Culture

Cosa chiede la cultura alla politica?

Dalle idee e prospettive di ArtLab e 18 organizzazioni culturali, è nato Cultura è futuro. Proposte di intervento per la prossima legislatura. Qui tutti i 22 punti
Credit: Michelle Tan/unsplash
Tempo di lettura 8 min lettura
13 settembre 2022 Aggiornato alle 13:00

Grazie alla volontà e all’intervento di ArtLab - il più importante appuntamento indipendente italiano dedicato all’innovazione delle politiche, dei programmi e delle pratiche culturali - è nato Cultura è futuro. Proposte di intervento per la prossima legislatura. Si tratta dell’importante documento che contiene 22 proposte che le principali organizzazioni culturali hanno deciso di portare sul tavolo della politica, non proprio attentissima al settore creativo-culturale negli ultimi anni.

E quale occasione migliore per farlo (e ottenere risposte) se non il periodo elettorale che precede il voto del 25 settembre?

Così, dai primi di agosto a oggi, tutti i soggetti e le realtà culturali e creative del panorama nazionale hanno deciso di lavorare insieme, unire idee, progetti e prospettive dei diversi campi d’azione per elaborareproposte di intervento prioritarie, urgenti e qualificanti che necessitano di essere assunte e prese in carico nella nuova legislatura per garantire lo sviluppo del settore culturale”.

La discussione del documento, insieme ai principali esponenti delle diverse forze politiche e coalizioni candidate, è prevista oggi alle 17:00 nel corso di un incontro online sul sito e sui canali di ArtLab.

Ma non è questo l’unico appuntamento da segnare. Per non lasciare che le 22 proposte restino parole scritte su una carta lasciata a prendere polvere su uno scaffale di qualche libreria, è stato già fissato un secondo appuntamento previsto per venerdì 25 novembre, ore 16:30, nel corso della tappa di ArtLab Bergamo, in cui sarà possibile discutere dei tempi e delle modalità con cui si intenderà dare seguito agli impegni assunti durante la sessione di oggi, in seguito all’insediamento di Parlamento e Governo.

Il documento parte dalla constatazione che, nella comune visione dei promotori di Cultura è futuro, la cultura è fondamentale per affrontare le difficili sfide del Paese poiché contribuisce a eliminare disuguaglianze, accrescere il benessere delle persone e della comunità e lo sviluppo dell’innovazione e della produttività. Oltre a essere capace, poi, di generare impatti economici, sociali e di immagine, in Italia come all’estero.

Ma la cultura, se lasciata abbandonata, non può farcela. Deve essere supportata, le norme devono essere svecchiate e gli investimenti portati a termine per ottenere quella riforma culturale da troppo tempo attesa che può ridare vigore alla creatività del Paese.

A seguito di incontri, discussioni e valutazioni, quindi, i promotori del documento hanno deciso di suddividere il programma di proposte in 5 macro temi prioritari: gli interventi normativi; gli investimenti e le misure; il lavoro; il riequilibro territoriale e la creatività contemporanea.

Interventi normativi

1. Introduzione della formazione artistica e performativa e sviluppo di competenze alla lettura in tutte le scuole di ogni ordine e grado a partire dalle scuole di infanzia.

2. Definizione dello status giuridico delle ICC a partire dal perimetro definito dall’Unione Europea. Il riconoscimento deve tener conto della pluralità di natura giuridica, attività, forme, settori e fasi delle filiere produttive (produzione, distribuzione, gestione, uso, erogazione di servizi ecc.).

3. Valorizzazione del ruolo del diritto d’autore nel web e contrasto alla pirateria, tramite strumenti non solo normativi per la tutela della creatività, nella ricerca continua di un equilibrio tra i diritti di autori e imprese che investono e diritti del pubblico.

4. Individuazione di politiche di welfare culturale per passare da singole esperienze a processi integrati di ricerca, formazione e sperimentazione tra il sistema sociosanitario e quello culturale, anche attivando un percorso legislativo dedicato di iniziativa parlamentare e/o governativa in accordo con la Conferenza Unificata.

5. Attuazione del Codice dello spettacolo attraverso l’urgente stesura dei decreti delegati entro i termini stabiliti dalla legge, con contestuale e chiara ridefinizione degli aspetti legati al lavoro e monitoraggio delle funzioni che lo Stato e le Regioni intendono affidare ai soggetti finanziati a tutti i livelli istituzionali (FUS, fondi regionali e comunali).

6. Adozione di una Legge sulle biblioteche e sul sistema bibliotecario nazionale.

7. Completamento del Sistema Museale Nazionale definendo un sistema di premialità per i musei accreditati.

8. Completamento di un quadro normativo evoluto e di semplice attuazione per modelli collaborativi pubblico privato, riconoscendo il ruolo delle imprese e degli enti del Terzo Settore come partner strategici della P.A.

