Ambiente

L’eterna lotta Ue contro l’amianto

Bruxelles interviene sul problema della fibra minerale nociva per la nostra salute. a oggi tra i 4,1 e i 7,3 milioni lavoratori sono ancora esposti alla sostanza cancerogena
Stella Kyriakides, Commissaria Ue per la Salute e la Sicurezza alimentare
Stella Kyriakides, Commissaria Ue per la Salute e la Sicurezza alimentare Credit: Philipp von Ditfurth/Dpa
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4 ottobre 2022 Aggiornato alle 07:00

Responsabile del 78% dei tumori professionali riconosciuti negli Stati membri e vietato dal 2005 in tutte le sue forme nell’Unione europea, l’amianto è una sostanza cancerogena estremamente pericolosa ancora presente in molti dei nostri edifici e causa di numerosi decessi evitabili nell’Ue.

Basterebbe questo per giustificare l’intervento della Commissione che ha presentato nei giorni scorsi un approccio globale per proteggere meglio le persone e l’ambiente dall’amianto e garantire un futuro senza la presenza della sostanza.

Solo nel 2019 nell’Ue più di 70.000 persone sono morte per le conseguenze dell’esposizione all’amianto sul luogo di lavoro. Si stima che attualmente siano esposti all’amianto tra i 4,1 e i 7,3 milioni di lavoratori, dei quali il 97% nel settore edile e il 2% nella gestione dei rifiuti. Per eliminare i rischi derivanti dall’amianto, negli ultimi 40 anni l’Europa si è adoperata per limitarne tutti gli usi, fino a giungere al divieto totale nel 2005.

Tuttavia, dato che oltre 220 milioni di unità immobiliari sono state costruite prima del divieto, è probabile che molte di esse contengano ancora amianto e rappresentino una minaccia per la salute, e la strategia “Un’ondata di ristrutturazioni per l’Europa’’, che ha l’obiettivo di raddoppiare il tasso annuo di ristrutturazione degli edifici entro il 2030, sottolinea ulteriormente l’importanza di affrontare il problema con un approccio globale e urgente.

Si tratta di una concreta minaccia per la salute, dal momento che, quando i materiali che contengono la sostanza vengono perturbati, come accade a esempio durante le ristrutturazioni, rilasciano fibre che possono essere inalate e causare mesotelioma e cancro ai polmoni, con un periodo medio di 30 anni tra l’esposizione e i primi segni della malattia.

Per far fronte a un’emergenza come quella dell’amianto che la Commissione ha optato per la proposta di un pacchetto di misure che i governi sono tenuti ad adottare nel più breve tempo possibile, dal titolo Costruire un futuro senza amianto”.

Il pacchetto comprende provvedimenti volti ad affrontare il problema in modo globale, dal miglioramento delle diagnosi e delle cure delle malattie causate dall’amianto fino all’identificazione e alla rimozione sicura della sostanza e al trattamento dei relativi rifiuti.

Con le misure proposte la Commissione Europea intende, in particolare, proteggere le persone dall’esposizione alla sostanza e prevenire i rischi per le generazioni future, definendo un approccio globale in materia di salute pubblica.

Così, è possibile trovare tra all’interno del pacchetto la proposta legislativa relativa a uno screening in tutti i Paesi Ue mirato alla creazione di un registro dell’amianto negli edifici, a partire dal quale gli Stati membri saranno invitati a elaborare strategie nazionali per la rimozione della sostanza, e un gruppo di misure volto all’aggiornamento delle linee guida per supportare gli Stati membri, i datori di lavoro e i dipendenti nell’attuazione delle nuove regole

Per raggiungere l’obiettivo di un “futuro senza amianto”, poi, sarà fondamentale, secondo la Commissione, garantire lo smaltimento sicuro della sostanza e l’inquinamento zero.

Così, la Commissione intende rivedere il protocollo dell’Ue per la gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione e gli orientamenti per le verifiche dei rifiuti prima dei lavori di demolizione e di ristrutturazione degli edifici e avviare uno studio volto a individuare le pratiche di gestione dei rifiuti di amianto e le nuove tecnologie di trattamento.

Tra i provvedimenti di maggiore importanza, quello volto a sostenere meglio le vittime di malattie correlate all’amianto e proteggere i lavoratori, abbattendo i limiti massimi di esposizione alla sostanza cancerogena sul posto di lavoro a un valore 10 volte inferiore a quello attuale (da 0,1 fibre per centimetro cubo (f/cm³) a 0,01 f/cm³) e lanciando campagne di sensibilizzazione sulla rimozione sicura dell’amianto.

Nasce anche per questo, insieme al pacchetto di misure, la necessità di una proposta di modifica della direttiva sull’esposizione all’amianto durante il lavoro, intesa a migliorare la protezione dei lavoratori riducendo significativamente il limite di esposizione professionale per l’amianto.

«Un anno fa ci siamo impegnati dinanzi al Parlamento europeo a rispondere agli importanti inviti all’azione espressi nella sua relazione sulla protezione dei lavoratori dall’amianto – ha dichiarato Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali - Ora la Commissione presenta una serie di misure che non solo offriranno una migliore protezione ai lavoratori, ma costituiranno anche un enorme passo avanti verso un’ Europa senza amianto. Il 78% dei tumori professionali riconosciuti negli Stati membri è correlato all’amianto. La direttiva di modifica proposta ridurrà drasticamente i livelli di esposizione per i lavoratori e fornirà formazione e orientamenti ai datori di lavoro».

«La prevenzione è più efficace di qualsiasi cura contro il cancro. Considerando che il 40% dei tumori è prevenibile, si tratta della strategia a lungo termine più efficiente. Nell’ambito delle azioni previste dal piano europeo di lotta contro il cancro, puntiamo a contribuire in modo significativo alla prevenzione del cancro riducendo l’esposizione alle sostanze pericolose, tra cui l’amianto. Le proposte odierne costituiscono un altro risultato tangibile del piano di lotta contro il cancro e un ulteriore passo verso la costruzione di un’Unione europea della salute forte», ha spiegato Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la Sicurezza alimentare.

Le azioni presentate fanno parte del pilastro relativo alla prevenzione del piano europea di lotta contro il cancro e contribuiranno agli obiettivi del Green Deal Europeo, del piano di azione “inquinamento zero’’ e del pilastro europeo dei diritti sociali.

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