Diritti

I diritti delle donne in Italia sono in pericolo?

Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha riproposto alcuni disegni di legge che promuovono politiche antiabortiste, «un lascito morale di Carlo Casini». Di cosa si tratta?
Il senatore italiano Maurizio Gasparri durante il quinto scrutinio delle elezioni presidenziali alla Camera dei Deputati, a Roma, 28 gennaio 2022.
Il senatore italiano Maurizio Gasparri durante il quinto scrutinio delle elezioni presidenziali alla Camera dei Deputati, a Roma, 28 gennaio 2022. Credit: EPA/ROBERTO MONALDO / POOL
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
19 ottobre 2022 Aggiornato alle 20:00

C’è la richiesta di modifica dell’articolo 1 del Codice Civile, per riconoscere la capacità giuridica “fin dal momento del concepimento” e non più al momento della nascita. Poi la proposta di istituire la “giornata della vita nascente” il 25 marzo, “al fine di promuovere la consapevolezza del valore sociale della maternità e della solida­rietà tra generazioni”, e un’altra per garantire la presenza di “personale medico e ostetrico anche obiettore di coscienza” nei consultori.

Il 13 ottobre 2022, giorno di avvio della XIX legislatura in cui Camera e Senato si sono riunite per la prima seduta e per eleggere la seconda e la terza delle Alte cariche dello Stato della Repubblica italiana (a Palazzo Madama Ignazio La Russa, a Montecitorio Lorenzo Fontana), il centrodestra ha avanzato delle proposte vicine alle politiche antiabortiste.

Primo fra tutti il senatore Maurizio Gasparri che ha depositato 17 disegni di legge come primo firmatario, tra cui proprio la proposta di modifica dell’articolo 1 del Codice Civile. Ma non è la prima volta che viene presentato un testo simile, lo ha ammesso lo stesso Gasparri, citato da agenzie e quotidiani nazionali: «Il disegno di legge sui “diritti del concepito” lo presento da tempo all’inizio di tutte le legislature, è un impegno morale che avevo preso con Carlo Casini del Movimento per la vita, che fu a lungo deputato Dc e che è scomparso alcuni anni fa». Dunque, si tratta di una promessa, di una missione da compiere.

Ma chi era Carlo Casini? Il quotidiano d’ispirazione cattolica Avvenire, di proprietà della Conferenza Episcopale Italiana, nel 2020 lo definiva come un “magistrato, giurista, parlamentare, eurodeputato, promotore di iniziative pubbliche di straordinario rilievo ed efficacia che hanno portato negli anni a una immensa fioritura di bene”. Alla sua scomparsa, avvenuta due anni fa a seguito di una lunga malattia, il cardinale Gualtiero Bassetti l’ha ricordato come «promotore e anima storica del Movimento per la vita italiano».

Si tratta di una associazione italiana nazionale fondata da Casini il 15 gennaio 1980 “che si propone di promuovere e difendere il diritto alla vita e la dignità di ogni uomo, dal concepimento alla morte naturale, favorendo una cultura dell’accoglienza nei confronti dei più deboli e indifesi e, prima di tutti, il bambino concepito e non ancora nato”, spiega l’Mpvi sul sito. Opera “per contrastare le leggi che conculcano il diritto alla vita, favorendo il loro superamento, con particolare riguardo a quelle che riguardano la procreazione, l’aborto, la selezione degli esseri umani, l’eutanasia e il suicidio assistito”. Presto si terrà il 42° Convengo Nazionale Carlo Casini 2022, dal titolo “Per un futuro di pace, difendiamo la vita”: per partecipare sarà necessario andare a Palermo, tra il 18 e il 20 novembre, compilare un form e pagare dai 90 ai 325 euro per vitto e alloggio, ma anche per assistere online.

Casini, a cui è dedicato l’appuntamento annuale, fu anche deputato della Camera dal 1979 al 1992 e uno dei principali promotori del referendum sull’aborto, con lo scopo di eliminare la legge 194. Per questo fondò l’Mpvi, il primo movimento antiabortista italiano, dopo l’approvazione della legge del 22 maggio 1978 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Diede anche origine ai Centri Aiuto alla Vita, al progetto Gemma “con l’obiettivo di favorire iniziative culturali e assistenziali sul tema della vita nascente”, alle case di accoglienza “per i bambini e le loro madri”.

Gasparri auspica «una discussione serena» sui disegni di legge vicini a queste tematiche. Una discussione «che avesse almeno come obiettivo l’applicazione dell’intera legge 194, che non va abolita, ma che andrebbe rispettata in tutte le sue norme». Gasparri ha domandato: «Parlare della vita sarà lecito o no? Ripresento sempre questa proposta sperando che prima o poi si possa discutere con serenità di questi temi. Nessuna imposizione ma nessuna fuga davanti a questioni di cui comprendo la rilevanza, la delicatezza e la complessità». Al momento le proposte di Gasparri attendono di essere assegnate a una delle 14 Commissioni permanenti che le dovranno esaminare.

Le polemiche non hanno tardato ad arrivare: su Twitter +Europa ha definito la proposta di legge di Gasparri “solo il primo tentativo di abbattere i diritti”. La deputata del Partito Democratico Laura Boldrini ha scritto: “Fermeremo questa mostruosità”. Il Presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha promesso: “se vogliono guidare l’Italia in questa direzione andranno a sbattere contro un muro. Noi”. Carlo Calenda, leader di Azione, ha twittato “Aridatece Draghi”. Poco fa il presidente del Consiglio, a pochi giorni dalla fine del suo mandato, ha salutato i giornalisti a Palazzo Chigi: «È stata una esperienza straordinaria di cui sono molto contento. Finisce in modo molto soddisfacente, con la buona coscienza del lavoro fatto, che è la cosa più importante. Sono stati mesi straordinari». Si teme per i mesi a venire.

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