Investimenti e misure

9. Adeguamento degli investimenti in cultura ai livelli dei Paesi europei, aumentando le risorse del MIC e intervenendo sui bilanci di altri Ministeri, con fondi speciali per l’acquisto di beni e servizi culturali e dando piena attuazione delle norme (Legge 208/15 e Legge 717/1949) che destinano quote degli investimenti in infrastrutture alla creatività contemporanea e ai beni culturali.

10. Sviluppo di una politica di incentivazione della domanda privata, sia attraverso misure sul modello della 18App sia attraverso misure quali la detrazione fiscale delle spese culturali e la riduzione delle aliquote IVA al livello minimo consentito (Dir. UE 2022/542) per tutti i settori a oggi esclusi.

11. Revisione, semplificazione ed estensione dei sostegni indiretti a una gamma più ampia di soggetti e di settori a partire dall’Art Bonus, dalla reintroduzione del 2x1000 per la cultura e dalla revisione del 5x1000.

12. Finalizzazione di fondi, tax credit e degli incentivi alle imprese per favorire l’innovazione (non solo digitale), la sperimentazione di modelli innovativi e digitali (realtà estesa, Metaverso, blockchain, intelligenza artificiale, data science), l’internazionalizzazione, la eco-sostenibilità e una più ampia accessibilità, nonché programmi di crescita e formazione di startup e PMI e lo sviluppo capillare di incubatori e acceleratori d’impresa specializzati nelle ICC.

13. Sviluppo di strumenti finanziari dedicati (microcredito, garanzie, voucher formativi, fondi corrispondenti, ecc.) e rafforzamento di quelli esistenti.

Lavoro

14. Una cornice unitaria delle diverse forme contrattuali settoriali, che coniughi tutele e diritti con le tipicità di un lavoro flessibile e discontinuo e con il riconoscimento delle professionalità e rispetto dei minimi contrattuali, garantendo trasparenza e rispetto dei requisiti di professionalità anche nelle esternalizzazioni della P.A.

15. Interventi per favorire la crescita di occupazione qualificata nel pubblico e nel privato, colmando le gravi carenze di personale e di competenze, soprattutto tecniche e innovative, accumulate negli anni nella P.A e incentivando assunzioni giovanili e qualificate nelle ICC.

16. Investimenti a medio-lungo termine nel capitale umano, in sinergia con Istruzione e Università, per la crescita e la formazione di competenze innovative, ibride e imprenditoriali in grado di riqualificare e accompagnare il settore verso i nuovi modelli sostenibili e le transizioni digitali e green.

Riequilibrio territoriale

17. Politica di sviluppo di infrastrutture pubbliche culturali in particolare nelle aree fragili e marginali (Sud, periferie, aree interne, ecc.).

18. Programmi di sostegno e accompagnamento alle imprese e alle organizzazioni culturali che operano in contesti di fragilità e/o marginalità, per le quali oggi non sussistono le condizioni di sostenibilità a mercato, attraverso incentivi, sostegni alla creazione di reti e filiere, investimenti e misure erogabili sulla base di piani di sviluppo in grado di garantirne sostenibilità nel tempo.

19. Programmi di incentivazione e di formazione nelle aree fragili e nei piccoli comuni per favorire lo sviluppo e la realizzazione di partnership pubblico privato, riconoscendo la capacità delle imprese culturali e degli enti del Terzo settore, di gestione, di co-progettazione e co-realizzazione di servizi culturali e innovazione sociale sui territori.

Creatività contemporanea

20. Valorizzazione della dimensione multidisciplinare e multifunzionale della cultura attraverso politiche specifiche di promozione e sostegno alla nuova autorialità, ai nuovi linguaggi e alle forme artistiche popolari e contemporanee, digitali e analogiche, anche per la formazione dei nuovi pubblici.

21. Sostegno alla diffusione dell’arte, della creatività e della cultura italiana contemporanea all’estero.

22. Destinazione di una quota dei finanziamenti per la produzione e la programmazione a collaborazioni cross-settoriali e a progetti non inquadrabili nelle classificazioni disciplinari.

Chi ha aderito?

Oltre ArtLab, i co-promotori di Cultura è futuro sono: AGIS - Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, AIB - Associazione Italiana Biblioteche, AIE - Associazione Italiana Editori, Alleanza Cooperative Italiane Cultura, ARCI - Associazione Ricreativa e Culturale Italiana, Basilicata Creativa, C.Re.S.Co. - Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea, Cultura Italiae, Cultural Welfare Center, Distretto Puglia Creativa, Federculture, Fondazione Fitzcarraldo, Fondazione Symbola, KeepOn LIVE, ICOM - International Council of Museums Italia, Lo Stato dei Luoghi, Music Innovation Hub, Promo PA Fondazione - LuBeC

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