Ambiente

La siccità sarà ancora lunga

Secondo una ricerca del centro studi Joint Research Centre, ci saranno condizioni durissime fino a fine estate. Nel frattempo, persa ormai un terzo della produzione agricola, le regioni tentano di correre ai ripari
Credit: Omar Amrat, Unsplash
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22 luglio 2022 Aggiornato alle 07:00

La siccità che sta colpendo l’Europa, in Italia ha già fatto perdere un terzo della produzione agricola. In alcune aree come il Piemonte, sostiene Coldiretti, metà dei raccolti sono andati perduti e si contano danni gravissimi alle colture di riso e mais e alla produzione di latte.

In molti contesti, soprattutto al nord, si teme che ad agosto l’acqua necessaria per portare avanti campagne e raccolti, come quello del pomodoro, sarà davvero agli sgoccioli. Nel frattempo, regioni come il Veneto emanano nuove ordinanze per fronteggiare la crisi idrica e la risalita del cuneo salino nei fiumi: il testo prevede strategie per garantire un minimo di acqua, che passano dalle autorizzazioni deroga al Deflusso minimo vitale sino a nuove funzioni in mano ai sindaci che potranno, con ordinanze locali, per esempio continuare a tenere chiuse le fontane.

Al centro-sud, invece, l’Osservatorio ANBI sulle risorse idriche lancia l’allarme sulle condizioni del Lazio. Il deficit di pioggia sta portando, secondo l’associazione, città come Roma e Viterbo a diventare «capitali italiane della sete» in una regione che vede il lago di Bracciano ormai sceso di 36 centimetri rispetto allo scorso anno, quello di Nemi di 96, mentre il lago di Turano cala di un centimetro al giorno.

Tra temperature elevate e assenza di pioggia, con i ghiacciai in condizioni drammatiche e sempre più vie e cammini alpini chiusi per questioni di sicurezza e a rischio crolli, gli spiragli all’orizzonte per uscire dalla crisi idrica restano attualmente pochissimi.

Di recente il Joint Research Centre, centro studi interno della Commissione Ue, attraverso un nuovo report ha fatto il punto sulla situazione e le previsioni future: metà Europa rischia che la siccità continui e in Italia sino a settembre. Senza mezzi termini il JRC parla di situazione «sconcertante»: sul 46% del territorio europeo è in corso un’allerta siccità e l’11% è in stato di «massima allerta».

I problemi più seri sono quelli delle coltivazioni. «La competizione per le risorse idriche è elevata ed è iniziata prima del solito. Gli stress idrici e termici hanno ridotto la resa delle colture e il loro potenziale», scrive il Centro. Secondo il JRC la siccità ha colpito soprattutto Francia, Romania, Germania occidentale e Italia, così come Grecia e Spagna. Il nostro Paese è quello che conta le maggiori anomalie in termini di precipitazioni nel primo semestre 2022.

Infine, sempre secondo il report, in Italia almeno fino a settembre avremo «condizioni meteo profondamente più secche della norma» soprattutto al Nord con poche eccezioni, tranne Trentino e Veneto, mentre al sud le precipitazioni dovrebbero rientrare nella norma.

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