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Che cos’è l’inflazione?

Piccolo manuale di sopravvivenza sull’oscuro mondo del carovita
Credit: Vladislav Reshetnyak
Tempo di lettura 4 min lettura
21 ottobre 2022 Aggiornato alle 17:00

Lo spettro dell’inflazione è tornato prepotentemente nella vita di tutti i giorni. Lo shock della guerra in Ucraina ha esasperato ancora di più il processo di aumento dei prezzi, già frutto della pandemia da Covid-19. In periodi di forte crisi - come quello attuale - capire che cos’è l’inflazione può aiutarci ad avere gli strumenti giusti per affrontarla. E a non farci colpire dallo tsunami di paure e d’incertezze dei mercati.

Cosa significa “inflazione”?

L’inflazione è un fenomeno economico che ha come effetto l’aumento dei prezzi. In una sua accezione positiva, un aumento moderato e costante riflette un periodo economico favorevole, fatto di aziende sane, capaci di produrre e vendere i propri prodotti a prezzi che consentono di sostenere i costi di produzione e anche di guadagnarci. Ma in un’ottica più negativa, in linea con il periodo che stiamo vivendo, quando l’inflazione è più elevata della crescita economica di un Paese, o banalmente della crescita degli stipendi, i prezzi dei beni aumentano a discapito della nostra possibilità di comprarli.

Questo vuol dire - facendo un esempio ipotetico e del tutto scollegato con l’attuale andamento - che un prodotto che un mese fa un costava 5 euro, oggi costa 10. E il cittadino medio, il cui stipendio invece non subisce nessun aumento, dovrà spendere più soldi per pagare lo stesso numero di prodotti che poteva comprare nel mese precedente a un prezzo più basso.

In realtà, quando parliamo di inflazione non sono i beni a diventare più costosi ma è il denaro a perdere valore. Per capire meglio questo processo occorre distinguere 2 definizioni di “valore”. Se abbiamo in mano una banconota da 20 euro, il suo valore nominale (cioè il valore invariabile nel tempo, una sorta di guscio esterno a quella banconota) è proprio 20. Ma il suo valore reale, quindi l’effettivo potere di acquisto che quella banconota ci permette di avere, si riduce. In poche parole, con i 20 euro di oggi potremo comprare meno cose rispetto ai 20 euro di un periodo con un’inflazione più bassa.

Da cosa è dovuta?

Dopo un decennio piuttosto stabile, nel 2021 l’inflazione ha ricominciato a farsi sentire, impennandosi fino all’8,6% nell’intera area euro nel giugno 2022. Oltre alle politiche economiche espansive seguite alla crisi del 2008-2010, fra le molteplici cause scatenanti spiccano le controversie commerciali fra Paesi come Stati Uniti e Cina, le strozzature e interruzioni del mercato dovute alla pandemia da Covid-19 e i problemi nelle catene di approvvigionamento globali scaturiti - tra le varie cause - soprattutto dalla guerra in Ucraina.

Tutti questi fattori influenzano i prezzi dell’energia, delle materie prime, degli alimenti, e si riversano inevitabilmente sul nostro portafogli.

In un periodo di forte inflazione, l’azienda produttrice di un bene si ritroverà bollette più salate, difficoltà nel reperire le materie prime e, quindi, anche maggiori costi di produzione. E per rientrare delle spese (ed evitare di chiudere) dovrà per forza scaricare questi costi sul prezzo finale del prodotto. La vera vittima dell’inflazione, quindi, sarà il consumatore finale, che dovrà acquistare il bene a un prezzo molto più alto.

Come possiamo affrontarla?

L’inflazione è un fenomeno potenzialmente pericoloso. Se non viene gestita adeguatamente rischia di portarci nella ben peggiore stagflazione, situazione in cui si soffre contemporaneamente di altissima inflazione e crescita nulla (o stagnazione) della produzione e del reddito nazionale. È compito della politica monetaria internazionale e dei singoli Stati frenare la turbolenza inflativa, ma anche il consumatore medio può fare la sua parte.

A fronte di un aumento dei prezzi generalizzato e prolungato, le persone si vedono costrette a riorganizzare il proprio stile di vita e le abitudini di consumo: si cominciano a fare più confronti fra i prezzi, si diventa più prudenti e consapevoli durante gli acquisti, evitando dunque di riempire il carrello di prodotti superflui. L’allarme dell’inflazione porta a fare scelte di acquisto più oculate e a gestire meglio le proprie finanze anche informandosi adeguatamente in merito, senza lasciarsi travolgere da ondate di pessimismo e rabbia collettiva.

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