Pensioni a rischio revoca: migliaia di italiani devono agire subito | Consigli per non perdere l’assegno mensile

Pensione revocata

Pensione revocata (Pexels) LaSvolta.it

Migliaia di pensionati rischiano di perdere le pensioni e restituire somme già percepite. Ma c’è ancora tempo per evitare il peggio.

Cosa accade quando un obbligo burocratico apparentemente formale diventa la causa di un disastro economico?

È quello che migliaia di pensionati italiani stanno scoprendo proprio in queste settimane.

Una data precisa segna il confine tra sicurezza e rischio di trovarsi senza pensione.

La scadenza incombe, e l’INPS ha già iniziato a dare segnali che non lasciano spazio a dubbi.

Una scadenza che può cambiare tutto

Nel complesso meccanismo previdenziale, esistono prestazioni legate strettamente al reddito del beneficiario. Per mantenerle, ogni anno è necessario comunicare all’INPS la propria situazione reddituale, attraverso la dichiarazione dei redditi o con la ricostituzione dedicata. Chi dimentica o ignora questa procedura si espone a conseguenze serie: prima la sospensione della pensione, poi la revoca definitiva.

Il 19 settembre rappresenta la data limite entro la quale i pensionati dovranno trasmettere i redditi percepiti nel 2021. Un passaggio fondamentale, perché da quelle informazioni dipende la conferma o meno delle somme erogate. Già durante l’estate, l’INPS ha iniziato ad applicare trattenute del 5% come segnale d’allarme. Sul cedolino di molti pensionati è comparsa la voce “Trattenuta per mancata comunicazione reddito”, chiaro avvertimento di ciò che potrebbe accadere se non si interviene.

Inps
Inps (Seeklogo) LaSvolta.it

Come evitare la revoca delle pensioni

Le prestazioni più a rischio sono integrazione al minimo, maggiorazioni sociali, quattordicesima, importi aggiuntivi e assegni collegati a incumulabilità di redditi. Chi rientra in queste categorie e ha ricevuto solleciti dall’INPS deve agire senza perdere tempo. La soluzione è presentare entro il 19 settembre la ricostituzione reddituale con i dati del 2021, operazione che può essere effettuata tramite il portale MyINPS o con l’aiuto di un patronato. Dopo quella data, la revoca diventerà definitiva e comporterà non solo la sospensione della pensione futura, ma anche la restituzione di somme già percepite. Agire subito significa proteggere la propria pensione e prevenire un debito potenzialmente pesante. In sintesi, la parola d’ordine è rapidità: rispettare la scadenza è l’unico modo per evitare un epilogo drammatico.

Ecco alcuni consigli pratici per evitare la revoca:

  • Controllare il cedolino: se compare la trattenuta del 5%, significa che l’INPS attende la tua comunicazione.
  • Accedere a MyINPS: nell’area riservata puoi verificare eventuali solleciti e scaricare la modulistica necessaria.
  • Presentare la ricostituzione reddituale: inserisci i dati sui redditi 2021 tramite portale INPS o rivolgiti a un patronato.
  • Conservare ricevute e protocolli: fondamentali per dimostrare di aver adempiuto entro la scadenza.
  • Agire entro il 19 settembre: oltre questa data, la pensione sarà revocata e scatterà l’obbligo di restituzione delle somme percepite.

Se hai dubbi rivolgiti subito a un professionista del settore per evitare brutte sorprese.