Libri Lgbtq+: conosci la storia del movimento omosessuale in Italia?

 

La storia delle battaglie gay in Italia comincia neiprimi anni Settanta: in quel periodo il movimento omosessuale inizia a far sentire la propria voce e a rivendicare i diritti che fino a quel momento erano stati concessi solo a coloro che la società riteneva “normali”. Non di certo ai cosiddetti “invertiti, capovolti, anormali, pervertiti, orgiasti, sensibili, quelli così, quelli là, uno di quelli, velati, zie, terzo sesso”. Ci si riferiva così agli omosessuali all’epoca, anche sulle pagine della stampa italiana. Inizia da qui il viaggio accurato e appassionato diCostanza GiannelliinFuori! La rivoluzione gay in Italia,uscitoperVillaggio Maori Edizioni(263 pagine, 17€), casa editrice fondata da un gruppo di studenti universitari catanesi nel2003in forma di associazione culturale, attenta ai temi della diversità e dell’inclusione. L’autrice, giornalista pubblicista e specialista in comunicazione che si occupa di diritti, questioni di genere, femminismo e ambiente anche sulle pagine deLa Svolta, scrive che l’approccio dei giornali al tema non era altro che “lo specchio di una società sessuofoba in cui la via del silenzio continuava in molti casi a essere l’unica praticabile”. L’obiettivo, continua Giannelli, era “evocare un ambiente torbido e depravato, una minaccia potenziale alla società del buon costume”. Una situazione che non sembra poi così distante dall’attualità. Fuori! La rivoluzione gay in Italiaè una ricostruzione attenta e necessaria dellelotte del movimento omosessuale italiano dal 1971 al 1996: un’evoluzione che, sebbene mostri delle similitudini con quelle innescate negli altri Paesi, ci rivela come “l’unicità della situazione italiana abbia influito sul movimento modificandone profondamente le caratteristiche e, soprattutto, le capacità di intervento e di successo”. Giannelli parte daglianni Sessantaper mostrarci le condizioni di unacomunità gay che ancora non era comunità, che era obbligata a rimanere nell’ombra, a fingere, a condurre “esistenze sdoppiate”, a vivere “rapporti nascosti, spesso fugaci e destinati al mero appagamento sessuale”. Con l’autrice ripercorriamol’evoluzione delle leggi legate al mondo omosessuale, ci soffermiamo sulruolo ingombrante della Chiesae sulledue anime di un movimento che da una parte voleva la “Rivoluzione” e dall’altra chiedeva “Riforme”. La prima parte del libro,Da Sodoma al Gay Power!, ci mostra un’Italia chereprime l’omosessualitàe che, per dirlo con le parole del giornalista e storicoGiovanni Dall’Orto, esige che “si normalizzi” e “rimanga una variazione marginale e patetica dell’unico stile di vita valido e possibile: quello eterosessuale”. Mentre negli Stati Uniti gli omosessuali rivendicavano il proprio spazio in quelli che passarono alla storia comeimoti di Stonewalldel 1969, il “risveglio della coscienza omosessuale” in Italia tardava ad arrivare. Fu ilFuori!(Fronte unitario omosessuale rivoluzionario italiano), una delle più importanti associazioni omosessuali della storia italiana e allo stesso tempo il nome della sua storica rivista, a segnare “unasvolta decisivanella storia della battaglia per il riconoscimento delle persone omosessuali in Italia”, scrive Giannelli. Da qui parteRivoluzione o Riforme? Il primo decennio del movimento omosessuale italiano (1971-1982): un viaggio all’interno dei movimento che cercava di radicarsi in tutto il territorio nazionalee delle altre realtà omosessuali che nascevano in tutta la penisola. Delle loro differenze e delle loro similitudini, delle difficoltà e dei diversi obiettivi che si prefissavano. Della strumentalizzazione della morte violenta diPier Paolo Pasolini, delruolo fondamentale del Partito radicale italianoe dellerotture interne al movimento omosessualeche ne seguirono. Nella terza e ultima parte, Giannelli ci accompagna neglianni Ottanta e Novanta: inRipensare il movimento: diritti, famigliE, salute (1983-1996)assistiamo alla nascita diArcigay Nazionale, quando gli omosessuali ancora non avevano fatto“coming out”e chi ci era riuscito doveva ancora “imparare a convivere con le conseguenze di un gesto così straordinario”. Alla promulgazione dellaLegge Mancinonel 1993, che ancora escludeva e ignorava le discriminazioni nei confronti degli omosessuali in quanto tali. Allalotta all’AIDSdel movimento gay italiano, responsabile di un’efficace opera di informazione e di prevenzione su tutti gli omosessuali, anche quelli ancora anonimi. Una battaglia che fece definitivamente uscire la comunità gay dall’isolamento. E in cui ci sentiamo coinvolti fino all’ultima pagina.

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