Ambiente

La siccità del Po vista dallo spazio

Una serie di curve irriconoscibili rispetto a quando era in piena, simile a un serpente assottigliato. Così appare il Grande Fiume nelle immagini scattate dall’Agenzia spaziale europea
La grande secca del fiume Po e la drastica riduzione delle sue acque rispetto all'estate scorsa e a quella del 2020 appaiono in tutta la loro drammaticità nelle immagini catturate dallo spazio dal satellite Sentinel-2 del programma Copernicus, gestito da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Europea.
La grande secca del fiume Po e la drastica riduzione delle sue acque rispetto all'estate scorsa e a quella del 2020 appaiono in tutta la loro drammaticità nelle immagini catturate dallo spazio dal satellite Sentinel-2 del programma Copernicus, gestito da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Europea. Credit: ANSA/ SITO ESA
Tempo di lettura 3 min lettura
29 giugno 2022 Aggiornato alle 11:00

Un serpente secco e assottigliato, sempre più smilzo. Così appare il Grande fiume dallo spazio: una serie di curve irriconoscibili rispetto a quando il Po era in piena, con banchi di sabbia che emergono laddove un tempo c’era l’acqua.

La siccità gravissima che l’Italia sta vivendo in questo periodo - mai così accentuata per il Po da almeno 70 anni - è stata raccontata anche grazie alle immagini dell’Agenzia spaziale europea (Esa). Una serie di scatti, con cui è stata poi realizzata anche una gif, mostrano l’impietoso cambiamento del Grande fiume, oggi ai minimi storici in molte zone, per esempio quella di Piacenza, come si osserva dalle fotografie spaziali.

In certe zone non piove ormai da 120 giorni e senza l’acqua dei monti, dove è caduto anche il 70% di neve in meno, le speranze di ripresa per il Po restano per ora scarsissime. «Il livello delle acque ha raggiunto i minimi storici dopo mesi trascorsi senza precipitazioni intense» riporta l’Agenzia spaziale europea, mostrando le immagini e ricordando come la Pianura padana è l’area agricola più importante d’Italia, dove si producono circa il 40% degli alimenti del Paese.

«Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura – scrivono ancora dall’Esa – l’agricoltura consuma fino al 70% dell’acqua dolce e, considerando la crescente scarsità d’acqua, è necessario che il suo utilizzo sia più efficiente in questo settore».

Grazie alle immagini che arrivano dal Satellite Sentinel 2 di Copernicus si può assistere a un confronto tra giugno 2020 e giugno 2022 che mostra in maniera netta come la siccità ha radicalmente trasformato il fiume e i suoi territori.

«L’acqua nella Pianura Padana è ora scesa a livelli record in parte a causa della mancanza di precipitazioni che sta soffrendo il nord Italia, ma anche per le alte temperature e la mancanza di neve sulle montagne che alimentano il fiume» sostiene ancora l’Esa, ricordando come l’Agenzia sta preparando la missione di monitoraggio della temperatura della superficie terrestre «che ci consentirà di monitorare l’evapotraspirazione delle colture a livello di campo e, con ciò, supportare pratiche di irrigazione sostenibili».

Purtroppo, in attesa anche del dpcm e dello stato di emergenza in arrivo da Roma, la situazione siccità è destinata a perdurare nei prossimi giorni: a oggi l’ultimo bollettino dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici dell’Autorità di bacino distrettuale del Po parla ancora di «crisi idrica epocale» e nel breve termine non sono previste né grandi precipitazioni né un abbassamento “utile” delle temperature.

Leggi anche
Cambiamento climatico
di Emanuele Bompan 4 min lettura
Emergenze
di Manuela Sicuro 8 min lettura