Bambini

A scuola si torna liberi, stavolta per davvero!

Via le mascherine dai musetti! Via le distanze! Questo rientro a scuola si annuncia col sorriso, un sorriso che tutti potremo finalmente vedere in faccia
Tempo di lettura 4 min lettura
3 settembre 2022 Aggiornato alle 08:00

Oggi ti insegno una parola in giapponese: mokushoku. E che vuol dire, mi chiederai tu?

Vuol dire «mangiare da soli, in silenzio».

Durante la pandemia di Covid-19 e fino a giugno di quest’anno, tutti gli scolari e le scolare giapponesi hanno fatto mokushoku all’ora di pranzo: mangiavano zitti zitti, rivolti verso la lavagna.

Questo è solo uno dei tanti esempi che ci mostrano quanto tu e tutti gli alunni e le alunne del mondo siate stati fenomenali.

Ve la siete cavata molto meglio di tanti di noi adulti. Siete stati di una pazienza infinita con tutte le regole da rispettare: le mascherine, gli scaccolamenti col tampone, le lezioni sul computer.

Siete stati speciali e non ve lo diremo mai abbastanza. È stata una faticaccia. Grazie.

Si torna presto a scuola.

Questa, giurin giurello, è la sola brutta notizia di oggi.

Via il costumino, la paletta e il secchiello, è il momento di ritirare fuori quaderni, zaini e grembiuli!

Si aprono le danze in montagna, in Alto Adige, dove la scuola riprende giovedì, e si chiudono in salsa mare e monti, tra Sicilia e Val d’Aosta, dove le lezioni ricominciano solo il 19.

Sta per tornare una nostra vecchia conoscenza che avevamo quasi dimenticato: la Signora Normalità.

Quest’anno niente mascherine.

La portano solo le persone che potrebbero ammalarsi più degli altri.

Se hai un po’ di raffreddore, potrai andare a scuola lo stesso (o trovare una scusa migliore per rimanere a casa!).

Bisognerà proprio che tu abbia tante piccole magagne tutte insieme per fare il tampone: febbre, tosse, diarrea, vomito, gli odori e i sapori che svaniscono. Se hai il raffreddore, però, abbi cura di mettere la mascherina finché non ti passa, codì don parlerede duddi codì in cladde.

Se non stai bene, potrai finalmente startene sotto le coperte col computer spento e pensare solo a guarire.

Infatti, non ci sarà più la DAD, la Didattica a Distanza. Povera DAD! Ha fatto del suo meglio ma davvero non stava simpatica a nessuno, né ai grandi né ai piccini! Ora, anche se ci sono tanti casi di Covid-19 in classe tua, le lezioni non si fermano e si fanno davanti alla lavagna e non più davanti a uno schermo.

Se ti ammali di Covid-19, dovrai statene a casa e basterà fare un test dopo 7 o 10 giorni, a seconda che tu abbia o meno ricevuto il vaccino.

A proposito di vaccini: gli insegnanti che non hanno fatto il vaccino potranno ricominciare a insegnare. Ora che tantissima gente si è ammalata o si è vaccinata più volte, siamo tutti più al sicuro, anche chi non ha potuto o non ha voluto vaccinarsi.

E che si fa allora per tenere a bada il Covid-19? Si aprono le finestre, si puliscono spesso e bene le aule e si pratica “l’etichetta respiratoria”. No, non è un adesivo da appiccicarsi sotto al naso! L’etichetta è come un manuale di buone maniere: starnutire coprendosi la bocca (col gomito, se ci riesci, così non ti inzuppi la mano!), soffiarsi il naso coi fazzolettini di carta e lavarsi spesso le mani. Le scaccolate in pubblico non fanno parte di nessuna etichetta, sappilo!

Se la situazione dovesse peggiorare e, con l’inverno e il freddo, i contagi dovessero aumentare, si vedrà. I grandi cercheranno di prendere poche decisioni per volta, per tempo. Si è capito che combattere il Covid-19 è importantissimo, ma andare a scuola, ridere, scherzare, imparare stando insieme è la cura a quasi tutte le malattie.

Leggi anche
La città di Bolzano chiede niente piu' mascherine in aula "Effettuiamo un numero maggiore di test"
Città
di Redazione 2 min lettura
Foto di Oleg Ponomarev, premiata al World Press Photo 2021
Diritti
di Redazione 1 min lettura