Ambiente

Screen in Green: così l’ambiente sbarca a Venezia

Il concorso, nato dal desiderio di raccontare la transizione ecologica sugli schermi, ha proclamato i suoi giovani vincitori alla 79° Mostra del Cinema
Credit: Noah Buscher
Tempo di lettura 4 min lettura
10 settembre 2022 Aggiornato alle 20:00

Sono stati annunciati nel corso della 79° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia i giovani vincitori del concorso per il cinema e l’audiovisivo Screen in green, promosso dal Ministero della Transizione Ecologica e realizzato da Sardegna Film Commission, Premio Solinas e Green Cross Italia.

Il concorso, avviato a dicembre 2021 e rivolto a tutti i giovani tra i 18 e i 30 anni, si colloca nell’ambito delle diverse iniziative di educazione e informazione intraprese sulla transizione ecologica: nasce, infatti, con l’obiettivo di popolare la produzione televisiva e cinematografica con contenuti green per dare voce a tutti quei temi che abbiano una connotazione ambientale.

Un successo forse inaspettato, eppure «La risposta dei giovani e delle giovani al nostro bando ci dice quanta voglia ci sia di raccontare la transizione ecologica, sia nei tanti problemi che hanno causato la crisi ambientale sia nelle tante soluzioni che oggi sono all’orizzonte per uscirne», ha dichiarato la sottosegretaria alla Transizione Ecologica Ilaria Fontana.

Il concorso prevedeva 3 categorie in cui cimentarsi: cortometraggi, soggetto di serie o per un film lungometraggio.

Ad aggiudicarsi il premio per la prima categoria di Cortometraggi sono stati Gaia di Vittoria Benedetti, Lo chiamavano street food di Raffaele Grasso e Nei tuoi panni di Giulia Onorati.

Cortometraggi

Gaia è un corto animato in 2D ambientato in un futuro post-catastrofe climatica. Un vecchio rimasto solo col suo cane si risveglia da un sonno criogenico centenario e rimane deluso nello scoprire che la Terra è ancora inabitabile. Si rifiuta di intervenire, aspettando che la Terra guarisca da sola, ma un incidente lo cambierà.

Lo chiamavano street food racconta la storia di Gino, un vecchio che vende da sempre panini con il suo food truck sulla strada che porta al paese. Finché, proprio dal lato opposto di quella strada, non arriva una ragazza a bordo di uno scintillante food truck a energia solare. Gino non è più il re dello street food cerca in ogni modo di boicottare il nuovo camioncino.

Nei tuoi panni, invece, è la storia che racconta un mondo di frugalità e spostamenti improvvisi tramite le vite di Lei e Lui, due giovani che si innamorano e si inseguono in questo tempo veloce, fino a perdersi definitivamente.

Lungometraggi

Nella categoria Lungometraggi a trionfare sono stati Green Lawyer di Alessandra Bassolino, storia di una “avvocata delle cause perse” che riesce però a fermare un progetto che avrebbe trasformato una grande area verde in un parco residenziale.

Il minatore di Francesco Rossi, racconta la vita di Sandro, proprietario di una miniera di rame, sua fonte di guadagno. Le risorse, però, terminano, così Sandro è costretto a scappare dalla sua terra per cercare fortuna altrove.

Le strade sono piene d’acqua di Diletta Dan, Rebecca Gatti ed Enrica Polemio, fa immergere nella storia di Giada e Alberto, due giovani artisti pronti a testimoniare l’esplosione di Venezia, ormai sommersa dall’acqua. Ma accade qualcosa di inaspettato.

Linfèa di Damiano Salvatore Antonini e Giorgia Terranova, narra di una società del futuro, ecologista, sostenibile e vegetariana. Eppure non tutto scorre liscio: sulla Terra si sta diffondendo una malattia nuova che trasforma gli uomini in piante.

Nido di pietra di Simone Montacci, infine, racconta la storia di Tiberio che, indebitato e disperato, inizia a pensare di seppellire i rifiuti nella terra. Ma Andrea gli farà cambiare idea e prospettiva.

Serie tv

4 i vincitori per questa categoria: Ambra di Carlo Francesco Paglia Yauri Huarcaya, prende il nome dalla protagonista, una pietra preziosa che, con un po’ di fantasia esplora il mondo per scoprire le sue origini.

Conigli neri di Davide Angiuli, che racconta la strana avventura di una blogger ambientalista che si trasferisce al nord da un paesino del sud Italia.

Il borgo di Luigi Patti, invece, ha il compito di descrivere la contrapposizione di idee tra attivisti ambientali e “gli altri”.

Infine, Purocielo di Angelica Andreetto, Michele Greco e Francesca Rossi, che racconta la storia di Teresa e Giovanni nell’omonima e piccolissima città-fabbrica.

Dopo l’annuncio dei vincitori nel corso del Festival di Venezia, si attende ora la premiazione ufficiale che avverrà il 22 settembre nel Parco Nazionale dell’arcipelago di La Maddalena.

Ai vincitori, selezionati tra tanti da una giuria di professionisti del settore, verrà corrisposto un premio in denaro: 1.500 euro per le migliori sceneggiature di cortometraggio e 3.000 euro per i migliori soggetti di lungometraggio e di serie TV.

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