Diritti

Brasile: al Congresso le prime due donne transgender

Un traguardo importante per Erika Hilton e Duda Salabert, elette in un Paese che nel 2021 - per il tredicesimo consecutivo - si è classificato come lo stato che uccide più persone trans al mondo
Erika Hilton, prima donna nera e transgender a vincere la carica di consigliere nel consiglio comunale di San Paolo, nel 2020
Erika Hilton, prima donna nera e transgender a vincere la carica di consigliere nel consiglio comunale di San Paolo, nel 2020
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5 ottobre 2022 Aggiornato alle 09:00

Appena una settimana dopo il risultato elettorale italiano, ə brasilianə hanno eletto il Congresso Nazionale più conservatore dai tempi dell’instaurazione della democrazia nel 1988.

Il Partido Liberal, guidato dall’attuale presidente Jair Bolsonaro, si è accaparrato 99 seggi su 513 alla camera dei deputati, nonostante il leader si sia collocato solo al secondo posto per la corsa presidenziale, dietro l’ex capo di stato Inácio Lula da Silva.

Nonostante la scena politica brasiliana sia ancora saldamente in mano a uomini bianchi etero/cis (secondo quanto riportato dal quotidiano Folha de São Paulo il 60% deə elettə sono uomini bianchi e il 52% donne), queste elezioni hanno visto un record di candidature di persone nere, indigene, Lgbtqia+ e donne.

Per la prima volta nella storia del Paese 2 donne trans sono state elette alla camera dei deputati. Sono Erika Hilton, con il Partido Socialismo e Liberdade per lo Stato di São Paulo, e Duda Salabert, con il Partido Democratico dos Trabalhadores per lo Stato di Minas Gerais.

Un risultato importante per il Brasile che nel 2021 - spiega una ricerca dell’Observatório de Mortes Violentas de LGBTI+ no Brasil - si è riconfermato per il tredicesimo anno consecutivo come il Paese che uccide più persone trans al mondo.

Per Salabert questa è una vittoria dei diritti umani. «Facciamo parte di un Paese nel quale il 90% delle persone trans e travestite lavora nella prostituzione - ha affermato - Questo mostra chiaramente che non siamo mai statə oggetto di interesse per le politiche pubbliche, né di sinistra, né si destra, né di centro. Avere raggiunto questa vittoria vuol dire allargare la democrazia».

Già eletta come consigliera comunale a Belo Horizonte nel 2020, Duda Salabert ha subito in questi anni numerose intimidazioni e minacce. Le ultime, di violenza inaudita, proprio a pochi giorni dalle elezioni tanto che si è dovuta recare al seggio indossando un giubbotto antiproiettile. Questo però non l’ha fermata e si è detta grata della fiducia deə elettorə.

I suoi principali obiettivi come deputata federale saranno portare avanti la lotta ambientale che già aveva iniziato in consiglio comunale (tutta la sua campagna elettorale è stata condotta senza l’utilizzo di carta), eliminare le tasse dai prodotti di igiene mestruale, favorire la mobilità urbana e garantire la protezione per le vittime di violenza domestica.

Anche per Erika Hilton le priorità sono tutte concentrate su diritti umani e cultura. Hilton aveva già superato un traguardo importante nel 2020 diventando la prima donna trans nera a entrare nella Camera Municipale di São Paulo e durante il suo mandato era riuscita a far approvare la creazione di una commissione investigativa sulla violenza contro per persone trans e travestite.

Le sue principali preoccupazioni per il mandato federale, che inizierà nel 2023, sono la visibilità delle persone nere, Lgbtqia+, dei popoli indigeni e delle persone con disabilità, i diritti deə lavoratorə e deə disoccupatə, i diritti umani e quelli socioambientali.

Il punto che le sta particolarmente a cuore è quello della salute, e ha promesso che si batterà per un sistema sanitario nazionale gratuito (attualmente in Brasile esiste un sistema che si basa sulle assicurazioni, come negli Usa) e per la creazione di politiche pubbliche a favore della comunità Lgbtqia+, con la raccolta di dati sulle condizioni di vita e di salute e un programma di lotta alla violenza omolesbobitransfobica.

Un parlamento estremamente eterogeneo, dunque, quello che si troverà il futuro presidente, il cui nome verrà svelato dopo il 30 ottobre, quando Bolsonaro e Lula si sfideranno per il ballottaggio finale. Da un lato un blocco di forze conservatrici, dall’alto punte di progressismo e inclusività da fare invidia alle più consolidate democrazie. La speranza è che ə parlamentari appartenenti a minoranze trovino spazio per poter lavorare, portare il cambiamento necessario e - citando uno slogan usato in campagna elettorale da Erika Hilton - “trans-formare la politica”!

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