Ambiente

Cina: caldo e siccità fermano l’industria delle terre rare

Oppressi da ondate di calore e assenza di precipitazioni i colossi cinesi di metalli, terre rare e chimica sono costretti a razionare l’elettricità e interrompere le produzioni
Credit: Zheng Xianlieanhui/Xinhua via ZUMA Press
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19 agosto 2022 Aggiornato alle 15:00

Anche il polo del litio deve arrendersi davanti a fenomeni meteo così intensi.

La Cina, come tanti altri Paesi del mondo, in questo agosto è colpita da ondate di calore fortissime: fra le provincie più in crisi c’è quella di Sichuan, famosa per essere hub di elementi chimici, metalli e terre rare utili a esempio alle componenti elettroniche.

Fino alla fine della settimana le fabbriche di questa provincia saranno costrette a razionare la fornitura di elettricità dato che le ondate di calore hanno portato a un aumento vertiginoso della domanda di energia e allo stesso tempo a una crisi idrica pressante, con i serbatoi d’acqua prosciugati.

Nella provincia di Sichuan, dove vivono quasi 85 milioni di persone, negli ultimi giorni la colonnina di mercurio ha toccato più volte i 40 gradi, anche 42: di conseguenza la domanda per esempio di energia legata all’aria condizionata è schizzata alle stelle.

Contemporaneamente, non è nemmeno possibile però far conto dell’energia derivata dall’idroelettrico dato che i fiumi della zona sono sempre più a secco: un bel problema dato che proprio l’idroelettrico è fonte in alcune zone dell’80% dell’energia generata.

La chiusura delle fabbriche legata a una serie di eventi meteo estremi inseribili nel contesto della crisi climatica è un duro colpo a livello economico: la provincia del sud ovest cinese è infatti produttrice della metà del litio nazionale, usato per le batterie dei veicoli elettrici, ad esempio.

Con il caldo torrido delle ultime settimane c’era dunque da scegliere: energia per i residenti o per le industrie?

Si è optato per dare priorità all’alimentazione elettrica domestica, imponendo ai poli industriali di 19 su 21 città di sospendere la produzione o razionale l’elettricità, come hanno fatto per esempio Henan Zhongfu Industrial o Sichuan Meifeng Chemical Industry, oppure colossi che riforniscono anche Apple.

All’agenzia Afp l’analista esperta di energia Susan Zou ha detto che si stimano “almeno 1.200 tonnellate di produzione di litio ridotte a causa delle interruzioni delle operazioni in questi cinque giorni”.

In caso di continue ondate di calore altre province potrebbero arrivare alla stessa decisione, per esempio quelle di Zhejiang, Jiangsu e Anhui.

Intanto, in questa situazione critica, a essere monitorato è soprattutto il Fiume Azzurro, uno dei simboli della Cina che sta scendendo ai minimi storici.

Come il nostro Po, il Tamigi, il Reno o il Danubio, il grande fiume cinese è sempre più in sofferenza per la siccità estrema, con serie conseguenze sull’approvvigionamento energetico e con rischi reali di perdita dei raccolti agricoli autunnali.

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