Città

Expo 2030: un’occasione per la Capitale, per cambiare

Presentato a Parigi il dossier capitolino per l’assegnazione del grande evento. Tra le proposte, la riqualificazione dell’area di Tor Vergata
Il Comitato promotore di Expo Roma 2030 ha consegnato a Parigi al Segretario generale del BIE (Bureau International des Expositions), Dimitri Kerkentzes, il dossier di candidatura di Roma per l'Expo del 2030, a Parigi il 7 settembre 2022.
Il Comitato promotore di Expo Roma 2030 ha consegnato a Parigi al Segretario generale del BIE (Bureau International des Expositions), Dimitri Kerkentzes, il dossier di candidatura di Roma per l'Expo del 2030, a Parigi il 7 settembre 2022. Credit: ANSA
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
9 settembre 2022 Aggiornato alle 09:00

Il Comitato promotore di Expo Roma 2030 ha consegnato a Parigi il dossier della candidatura al Segretario generale del Bie (Bureau International des Expositions) Dimitri Kerkentzes.

Un documento di 618 pagine divise in 21 capitoli presentati dal presidente del Comitato Giampiero Massolo insieme al sindaco di Roma Roberto Gualtieri e al sottosegretario al Ministero degli affari esteri Manlio Di Stefano.

A redigere il dossier un team di docenti e professionisti internazionali – tra cui Ian Philion, Richard Burdett, Carlo Ratti, Italo Rota, Michele Costabile, Christian Iaione e Alessandro Mancini – sotto la guida dell’architetto Matteo Gatto, già Chief architect e direttore della Visitor experience di Expo Milano 2015.

Il tema scelto da Roma come filo rosso dell’Espozione è Persone e territori: rigenerazione, inclusione e innovazione. Parole ancora da riempire, e che tuttavia rappresentano un’occasione irrinunciabile perché vengano declinate in primo luogo nei confronti della Capitale, da anni bisognosa di essere ripensata.

Tra le misure più significative la riqualificazione dell’area di Tor Vergata a partire dalle Vele fantasma della disabitata Città dello sport, l’incompiuta di Santiago Calatrava che avrebbe dovuto ospitare i Mondiali di Nuoto del 2009.

Intorno verranno installati i Padiglioni Tematici permanenti, che funzioneranno da raccordo del sito dell’Expo con la città a partire dal Padiglione Teaser inserito nella cornice dei Fori Imperiali, concepito come ideale porta d’ingresso dell’Esposizione.

«La strategia alla base della costruzione dei padiglioni è basata sul principio di circolarità, per garantire la sostenibilità generale dell’evento, progettando l’Expo e il post Expo contemporaneamente, con la possibilità di lasciare il proprio contributo anche per gli anni futuri», si legge nel rapporto.

Prevista anche la realizzazione di un grande parco solare con una superficie fotovoltaica di 150.000 mq e una capacità produttiva di picco di circa 36 megawatt. «La strategia energetica è tra i progetti che abbiamo maggiormente a cuore», ha affermato Gualtieri, che al tavolo tecnico degli Stati Generali di luglio aveva annunciato: «Non sarà l’Expo del cemento ma del verde».

Secondo un sondaggio realizzato da Ipsos presentato in quell’occasione, la maggioranza dei residenti capitolini ritiene che l’Expo rappresenti un’opportunità per la ripresa economica di imprese locali e nazionali (89%), l’attrazione di investimenti (88%) e la riqualificazione dei centri urbani (85%).

«Il proposito è quello di creare un’esposizione che ambisca a un futuro policentrico e veramente inclusivo, che offra a ogni essere umano le stesse opportunità, sia in tema di infrastrutture e servizi, sia per quanto riguarda lo sviluppo culturale e sociale», ha affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella lettera al Bie che accompagna il dossier.

«È il cappello complessivo di tutta l’operazione per l’unità nazionale che egli rappresenta», ha commentato riferendosi al Presidente Mattarella il primo cittadino di Roma, che ci ha tenuto a rassicurare come «sull’Expo l’Italia è unita, qualsiasi scenario rimarrà condiviso e sostenuto da tutti».

Roma dovrà ora competere con le contendenti città di Busan, in Corea del Sud, insieme a Riad, capitale dell’Arabia Saudita, e Odessa, dove il comitato ucraino si è dichiarato fiducioso che l’evento possa «attirare l’attenzione del mondo sul nostro Paese e contribuirà alla sua ripresa».

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