Mauro Coruzzi, la malattia gli ha tolto tutto “sono impaurito” | Ormai cancellati gli anni di Platinette

Mauro Coruzzi - fonte_web - LaSvolta.it

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La malattia che ha tolto proprio tutto a Mauro Coruzzi, lui stesso ha dichiarato di avere paura di quello che gli sta succedendo. 

Negli ultimi anni Mauro Coruzzi è letteralmente sparito dal piccolo schermo, con estrema tristezza per coloro che lo seguono da sempre, da quando si mostrava alla telecamera nelle vesti di Platinette. Lui che era sempre ricoperto di lustrini, paillettes e piume di boa, ha ben presto imparato che la vita non è fatta solo di lustrini.

Decenni di successi in radio e in televisione, una voce sempre fuori dalle righe ma sempre e comunque in grado di farsi amare dal pubblico, il tutto per un personaggio che proprio tutti hanno parato ad amare e a cui non perdono occasione di mostrare il loro affetto.

Lunga e dolorosa la battaglia che negli ultimi anni sta affrontando. Artista schietto e senza peli sulla lingua, in una lunga intervista a Le Iene, ha parlato apertamente del suo stato di salute e non ha nascosto di avere veramente paura.

Lui che si definisce un sopravvissuto, continua a lottare giorno dopo giorno.

La malattia e la paura di non farcela

Sono un miracolato, un sopravvissuto“, una frase che rende chiaro quanto Mauro sia effettivamente consapevole di quanto la vita, nonostante la sua crudeltà, gli abbia comunque dato una seconda e anche una terza possibilità. 2 gli ictus che lo hanno colpito, uno ischemico nel 2023 e l’altro emorragico nel gennaio di quest’anno. Il conduttore televisivo e radiofonico ha spiegato di essere ancora vivo e che questo è il vero miracolo, lucido, ma in un corpo che non risponde al 100%.

Ha dovuto interrompere tutte le sue attività professionali a causa delle gravi conseguenze neurologiche, “Il mio cervello è come l’Emmenthal, ha grossi buchi. Sono rimasti vivi tre neuroni che fanno il lavoro per gli altri cento miliardi“. Parole dure, pronunciate con l’ironia amara di chi non ha paura di mostrarsi fragile.

 

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Una paura con cui è difficile convivere

Mauro ha spiegato di non avere più il controllo su se stesso e di lottare ogni giorno con la fisioterapia e la logopedia, “Sono come un neonato”, questo il racconto della fatica per rieducare sia la mente che il corpo. L’emorragia ha colpito il lobo frontale, con la capacità di movimento e di linguaggio: “Cammino con il bastone come una vecchia pazza”, ha detto sorridendo, “ma questo mi rende fragile e impaurito“. Nonostante ciò continua a combattere.

Pesavo 180 chili, mangiavo mezzo chilo di pasta e bevevo una bottiglia di Coca Cola da un litro e mezzo al giorno“, ha confessato, ricordando il periodo precedente al primo ictus. Dopo il primo ricovero aveva perso 40 chili e aveva recuperato le facoltà motorie e linguistiche, ma il secondo ictus lo ha messo al tappeto di nuovo, ma Platinette non smette di combattere per la sua vita.