una vittoria storica: è il sindaco più giovane di sempre nella storia della città lombarda.

Il suo periodo da primo cittadino non è esente da turbolenze, come quando nel 2011 si rifiuta di dare la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano.

«Negli ultimi tempi - spiega - dopo la sua partecipazione a un programma televisivo, mi è sembrato che abbia assunto un ruolo più politico: mi pare più un uomo di parte che, invece, di tutte le parti come dovrebbe essere chi si batte contro la mafia».

Ma nei pensieri di Cattaneo non c’è solo la sua Pavia: all’inizio degli anni Dieci è il punto di riferimento dei cosiddetti “formattori”. I giovani del Pdl che puntano a “riformare” i vertici del partito. Una specie di rottamatori più gentili.

Cattaneo arriva a candidarsi alle primarie del Pdl indette da Berlusconi. Poi il leader ci ripensa e lui, Cattaneo, si adegua. Dei “formattatori” si perderanno le tracce.

Cattaneo non demorde e confluisce in Forza Italia con nuovi incarichi. Non lo ferma neanche un’inchiesta che nel 2013 rivela la sua partecipazione a “aperitivi e cene” organizzati dal “capo dei capi” della ‘ndrangheta in Lombardia, Giuseppe ‘Pino’ Neri.

L’ex “formattatore” risulterà comunque estraneo ai fatti pur ammettendo di avere incontrato Neri durante una cena organizzata in campagna elettorale.

Nel 2014 si ricandida a sindaco, ma perde. La sconfitta è però il trampolino di lancio per le politiche del 2018 dove viene eletto alla Camera.

Alle elezioni del 25 settembre bissa e Berlusconi lo vuole capogruppo.

Una scelta che qualcuno potrebbe non aver digerito: secondo Dagospia, le registrazioni imbarazzanti in cui Berlusconi dichiara la propria amicizia a Putin sarebbero state passate a Lapresse da un deputato azzurro vicino a Tajani, come ritorsione per la scelta di far eleggere come capogruppo proprio Cattaneo.

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