Influenza stagionale, si prevedono circa 20 milioni di casi | L’esperto interviene a riguardo

Influenza stagionale - fonte_Canva - LaSvolta.it

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In arrivo il boom dell’influenza stagionale, gli esperti parlano della possibilità di avere ben 20 milioni di casi. 

Sono in arrivo i primi freddi anche se hanno tardato a farsi sentire. L’Italia si prepara ad affrontare quella che è la stagione influenzale, che sembra quest’anno si prepari a essere veramente molto intensa. Gli esperti non sembrano voler lasciare spazio all’ottimismo.

Secondo coloro che sono chiamati a studiare i numeri saranno tra i 16 e i 20 milioni gli italiani che potrebbero ammalarsi nel corso dell’inverno, con un picco che nei mesi più rigidi potrebbe anche aumentare le attese.

Sappiamo bene che l’influenza è un fenomeno ciclico che non è mai banale come si possa pensare. Il sistema sanitario ogni anno viene messo alla prova con ospedali e pronto soccorso presi d’assalto, soprattutto da quelle che sono le fasce più fragili della popolazione: anziani, bambini, immunodepressi e malati cronici.

Troppo spesso l’influenza viene sottovalutata e potrebbe essere causa di complicanze anche piuttosto gravi. Per questo motivo vi si pone sempre maggiore attenzione.

Una stagione influenzale trainata da Australia e Giappone

Come accade ogni anno, gli specialisti osservano con attenzione quanto accade nell’emisfero australe per prevedere l’andamento della stagione influenzale in Europa. I dati che arrivano dall’Australia e dal Giappone non sono incoraggianti, infatti entrambi i Paesi hanno registrato un’epidemia molto aggressiva, dominata da due varianti virali: H3N2 e B Victoria. Proprio quest’ultima, secondo il professor Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano, è destinata a essere il principale attore della stagione influenzale italiana. “I virus influenzali sono tra i più impattanti in termini di numero di casi e di conseguenze. Quello che abbiamo visto in Australia e Giappone rappresenta un campanello d’allarme: ciò che è successo lì è molto probabilmente ciò che ci attende anche qui.

I virus respiratori sembrano rendere tutto molto più difficile, nei bambini sono molto comuni le bronchioliti, negli adulti invece il Covid-19. Tutti questi agenti, insieme, possono aumentare la pressione sugli ospedali e confondere la diagnosi, poiché i sintomi iniziali sono spesso simili. L’influenza vera e propria resta invece irriconoscibile, anche se presenta dei sintomi precisi come: febbre improvvisa oltre i 38°C, dolori muscolari e articolari, sintomi respiratori come naso chiuso o tosse. La fase acuta dura generalmente 4-5 giorni, ma il rischio principale rimane quello delle complicanze, soprattutto nei soggetti già debilitati.

Influenza stagionale - fonte_Canva - LaSvolta.it
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Il ceppo B Victoria è il più pericoloso: vaccinarsi è fondamentale

L’allarme è stato lanciato dal professor Pregliasco, che invita tutti a vaccinarsi contro l’influenza. “La vaccinazione non riguarda solo gli anziani o i malati cronici. Anche i giovani e i lavoratori ne traggono beneficio. Pensiamo a un genitore con figli piccoli o a un atleta professionista: ammalarsi significa fermarsi, con conseguenze anche economiche e sociali“. Il virus più pericoloso della stagione è quello di tipo B Victoria.

Le stime non sono assolutamente incoraggianti, il periodo più critico dovrebbe coincidere con quelle che sono le settimane più fredde dell’inverno, quando il calo delle temperature e l’umidità elevata favoriscono la trasmissione dei virus. “Non possiamo prevedere con precisione il picco ma sappiamo che i viaggi e le riunioni familiari delle festività rappresentano sempre un fattore di diffusione.”