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Dalla sanità alla politica: chi è Licia Ronzulli?

Piccola biografia del braccio destro di Berlusconi: dalla carriera da infermiera al suo ingresso nelle fila di Popolo delle libertà, fino alla recente faida tra l’ex premier e Giorgia Meloni
Credit: EPA/ROBERTO MONALDO / POOL
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19 ottobre 2022 Aggiornato alle 15:00

Licia Ronzulli è da giorni sotto i riflettori. Fedelissima di Berlusconi, sarebbe la ministra ideale per il leader di Forza Italia, ma è bloccata da Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni invita l’ex premier a “scegliere tra i migliori” i ministri di FI. Berlusconi non condivide e ha più volte minacciato di far saltare il banco fino all’incontro di lunedì con Meloni.

Ma chi è questa senatrice capace di far intravedere la crisi di un governo che ancora deve nascere?

Nata a Milano nel 1975, prima di scoprire la politica lavora da infermiera, fa la volontaria di una onlus per i bambini con gravi malformazioni e poi diventa fisioterapista-manager all’ospedale Galeazzi di Milano.

L’ingresso in politica arriva nel 2008, nelle fila di Popolo delle libertà, il partito guidato all’epoca da Silvio Berlusconi. Ma come ha fatto una lavoratrice nella sanità lombarda a conoscere l’allora premier? Lo racconta lei stessa a Repubblica: «Ero a un suo evento nel 2004, mi feci avanti e mi presentai. Gli parlai della mia attività da volontaria. Quattro anni dopo è stato il mio testimone di nozze».

La prima avventura in politica non è fortunata: candidata nelle Marche, non viene eletta. Un anno dopo, la “rivincita”: conquista oltre 40.000 preferenze ed entra al Parlamento europeo. Nel mezzo le polemiche per la sua carriera giudicata, anche all’interno del partito, troppo fulminante. Ma lei non fa una piega e risponde: «Accusarmi di essere la “massaggiatrice di Berlusconi” mi ha semplicemente fatto più pubblicità. Io i miei 40.000 voti me li sono guadagnati».

Il suo rapporto con il politico finisce anche sotto la lente della magistratura. È coinvolta nelle polemiche sulle cene ad Arcore (sarebbe la smistatrice delle ospiti di Berlusconi) e viene indagata nell’inchiesta Ruby ter, per aver reso falsa testimonianza in aula. L’inchiesta è poi archiviata.

Quella che non viene archiviata è, invece, la sua vicinanza al leader di FI. Negli ultimi anni scalza di fatto la precedente fedelissima dell’ex premier, Mariarosaria Rossi (che un anno fa ha lasciato FI). Ronzulli diventa la numero 2 del partito al Senato e affianca Berlusconi in tutti vertici politici. Si dice che ne gestisca l’agenda e perfino le telefonate. In diverse occasioni arriva anche a scegliere le location per le interviste dell’ex premier.

L’ultima vittima del rullo Ronzulli è Mariastella Gelmini, ministra del governo Draghi, figura importante del partito in Lombardia e a sua volta legata a Berlusconi da un rapporto ultra decennale. Quando a maggio Ronzulli viene nominata a commissario di FI in Lombardia, Gelmini non gradisce e parte la guerra intestina. Il resto è storia: a luglio il governo Draghi cade, anche a causa delle posizioni di Ronzulli. Gelmini lascia il partito. Come in un film le due si incontrano nei corridoi al Senato. La ministra chiede polemica a Ronzulli «Contenta ora che hai mandato a casa il governo?» e ottiene la replica: «Vai a piangere da un’altra parte e prenditi lo Xanax».

Poi arrivano le elezioni del 25 settembre. Ronzulli è rieletta e Berlusconi vuole premiarla con un ministero, ma Meloni, vincitrice indiscussa delle elezioni, non è d’accordo. I rapporti tra i due si deteriorano, mettendo a rischio la nascita stessa del governo. Anche altri alleati di Berlusconi si lamentano. Vittorio Sgarbi dice a Un giorno da pecora: «Ho chiesto a Silvio il nulla osta per candidarmi a ministro. Ma lui pensa solo a Ronzulli».

FdI sembra, però, irremovibile e così Ronzulli fa sapere: «Il mio caso non c’è e non c’è mai stato». Berlusconi la ricompensa indicandola come capogruppo al Senato. Basterà o a qualcuno servirà uno Xanax?

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