Il motore di ricerca più usato è il loro CAVALLO DI TROIA, ti entrano nel dispositivo e ti portano via tutto

Motore di ricerca - fonte_Canva - LaSvolta.it

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Questo è il motore di ricerca più utilizzato in assoluto, adesso lo è anche per gli hacker che lo utilizzano per portati via tutto. 

Aprire il browser da uno smartphone, ma anche dal computer o da tablet non è di certo un’azione poco comune, anzi tutt’altro, probabilmente la compiamo ogni giorno e forse anche più di una volta. Sembra qualcosa di innocente, ma proprio negli ultimi mesi ci siamo accorti che non lo è affatto.

Il web ci propone moltissime alternative, alcune delle quali dovrebbero essere in grado di semplificarci la vita, anche se non sempre è così.

Ora, con hacker specializzati e soprattutto con una linea internet molto meno sicura di quello che si possa credere, ecco che una semplice ricerca potrebbe essere pericolosa. Non sono pochi coloro che aprono la porta ai cybercriminali senza nemmeno rendersene conto.

Ecco la truffa che sta cambiando il web.

La nuova frontiera delle truffe digitale

A lanciare un allarme sono stati gli esperti di cybersicurezza, sembra che alcune ricerche online apparentemente innocue, sono diventate la porta d’ingresso per un malware tanto silenzioso quanto letale. Un programma malevolo che quando viene attivato è in grado di andare a setacciare il dispositivo alla ricerca di personali e bancari, rubandoli in pochissimi secondi. Un meccanismo estremamente raffinato, con il quale i criminali digitali posizionano link truffaldini tra i primi risultati del motore di ricerca più usato al mondo.

Quindi l’utente finisce per aprirli ed ecco che i malintenzionati possono accedere ai dati del soggetto. Non occorre né aprire file, ne allegati, perché riescono ad agire per vie traverse, accedendo sia ai social che ai conti bancari. SOno gli specialisti ad affermare che questa minaccia è molto pericolosa considerando che è in grado di sfruttare delle abitudini quotidiane.

Cybersicurezza - fonte_Canva - LaSvolta.it
Cybersicurezza – fonte_Canva – LaSvolta.it

Le parole chiave da evitare

Ci sarebbero alcune parole chiave che ti espongono a pericoli di gran lunga maggiori. I truffatori sanno che certi termini generano curiosità e ricerche frequenti, quindi li usano per ottimizzare i loro link nei risultati. Gli esperti ci dicono che sono 6 le parole o le frasi che espongono a un pericolo maggiore. Il malware noto come Gootloader, si attiva quando la vittima clicca su siti legati a queste ricerche. Queste le parole più pericolose: gatti del Bengala, gatti, Bengala, Australia, legali, con le quali è possibile creare la frase completa “i gatti del Bengala sono legali in Australia?”.

Se un termine compare nella ricerca l’hacker ha la porta aperta e una volta entrato inizia a lavorare appropriandosi di: dati personali, bancari e di accesso. Occorre quindi proteggere i nostri dispositivi se non si vogliono complicanze, perché la minaccia è reale.