Culture

3 recensioni per piccoli lettori

L’uccello più piccolo del mondo tenta di salvare la Foresta Amazzonica dalle fiamme. Una super coach allena 10 ragazze a calcio, tra solidarietà e integrazione. La storia di un ragazzo alla ricerca di suo padre
Un pinguino a Trieste - Chiara Carminati
Un pinguino a Trieste - Chiara Carminati

Fino alla fine dell’estate sarà visitabile la mostra ispirata a Il giardino delle meduse di Paola Vitale e Rossan Bossù, che di recente si è aggiudicato il Premio Soligatto per la categoria “miglior libro dai 7 anni”.

Un testo di divulgazione per bambini trova una nuova dimensione e si trasforma in un percorso espositivo e laboratoriale negli spazi di Kosmos – Museo di Storia Naturale di Pavia.

Le illustrazioni di Rossana Bossù sono riprodotte su pannelli di grandi dimensioni, correlati da informazioni e approfondimenti. Il Museo Kosmos, per l’occasione, mette in mostra anche due tavole originali usate a fini didattici nella seconda metà dell’Ottocento, mentre il CNR (Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari) rende disponibili approfondimenti sulle ultime ricerche scientifiche riguardanti le meduse. Ai bambini è dedicato uno spazio per il disegno, dove stimolare la fantasia e la capacità d’osservazione.

Copertina de Il colibrì che salvò l’Amazzonia
Copertina de Il colibrì che salvò l’Amazzonia

1) Il colibrì che salvò l’Amazzonia, Gwendoline Raisson, Vincent Pianina (Babalibri)

Un giorno, sopra le fronde della Foresta Amazzonica si staglia una colonna di fumo scuro.

Gli animali iniziano ad allarmarsi: “Che cos’è?” si chiede il pappagallo. “È solo una nuvola” risponde il tamarino. “Non mi avrete disturbato per così poco?” incalza l’armadillo. Il serpente, pur sgranando gli occhi, non riesce a vedere nulla, il bradipo continua a sbadigliare incurante.

Tutti gli animali della foresta minimizzano o preferiscono non occuparsene e fare altro. L’unico a interessarsi alla situazione è il colibrì, l’uccello più piccolo del mondo, che prende coraggio e decide di andare a vedere.

È proprio quello che temeva, un grande incendio è divampato e sta divorando il cuore della foresta. Ormai sembra troppo tardi per intervenire e fermare le fiamme, quando al colibrì viene un’idea.

La scrittrice Gwndoline Raisson, dopo essere stata campionessa di monosci e aver girato il mondo, si è gettata a capofitto nel giornalismo su carta, radio e tv e con la maternità ha iniziato a scrivere storie per il figlio, che sono ben presto diventati racconti illustrati per i bambini.

Copertina de Le ragazze di Mister Jo
Copertina de Le ragazze di Mister Jo

2) Le ragazze di Mister Jo, Stefania Carini, Joanna Borella (Mondadori)

In un quartiere multietnico di Milano, a nord della città, si estende un campo da calcio che ogni giorno accoglie dieci ragazze speciali: sono Claudia, Giulia, Karima, Elena, Maria, Anna, Gabriela, Isabela, Lucia e Alex. Hanno storie e personalità tutte diverse fra loro, ma a unirle vi è la passione per la propria squadra, Le Bimbe nel Pallone, e la tenacia della loro coach, Joanna Borella, soprannominata Mister Jo che ogni giorno combatte i pregiudizi a suon di palleggi.

Con grinta e senza mai perdersi d’animo, l’allenatrice cerca di dimostrare col proprio lavoro, non solo che il calcio non è uno sport per i soli uomini, ma anche che indipendente da origini, estrazione sociale, credo religioso, ciò che conta è lo spirito di squadra, in campo e nella vita.

Joanna Borella, coautrice del libro, lavora a Milano come allenatrice di calcio: è stata la prima bambina indiana a essere adottata in Italia, spianando la strada a tutte le successive adozioni nel nostro Paese, dalla metà degli anni ’60 in poi. Oggi dirige l’associazione di calcio femminile Bimbe nel Pallone.

Copertina di Un pinguino a Trieste
Copertina di Un pinguino a Trieste

3) Un Pinguino a Trieste, Chiara Carminati (Bompiani)

È il 1953 e Nicolò non sa quasi nulla di suo padre: dove si trova, tanto per cominciare, potrebbe essere ovunque, persino, come raccontava qualcuno, in un campo di prigionia in Eritrea. Ma, quando la guerra è finita, lui non ha fatto ritorno. Finché il ragazzo non si imbatte un mattina in un articolo di giornale che ipotizza una possibilità, che seppur remota, spinge Nicolò a imbarcarsi su una motonave alla volta del Sud Africa.

A soli 15 anni, il piccolo protagonista lascia tutto il suo mondo, tutto ciò che ha conosciuto finora per arruolarsi come piccolo di camera: conosce uomini duri, alcuni lo prendono in simpatia, altri lo detestano, approda in porti di città sconosciute e lontane, come Durban e Cape Town e ascolta lingue mai udite prima. Nella sua ricerca, incontrerà Susanna, dal viso punteggiato di lentiggini e capelli color cannella e anche un pinguino, un curioso clandestino a bordo dell’imbarcazione, destinato a divenire la mascotte della città di Trieste.

L’autrice, Chiara Carminati, si dedica alla scrittura di storie, poesie e testi teatrali per bambini e ragazzi. Dopo il premio Andersen del 2012 come miglior autrice per Fuori Fuoco, ha vinto la prima edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi (sezione 11-15 anni) e svariati altri premi, quest’anno si è classificata al secondo posto con “Un pinguino a Trieste”.

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